MUSICA




​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​



​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
​​​​​​​

​​​



MUSICA
Start a New Topic 
Author
Comment
Céline Dion, una macchina da guerra - Sorpresine in"Loved Me Back to Life"


Si continua sul terreno delle grandi voci femminili della musica popolare, e con Céline Dion i numeri sono da paura. 220 milioni di dischi venduti da quando s'è messa in carriera, sotto le ali del suo manager René Angelil che la scoprì nella natia Montréal a soli 12 anni, pare, per poi diventare l'amato marito e padre dei suoi tre figli. Famiglia ormai basata a Las Vegas dove la diva continuerà le sue performances stanziali, una casa a Palm Beach poco frequentata, Céline ha appena fatto uscire il suo primo album in inglese degli ultimi 6 anni, "Loved me back to life".

Per la sua vocalità, Céline è la santa degli impossibili degli ultimi decenni. Un'autentica macchina da guerra che alcuni avvolgono nella leggenda. Ho letto una sua intervista recente su "Io Donna", che di solito mi piace tanto, dove la prima metà dell'articolo era dedicato alla sorpresa a alla commozione dell'intervistatrice al suo apparire: vabbè, veramente dimenticabile, una lezione di non giornalismo che vi consegno per un pezzo, tra l'altro, inutilmente esclusivo.

Ma le recensioni intorno a questa simpatica e disponibile superstar, con l'aria da cattiva anche se non lo è affatto, sono materia paludosa. Perché come abbiamo detto finora al piano di sotto, una bella o bellissima voce non basta, e il repertorio dei suoi album kitsch è un carico da novanta. Mi son presa tanti di quei vaffa dai suoi fans per non aver apprezzato un tour di qualche anno fa, mi ricordo che mi è stato anche rimproverato come peccato mortale di aver messo l'accento grave invece che acuto sul nome. Ri-vabbè.

Con questo disco, in verità poco recensito in giro (perché vuoi mica recensire Céline Dion, sarebbe come recensire, all'opposto, Romina Power), la superstar fa a grande sorpresa un gesto di coraggio, togliendosi in parte dalle amate e plateali e prevedibili melodie strappatonsille per tentare nuovi territori un poco più moderni. Batte le zone dell'R&B e pure dell'hip-hop, attraverso un paio di produzioni di Tricky Stewart, si avventura nella dance con la title-track, e infine osa una stranezza che mi ha affascinata: una collaborazione, con duetto, con Stevie Wonder su "Overjoyed". Beh, due tipi che sono come il giorno e la notte, che cantano e pensano come il giorno e la notte, hanno messo su un brano assai gradevole: e io al posto di Céline, se ancora mi interessasse il mio repertorio (come finora non era tanto sembrato), mi farei proprio produrre un album da Wonder. Potrebbero nascere meraviglie, e se non altro sorprese.

Dunque, con questa insana idea in testa, vi lascio all'ascolto dell'ultima Céline e delle sue ottave, nel bene e nel male e nel prevedibile che (giusto per dirla tutta) non manca.



Marinella Venegoni

www.lastampa.it

Céline Dion - Overjoyed (Duet with Stevie Wonder)