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Il beat italiano in lutto per la scomparsa di Angelo Ravasini dei Corvi


E' morto Angelo Ravasini, storico cantante dei Corvi, complesso beat che si impose nel '66 con Un ragazzo di strada, cover di "I ain't no miracle worker" dei Brogues.

Lo ha reso noto a Parma la famiglia dei burattinai Ferrari. Proprio uno di loro, Gimmi, scomparso alcuni anni fa, fu tra i co-fondatori del gruppo (basso e voce), con Claudio Benassi (batteria) e Billò Levati (chitarra). Tra gli altri successi-cover del complesso: "Bang bang", "Bambolinà", "Sospesa a un filò".

I Corvi si formano a Parma nel 1965, ed iniziano ad esibirsi in vari locali dell'Emilia proponendo cover di gruppi inglesi ed americani. All'inizio del 1966 si iscrivono al 1° Torneo nazionale Rapallo Davoli, superano tutte le selezioni e, durante la finalissima, si classificano al secondo posto.

Oltre che per le sonorità elettriche, si distinguono anche per un look particolare: suonano infatti con delle mantelline nere, per richiamare l'immagine del corvo.
Vengono così notati dal direttore artistico dell'Ariston, Alfredo Rossi, che li mette sotto contratto, facendo loro incidere Un ragazzo di strada, cover di "I Ain't No Miracle Worker" dei Brogues (un complesso i cui membri parteciperanno poi alla fondazione dei Quicksilver Messenger Service) con un testo in italiano scritto da Nisa, storico collaboratore di Renato Carosone. La canzone, un classico immortale del Beat, verrà ripresa anche dagli Skiantos, Ivan Cattaneo, Pooh e Vasco Rossi nel 2009.

La canzone partecipa al Cantagiro dello stesso anno, riscuotendo un grande successo. Il gruppo si esibisce con un corvo vero (chiamato Alfredo in onore del loro discografico) appollaiato sulla paletta del basso, ed alla fine della manifestazione, pur essendo un gruppo esordiente, si classificano all'ottavo posto.

Nello stesso anno viene pubblicato un altro 45 giri di successo, "Bang bang", con sul retro "Che notte ragazzi", inserita nella colonna sonora del film omonimo diretto da Giorgio Capitani. Tutti questi brani sono inseriti nel primo album del gruppo, pubblicato nell'autunno del 1966 ed intitolato "Un ragazzo di strada". Da ricordare due cover di Donovan Leitch, "I colori" (Colours) e "Volevo finirla" (To Try For The Sun). Dopo altri 45 giri pubblicati nei primi mesi del 1967, tra cui "Sospesa ad un filo" (quest'ultima cover di "I had too much to dream last night" degli Electric Prunes, che li avvicina alla psichedelia), rompono il contratto con la Ariston e passano alla Bluebell, per cui pubblicano altri 45 giri.

Particolarmente interessanti "Bambolina", cover di "Any day now" di Burt Bacharach, "Datemi un biglietto d'aereo" (The letter dei Box Tops) e "Questo è giusto" (Morning dew degli Episode six).


Lucia Salinas

http://www.musicalnews.com/articolo.php?codice=26722&sz=6

I Corvi - Sono un ragazzo di strada (1966)