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Rolling Stones a Roma il concerto della discordia “Rischio di atti vandalici”


Ben vengano i Rolling Stones ben vengano, ma è subito allarme atti vandalici. Il mega show del gruppo rock al Circo Massimo scatena polemiche e divide la città. Il sindaco Marino esulta ma la soprintendenza ai Beni archeologici mette il veto. Un palco troppo grande, gli eccessi di decibel, una folla enorme e poco controllabile «potrebbero causare danni irreparabili ». Non c’è dunque solo l’entusiasmo del primo cittadino — «facevo i trapianti di fegato ascoltando It’s only Rock ‘n roll» — per l’arrivo il 22 giugno nella Capitale di Mick, Keith, Ronnie e Charlie, ex ragazzi impossibili oggi mostri sacri dai 68 anni in su. Ci sono anche le polemiche e i dubbi di chi come Mariarosa Barbera, soprintendente dei Beni archeologici, è convinta che il Circo Massimo vada “maneggiato” con cura e che un palco di 40 metri, quattro torri alte 16, oltre 37 gazebi e 65mila spettatori, sono «un ingombro non sostenibile per un’area di particolare pregio e delicatezza e che i rischi per la conservazione del patrimonio archeologico sono elevati e anche difficilmente prevedibili». Lo ha scritto nero su bianco la Soprintendente lo scorso 5 marzo, quando interpellata dal Campidoglio ha dato parere sfavorevole al concerto. Un no che il sindaco Ignazio Marino ha incassato senza battere ciglio. Tanto, spiega «La decisione definitiva spetta alla soprintendenza per i beni ambientali e architettonici del Lazio che riassume in sé i pareri della soprintendenza archeologica e quella comunale, e il suo parere è stato positivo». Così nell’attesa del concerto, l’amministrazione è già all’opera per portare anche tanti stranieri. Perché dicono: «Sappiamo già che molte persone, verranno dall’Inghilterra dove sorprendentemente i Rolling Stones non faranno tappa. E così, si sposteranno per un week end o più per godere anche della nostra splendida città». Si sente dunque sicuro Ignazio Marino, che racconta come a casa indossi spesso la maglietta della band comprata a un concerto dieci anni fa a Philadelphia. Ma il fronte dell’opposizione è duro e compatto. Cementato da quelle immagini che lasciarono tutti sbigottiti quando al Circo Massimo i tifosi della Roma salirono sui monumenti, si portarono a casa pezzetti d’archeologia, ruppero i cancelli del Palatino. Anno domini 2001, scudetto giallorosso. «Il Circo Massimo va valorizzato, non può e non deve diventare un luogo di raduni di massa — dice Andrea Carandini, presidente del Fai — È diventata una marrana per manifestazioni di ogni tipo». Anche Adriano La Regina, per ben 28 anni a capo della soprintendenza dei Beni archeologici di Roma, è assolutamente contrario. Perché spiega: «È indegno sfruttare luoghi così preziosi e darli in mano a masse incontrollabili. Non vedo perché si debba fare un concerto nel cuore di Roma e non in un posto più periferico. Anche il Papa il raduno mondiale della gioventù lo organizzò a Torvergata». Chiede l’intervento del ministro Dario Franceschini, Vittorio Emilianidel Comitato per la Bellezza: «La città antica va rispettata e non banalmente consumata per ragioni commerciali ». Ma è proprio il palcoscenico dell’antica Roma ad aver convinto Mick Jagger ad esibirsi nella Capitale. «Non vedo l’ora di essere lì», ha twittato ieri.

Luca Zecca

http://www.passionetecno.com/2014/03/16/rolling-stones-roma-il-concerto-della-discordia-rischio-di-atti-vandalici-1823