MUSICA




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Deezer annuncia 5 milioni di abbonati, nuove funzioni di scoperta musicale e una app per Mac



Mentre Apple si muove sul fronte delle web radio e Google sembra non essere ancora troppo interessata alla questione, nel mondo dello streaming musicale si sta delineando con contorni sempre più netti una sfida tra due realtà nate in Europa e ormai diffuse globalmente: Spotify e Deezer. Se la svedese Spotify gode ancora della maggior parte dei riflettori, la francese Deezer sta rapidamente guadagnando terreno. Anche sul fronte degli abbonati. In una conferenza stampa trasmessa via Web dal jazz club Ronnie Scott's di Londra, mercoledì 6 novembre, il CEO di Deezer Axel Dauchez ha annunciato che la società ha superato i cinque milioni di abbonati paganti in 182 paesi diversi, più del doppio rispetto a quelli di fine 2012. Il distacco nei confronti di Spotify, i cui ultimi dati ufficiali parlano di 6 milioni di abbonati (ma risalgono alla primavera scorsa), sembra dunque essersi sensibilmente accorciato.



L'evento londinese è stato organizzato per presentare due novità tecnologiche nell'offerta di Deezer: il rinnovamento dell'interfaccia del servizio, nella quale assumono maggiore importanza i meccanismi di esplorazione e scoperta musicale, e una nuova app che permette all'utente di gestire e sincronizzare nell'ecosistema Deezer tutta la sua collezione musicale (sia quella del suo account streaming che quella degli MP3 archiviati sul computer).



Quando la nuova piattaforma sarà lanciata online, nei prossimi giorni, due nuove voci appariranno sulla sinistra dello schermo (e sugli smartphone): “Ascolta qui” ed “Esplora”. Selezionando “Ascolta qui”, l'utente si troverà di fronte un feed con segnalazioni di album, artisti, brani, playlist e altri suggerimenti, aggiornati quotidianamente e gestiti sia in base ai suoi precedenti ascolti che al contributo di decine di redattori musicali, assunti da Deezer. “Ascolta qui” permetterà invece di esplorare in profondità le nuove uscite discografiche, con ricerche possibili in base al genere, all'etichetta discografica, al territorio geografico.



La seconda novità non riguarda la scoperta, ma l'accesso alla musica: è un'applicazione desktop che – rimanendo in background sulla scrivania del proprio computer – permette di gestire tutta l'esperienza musicale dell'utente, tenendo memoria delle playlist, degli artisti preferiti, della collezione di brani archiviati sul computer (il sistema esplora anche l'archivio di iTunes) e sincronizzando il tutto con i dispositivi mobili (“il 75% dei nostri stream avviene su device portatili”, ha detto Dauchez). In arrivo nelle prossime settimane, l'applicazione sarà distribuita prima per gli ambienti Mac, successivamente per l'universo Windows.



In entrambi i casi, si tratta di aggiornamenti che in qualche modo seguono il percorso tracciato dal rivale Spotify (che offre una funzione “scopri” e una gestione desktop di tutta la musica sul computer). La filosofia è chiara: da un lato aiutare l'utente a orientarsi in mezzo all'oceano di musica disponibile su queste nuove piattaforme (30 milioni di canzoni nel catalogo di Deezer), dall'altro agevolare il passaggio verso lo streaming di chi ha già una certa abitudine nel fruire musica digitale ma non ha ancora fatto il salto verso le nuove modalità di ascolto in abbonamento. A giudicare dalla presentazione (senza ancora aver fatto la prova sul campo) l'aspetto più interessante e innovativo proposto da Deezer, almeno nella funzione “Ascolta qui”, appare la decisione di far interagire gli algoritmi con esseri umani. Non tutto viene lasciato al giudizio della macchina, ma questo viene calibrato con il lavoro di una rete di cinquanta curatori ed esperti sparsi per il pianeta. Un modo per tentare di superare i problemi degli strumenti automatici (compreso quello di Spotify), nei quali spesso i suggerimenti d'ascolto danno risultati quantomeno bizzarri.



Nella conferenza stampa a Londra, Dauchez ha anche annunciato l'arrivo di due nuovi executive che andranno a rafforzare la squadra organizzativa e tecnologica della società: Christopher Coonen (da Paypal Europe) e Gerrit Schumann (da Simfy). Non si è invece parlato, nemmeno nel Q&A con i giornalisti successivo all'evento, di dinamiche economiche e delle polemiche sul pagamento delle royalty e sul rapporto tra artisti, etichette e servizi, che di recente si sono addensate attorno al settore dello streaming (e sulle quali, al momento, è soprattutto Spotify a fare da parafulmine).


Luca Castelli

http://lastampa.it/2013/11/06/blogs/digita-musica/deezer-annuncia-milioni-di-abbonati-nuove-funzioni-di-scoperta-musicale-e-una-app-per-mac-V9UeLyizEQfjyhZRimeitM/pagina.html