MUSICA




​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​



​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
​​​​​​​

​​​



MUSICA
Start a New Topic 
Author
Comment
Michele Bravi: "Sanremo? No, grazie. Troppo presto, lasciatemi crescere ancora un po'"


Ha 19 anni appena compiuti, ma il vincitore di X Factor ("tutti pensavamo in realtà che avrebbe vinto Violetta") ha le idee chiare. Si è iscritto alla facoltà di Filosofia ("voglio studiare, sarebbe stupido non farlo") e intende maturare artisticamente ("la professionalità e la passione di Morgan mi hanno segnato"). Pensa pure al primo disco tutto suo, mentre è già nei negozi L'Ep "La vita e la felicità", con le canzoni del talent show

Chi ben comincia è a metà dell'opera, dice un vecchio e saggio proverbio. Michele Bravi di sicuro ha cominciato bene. E non solo perché è stato il vincitore, anzi il trionfatore di X Factor, ma perché questa vittoria, complice l'infallibile Morgan, l'ha conquistata a modo suo, con il suo stile, la sua faccia, il suo modo di stare in scena e, soprattutto, la sua voce.

Michele ha solo 19 anni, compiuti da qualche giorno, da quando è finito X Factor non è ancora tornato a casa, eppure, nonostante il suo smartphone continui incessantemente a segnalargli notifiche di messaggi dei fan, nonostante dovunque vada c'è subito qualcuno che chiede una foto, un autografo, oppure un bacio, lui non appare ancora particolarmente scosso. Anzi, dimostra una straordinaria e, a dire il vero, sorprendente calma olimpica, come se tutto questo non stesse accadendo davvero a lui. O meglio: Michele Bravi è estremamente cosciente di quello che sta accadendo, della vittoria, del successo, dell'improvviso passaggio dalla normalità dell'anonimato alla popolarità nazionale, ma riesce a mantenere il controllo di se e, possibilmente, di quello che gli gira intorno.


È "La vita e la felicità" la prima hit nella carriera di Michele Bravi, il cantante di Città di Castello, 19 anni compiuti lo scorso 19 dicembre, fresco vincitore della settima edizione X Factor. In esclusiva, ecco il backstage del video, che si chiude con le parole di commozione del vocalist per la sua impresa. "La vita e la felicità" fa parte di un EP di sette brani, già nei negozi, che include tutte le interpretazioni di Michele al talent show

Così, con rigorosa coerenza con l'idea che ha di sé e della musica che vuole produrre e proporre, ha rifiutato di andare a Sanremo: "Troppo presto, troppo di corsa, non avrei avuto il tempo di fare qualcosa che rispondesse davvero a quello che voglio fare. Di canzoni me ne hanno proposte anche di belle, ma non penso che sarebbe stato giusto per me partecipare. Preferisco lavorare con attenzione al mio album".


Rifiutare di partecipare a Sanremo, per un cantante appena all'esordio, non è una scelta da tutti. "Mia madre, infatti, quando gliel'ho spiegato al telefono, mi ha detto che ero pazzo!", sottolinea ridendo, ma questa scelta è decisamente coerente con il percorso che, nelle settimane della trasmissione di Sky, Michele ha fatto. Cantando cose non convenzionali, cose che abitualmente non si ascoltano, come Little Wing di Jimi Hendrix o Carte da decifrare di Ivano Fossati, o canzoni ultrapop come Reality da Il tempo delle mele, trasformandole con incredibile maestria in qualcosa di suo, di diverso. Non cover, insomma, ma interpretazioni. "È stato fondamentale il lavoro fatto con Morgan", tiene a ribadire Michele, "alcune scelte io non le avrei fatte, come quella di cantare Little Wing dopo l'inedito, non mi sentivo pronto, non pensavo che ce l'avrei fatta, non credevo fosse giusta. E invece...". E invece il rapporto con Morgan ha permesso a un diciottenne che ha scoperto l'ascolto della musica da soli tre anni e che ha alle spalle soltanto le serate nei piano bar, di arrivare a cantare melodie straordinarie in un programma di prima serata in tv. "Morgan ama la musica", aggiunge Michele Bravi, "ha una passione straordinaria e la comunica a chi lavora insieme a lui. Gli arrangiamenti arrivavano anche alle 4 del mattino, e magari due ore dopo li aveva cambiati di nuovo, ogni scelta era fatta con una lunga discussione, nella quale lui voleva farmi capire cosa facevamo e perché. Questo è stato davvero importante per me".

Diciannove anni non sono molti, le esperienze alle spalle poche, i sogni tanti, la voglia di continuare una strada appena aperta è enorme. Ma Michele, nonostante tutto, si è iscritto all'università, Filosofia, e pensa di studiare perché "sarebbe stupido non farlo" e al tempo stesso vuole concentrarsi sulla musica: "L'obiettivo è ovviamente quello di proporre le mie cose, scrivere musica e cantarla è il massimo. Ma so che devo fare altre cose prima, che per arrivare a proporre quello che so fare, devo imparare a farlo meglio". Quindi, dopo La vita e la felicità, l'EP appena uscito con le sue canzoni di X Factor (sono sette, inclusa la versione strumentale del singolo), in primavera dovrebbe arrivare un primo album con canzoni nuove e inedite, scelte tra le molte che adesso in tanti gli propongono, sia autori di grande livello come Fossati o Ruggeri, sia giovani e nuovi.

Di sicuro le proposte non mancano, ma la cosa più difficile è scegliere, senza condizionamenti e pressioni, per non finire ingarbugliati nei meccanismi del pop nazionale, che guardano abbastanza poco alla qualità, all'innovazione, all'arte in parole povere, e puntano a percorrere strade già percorse per star più tranquilli. "Ma a me di fare quello che tutti hanno già fatto interessa poco", dice Michele, con quel pizzico di naturale spavalderia dovutà all'età e alla passione, "mi piacerebbe riuscire a trovare una voce personale, un modo mio di fare le cose". E potrebbe riuscirci, visto il "buon inizio", la capacità di opporsi alla performance sanremese, la volontà di lavorare al suo primo disco con più attenzione e calma.

Ma è timido, Michele? Un poco sì, ma solo in apparenza può passare per un insicuro. Lui è un ragazzo calmo, che se cova dell'ansia la nasconde magnificamente bene. Ed è preciso, sicuro, sembra nato per fare questo mestiere, per muoversi tra le onde del successo senza restarne travolto. Anche se tutto è iniziato per caso: "Ho sempre cantato, mi è sempre piaciuto farlo, poi crescendo la voce è cambiata, e da cristallina che era è diventata quella che ho adesso, e allora ho smesso di cantare. Per un bel po' non l'ho fatto e non ho nemmeno mai ascoltato musica da appassionato. Fino a quindici anni, quando invece ho iniziato a ascoltare davvero musica e dischi e pian piano ho pensato che potevo cantare di nuovo. Ho cominciato a fare serate, piano bar con un chitarrista, e mi sono divertito. È stata mia sorella a convincermi a partecipare alle selezioni di X Factor, io non ci avevo nemmeno pensato".

Mai consiglio fu migliore, visti i risultati. "Ma non avevo mai pensato di vincere, tutti noi eravamo convinti che avrebbe vinto Violetta, e se anche fosse finita così sarebbe stata una bella cosa ugualmente". E invece la vittoria è arrivata, proprio perché Michele non ha sbagliato un solo colpo. E vuole continuare così: "Voglio valutare bene ogni scelta, sono all'inizio, se sbaglio adesso rischio di rovinare qualcosa che potrebbe essere bello". Saggezza e semplicità. Non male per un esordiente nel mondo della nostra canzone.

Ernesto Assante

http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2013/12/24/news/michele_bravi-74220074/?ref=HRERO-1