MUSICA




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Il lungo addio di Roger Waters: "La mia ultima poesia per papà"



Il leader dei Pink Floyd dedica questi versi al padre soldato caduto ad Anzio.

"Quando il vento falcia le messi e gli uomini buoni cadono... ".

Gli ha regalato una poesia inedita. Roger Waters, bassista e fondatore dei Pink Floyd, ha ringraziato così il suo nuovo amico Harry Shindler, il veterano dell'esercito britannico che ha colmato parte di quel vuoto incommensurabile scavato nella vita di Roger dalla morte del padre - Eric Fletcher Waters - caduto nei combattimenti seguiti allo sbarco alleato di Anzio.

"... E i bambini impauriti e increduli si rannicchiano nelle braccia tenere delle madri a proteggersi dalla lama incurante dei banditi...".

Harry (...)ha dato una risposta alle domande che Roger si ripeteva fin dagli anni dell'infanzia e che hanno ispirato buona parte della sua opera di compositore, da "Free Four" del 1972 a "When the Tigers Broke Free": trovando il rapporto firmato dal comandante dell'Ottavo Battaglione dei Royal Fusiliers, Shindler ha scoperto come e dove fu ucciso dai tedeschi il sottotenente Eric Fletcher Waters la mattina del 18 febbraio 1944. Le ultime ore che Alan Parker ha provato a immaginare nelle scene iniziali di "The Wall".

"... Mio padre, ora distante ma vivo, e caldo e forte in una bruma uniforme tabacco, parla...".

Shindler, che ha più di novant'anni e ha partecipato anche lui allo sbarco di Anzio, ha fatto sapere a Roger del documento spuntato dagli archivi dei Royal Fusiliers: nel giro di un paio di giorni, dopo che "Repubblica" e successivamente i media inglesi avevano raccontato la storia, Waters ha telefonato da New York a Shindler per conoscere la persona che aveva riallacciato quell'esile filo con il suo passato di bambino inconsolabile. Forse, nella voce di Harry - che è il rappresentante in Italia dell'associazione dei veterani inglesi e dedica ogni giorno della sua vita alla ricostruzione delle piccole-grandi storie lacerate dall'oblio - Roger ha voluto riconoscere quella di uno dei tanti fratelli d'armi del padre. Lo ha ringraziato commosso, gli ha dato appuntamento in un prossimo viaggio in Italia. E gli ha spedito la poesia, come simbolo di gratitudine.

"... Figlio mio non opporti al dolore del tuo lutto ma affilane la lama. Che tu non sfugga mai, insensibile e crudele, a sfide ardue da sostenere... ".

Harry trattiene a stento le lacrime ogni volta che rilegge quei versi. Ma è la commozione di un attimo, perché per lui la storia del padre di Roger Waters non è diversa o più importante delle tante vicende che cerca di risolvere da sempre: scoprire il vero destino di un militare dato per disperso, trovare la sepoltura di un soldato morto al fronte, rintracciare il relitto di un aereo mai tornato alla base, ricostruire l'ultimo viaggio di una nave, riallacciare un rapporto con gente italiana che ha aiutato gli alleati. E poi figli nati dalla guerra e ancora alla ricerca di un padre mai conosciuto o le segnalazioni di battaglie, atti di eroismo, semplici vite da ricordare con una targa, una cerimonia che magari nessuno in tanti anni ha voluto organizzare e che Shindler chiede con instancabile perseveranza alle tante burocrazie italiane.

"... Che prezzo ha un figlio? Quale? Il tuo o il mio? Questo è a casa? L'uccellino implume che ingoia scodelle di vermi di pasta oppure quello in tv, morto e dilaniato in qualche fosso dei Balcani... ".

Harry, dunque, non ha considerato compiuta la sua ennesima missione con la scoperta del vecchio documento. Aiutato da Emidio Giovannozzi, ha studiato le mappe militari dello sbarco di Anzio sovrapposte alle attuali, rintracciando così il punto esatto dove si svolse il combattimento fatale per il padre di Roger Waters: un fazzoletto di campagna al bordo di un torrente nel territorio del Comune di Aprilia. Lì verrà collocata una targa in memoria di Eric Fletcher Waters e di tutti i caduti alleati dei quali non sono mai state trovate le spoglie. E sulla riva di quel torrente, il prossimo 18 febbraio ci sarà anche Roger. Lo ha promesso al suo nuovo amico Harry.

"... Non riuscire a capire che il lutto di altri padri nega i legami forgiati nel sangue filiale e il vessillo lucente passato da uomo a bambino al posto d'onore, forte, privo di meschinità e rancore. Quindi trattieni le tue lacrime, dice mio padre, raccogli in una coppa quella medaglia salata. Sgorga da un unico fiume. Su quel fiume, figlio mio, mi sono giocato la vita".

Marco Patucchi

http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2013/11/11/news/il_lungo_addio_di_roger_waters_la_mia_ultima_poesia_per_pap-70706453/