MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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Finardi in combo con Casacci e Manuel - Canta le rabbie (e il suo cuore)


Rabbie e senso di impotenza si insinuano nelle menti in questi tempi bui, se ci si guarda intorno e dentro. Un controcanto artistico alla realtà, si può trovare in «Fibrillante», album di inediti di Eugenio Finardi, il nostro italo-americano vero: in grazia creativa, spiega lui stesso, per il lavoro di gruppo con colleghi musicisti del versante alternativo, che lo hanno corroborato, sposando un progetto nato dal vivo. Con loro ha creato in sala, su stimoli accumulati in tempi anche personali difficili, quando si è messa di mezzo pure una fibrillazione atriale, da cui il titolo dell’album. Fra loro, il coproduttore Max Casacci dei Subsonica, Manuel Agnelli degli Afterhours, Vittorio Cosma, Farinelli e perfino due dei futuri sanremesi Perturbazione, che hanno dato un contributo in sala mentre nasceva l’album tutto made in Torino, fra uno studio di Mirafiori, uno di via degli Artisti (nomen omen, ci lavora Casacci) e uno a Bruino in Val Susa.
La musica di Eugenio rinasce dunque più ribelle dentro l’atmosfera complice di un autentico combo, con il ritorno alle ispirazioni della leggendaria Cramps: s’immaginano i più giovani partner estasiati alla riapertura ideale di un’epoca, fra sonorità ruspanti e sfondi sorvegliatissimi. Prima di tutto viene però la vocalità di Finardi, ruggente e misuratissimo, in dieci canzoni ispirate spesso a reali vicende umane. Anche «Fibrillazione» è cronaca trasformata in canzone: «Il disco è nato in una tempesta tiroidea che mi ha mandato in fibrillazione il cuore. Il giorno del mio compleanno mi hanno dato la scossa. Ma nelle lunghe attese all’ospedale ho sentito tanti racconti, che si sono poi ribaltati qui». Fa parte di quell’esperienza anche l’onomatopeica «Aspettando» («Ore e ore senza far niente, niente da pensare niente da fare altro che aspettare»), le cui riflessioni avranno prodotto pure «Come Savonarola», il singolo già conosciuto che è pura invettiva: «Ci hoi provato a esser calmo e controllato.. ma ho voglia di bruciare urlando a squarciagola come Savonarola».
Ci sono anche momenti di tenerezza. Ispirati, confessa, alla compagna di tanti anni. La ballad «Lei s’illumina» è lo sguardo compiaciuto su una vecchia coppia fotografata nei gesti quotidiani; e così pure «Le donne piangono in macchina» è una riflessione sull’universo femminile «delle donne vere e non gonfiate». Ma resteranno impresse le peripezie umane del nostro tempo: «Cadere Sognare» echeggia atmosfere Area, raccontando un travet che perde il lavoro e la moglie nella crisi: «Mentre suonavo per i minatori nel Sulcis 2 anni fa a Natale, un uomo si è messo a urlare la sua disperazione», racconta Eugenio, che prima di Natale è stato promotore di una compilation benefica con alcuni colleghi, per le popolazioni sarde provate dall’alluvione.
Altre peripezie da crisi nella «Storia di Franco», che di nascosto va a vedere la figlia che esce da scuola: «Fuori da un ristorante, in un uomo che chiedeva l’elemosina ho riconosciuto un ex discografico Sony, che mi ha raccontato di sé». Solo una voce abile come quella di Finardi può tenersi in bilico sulla struttura musicale narrativa con tanta disinvoltura: «La mia mamma, che se n’è andata tre mesi fa, soprano, è lo strumento musicale in cui sono nato: mi ha partorito con l’acuto alto della Regina della Notte dal "Flauto Magico" di Mozart», spiega sorridendo.
Poteva restar fuori il tema dell’economia? La rock ballad «Moderato» è un’invettiva sulla mentalità degli ideologi alla Bocconi, dietro i quali non è difficile intravvedere Monti. E il gran finale, «Me ne vado», è un livido talkin’ rock spruzzato di jazz che esplora le devastazioni sulla classe media dalle epoche Thatcher e Reagan fino ai nostri giorni: «E’ un un omaggio agli Area, il pezzo più Cramps». Più musica ribella di così... «per me è la prosecuzione di "Sugo" e "Diesel" ma con le esperienze di oggi. In piena tempesta tiroidea, Giovanni Maggiore il chitarrista mi ha motivato tantissimo, è coautore di quasi tutto. Casacci è diventato mio partner, siamo tutti in società in questo disco». Segue un tour nei club.

Marinella Venegoni

www.lastampa.it

Eugenio Finardi - Come Savonarola