MUSICA




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MUSICA
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Senza Paura, la voce di Giorgia si è liberata (è la numero 1 del Made in Italy, non lo sa)


Non che si scoprano oggi le qualità della voce di Giorgia. La felice disinvoltura con la quale tocca vette che appartengono al mondo delle divine, non suona mai esagerata o stucchevole, e non se l’è mai tirata da fenomeno, come purtroppo succede a tante meno brave di lei. Non la si scopre oggi, con l’uscita dell’album «Senza Paura», ma c’è la netta sensazione che Giorgia Todrani si sia liberata davvero di tutte le ubbie che spesso in passato l’hanno indotta quasi a castigare, in vari lavori, quel dono di natura che si ritrova in gola. Sedici canzoni in un album di inediti sono tante e troppe, gli episodi minori non mancano infatti, ma la freschezza con la quale da cantante e autrice affronta il repertorio è ovunque piacevole. Vari episodi spiccano, a partire dal singolo «Quando una stella muore», per arrivare subito al notevole duetto con Alicia Keys su «I Will Pray», di profilo internazionale, dove il confronto fra interpreti è tutto a favore di Giorgia; la proposizione di un complicato brano di Ivano Fossati scritto per l’occasione, «Vendo tutto» (che quasi fa il punto sullo stato dell’arte dell’ormai defilato genovese), mostra quanto la tecnica e l’attitudine naturale possano superare difficoltà intrinseche, e pure in pezzi del tutto contemporanei come «Did I Lose You», in duetto con il popettaro british Olly Murs, la sua facilità espressiva è assai godibile.

Più che il fatto che abbia registrato a Los Angeles, conta per quest’artista di 42 anni un progresso umano, una fase della vita particolarmente felice. La riscoperta della voglia di cantare, forse? «Do’ la responsabilità - dice infatti Giorgia - al fatto che da quando ho avuto il figlio tutto è diverso. Ho poco tempo, e quando mi ritrovo fra le mie cose, ho un gusto incredibile di fare. Avevo paura di essere definire una cantante, invece alla gente piace che io canti». Sembra la scoperta dell’acqua calda, ma non lo deve essere, per lei. Il duetto con Alicia Keys è nato da un’idea del suo manager Fabrizio Giannini: «Abbiamo atteso parecchi mesi, io non ci credevo tanto. Invece è arrivato un assenso, lei ha fatto tradurre il mio testo, ci siamo scambiate files con cori e controcanti: è stata proprio musicista, ha cercato la forma migliore. Ci siamo incontrate a registrazione avvenuta. Me l’aspettavo tosta, invece è carina e dolce, abbiamo chiacchierato dei nostri figli che hanno quasi la stessa età».

Nuovi incontri: con questo Murs «giovanissimo, che prima del talent non aveva mai cantato e mostra una grande esperienza»; ed episodi impegnativi, come l’approccio con Fossati: «Ho chiesto se avesse un pezzo per me, ha detto di no ma si è messo a scrivere... Mi ha anche un po’ sorpresa ascoltandolo, sembrava avessimo parlato a lungo: me l’ha mandata come la canta lui, gli ho detto che mi è sembrato ci fosse uno spazio per soul e funky che aveva lasciato per me. Ne è stato felice, proprio a questo aveva pensato. Ma davvero è prima volta che canto in studio senza farmi tremila problemi, senza perdere la spontaneità del live. Con il produttore Michele Canova abbiamo fatto la scelta di privilegiare quasi la nota non perfetta, ma con l’emozione».

Come Laura Pausini, Giorgia è figlia di un musicista, che l’ha cresciuta nell’amore per il suo mondo, facendola cantare. Ora lavora con il suo compagno, Emanuel, autore con lei di molte delle canzoni dell’album. Scrivere le piace molto: «Va al di là della voce, dà un altro senso. Io scrivo in studio, altrimenti Samuel con i suoi 3 anni e mezzo si prende la vita. Anche con il mio compagno ricominciamo a pensare di essere una coppia, ci siamo abituati a questa persona nuova che ci è spuntata accanto».

Lei, Elisa, Laura Pausini. E’ stato tutto un gran figliare nella musica popolare italiana, in questi anni: «Io per sette anni ho voluto tanto un figlio, Samuel è arrivato quando mi ero messa l’animo in pace».

Il canto, confessa, è anche il regalo a chi ascolta qualche minuto di leggerezza: «A questo punto, quando tutto è crollato, uno deve ripartire da se stesso, ricostituire i valori interiori. E’ un po’ quel che dice Fossati nella sua canzone. Mi piace pensare al canto come a un’occasione di sollievo degli animi sofferenti che non trovano una risposta: tutte le attività creative hanno una funzione sociale...». Eh già (il tour comincerà in maggio).


Marinella Venegoni

www.lastampa.it

Giorgia - Quando una stella muore

Giorgia: canto "Senza paura" con Alicia Keys e Olly Murs


Si intitola "Senza paura" il nuovo album che Giorgia pubblica il 5 novembre, a due anni dal fortunatissimo multiplatino "Dietro le apparenze". E il titolo è quasi un manifesto: «Questo titolo è una tensione, un desiderio di eliminare quel velo di paura che diventa una specie di filtro con cui si vivono tutte le cose. La paura che mi disturba di più è quella che blocca l'espressione di sé», dice la cantante che nel nuovo disco esplora con testi immediati e coinvolgenti e con rinnovata creatività musicale le mille sfaccettature delle relazioni umane e sentimentali.

«Ho cominciato a scrivere per questo disco - sottolinea Giorgia - che ero ancora in tour per il disco precedente. Ci sono stati diversi passaggi ma quello fondamentale è stato il confronto con il produttore Michele Canova che mi diceva di ripartire da `Dietro le apparenze´ per evolverci verso qualcos'altro. E la sua idea di base era di mescolare la parte suonata dai musicisti in studio tutti insieme e in presa diretta con la parte elettronica alla quale io non volevo assolutamente rinunciare. Così è un disco, registrato tra l'America e l'Italia che mescola stili e mentalità molto diverse».

L'album è stato quasi interamente composto dalla stessa Giorgia ma è arricchito da alcune prestigiose collaborazioni con star di caratura mondiale come la statunitense Alicia Keys, che duetta con la cantante romana in «I will pray» (Preghero'), e Olly Murs, con cui Giorgia canta «Did I lose you'', un brano che la superstar britannica ha voluto inserire anche nel suo album in uscita in tutto il mondo.

«Sono proprio contenta di queste collaborazioni -sottolinea Giorgia- Il fatto che Alicia Keys mi abbia regalato questo duetto, che lo abbia fatto con cura, adattandosi il mio testo in inglese, facendo i controcanti, addirittura cantando anche in italiano, cosa che nessuno aveva osato chiederle. Insomma, io ho dovuto aspettare il suo file per credere che fosse vero. Poi è stata stupenda anche quando l'ho incontrata: come tutti i veri grandi, è una persona molto umile. Quanto ad Olly Murs ha portato tutta la sua energia in studio a Milano. Nonostante avesse aperto la sera prima il concerto di Robbie Williams si è presentato il studio alle 11 con una grande voglia di fare e un grande entusiasmo. Abbiamo cantanto insieme. È stata un'esperienza molto bella e divertentissima», assicura.

Ma in `Senza paura´, Giorgia ha coronato anche un altro sogno, quello di aver in dono da Ivano Fossati un brano scritto per lei, «Oggi vendo tutto». «Un regalo pazzesco -dice Giorgia- Era un sogno che avevo da tanto. Mi madre da vent'anni mi diceva: ma quand'e che Fossati che ti fa un pezzo? Ed eccolo qui». Tra gli autori dei brani spiccano anche i nomi di Mike Busbee, Fraser T Smith e Natasha Bedingfield.

Non sono però soltanto gli ospiti a dare la dimensione internazionale di un album che è stato registrato in buona parte negli storici Sunset Studios di Hollywood, Los Angeles, dove sono nati i dischi dei grandi della musica dai Led Zeppelin ai Rolling Stones, da Prince a Pharrell Williams, con la partecipazione di grandi musicisti di sala come Gary Novak alla batteria, Reggie Hamilton al basso, Michael Landau alla chitarra, Jeff Babko al pianoforte, rhodes, hammond B3 e tastiere.

La maggior parte dei brani è stata poi registrata da Csaba Petocz (fonico produttore di dischi storici come quelli di Cher, Metallica, LeAnn Rimes, Mark Knopfler, Korn e Ben Folds) presso lo studio 3, quello preferito da Prince e quello in cui ha registrato «Sign of the times» e molti dei suoi album successivi, mentre Michele Canova ha successivamente arrangiato ed editato le performance dei musicisti nel suo studio di Los Angeles all'interno del complesso Sunset Sound. Il tour di Giorgia che seguirà l'album arriverà a maggio, anche per non sovrapporsi a quelli di tante colleghe che hanno pubblicato dischi in queste settimane. «Siamo tutte fuori con un disco in questo periodo, da Elisa a Laura Pausini, ad Alessandra Amoroso. Così noi abbiamo pensato di spostarci a maggio, che per me è anche meglio perché sarà quasi finita la scuola del mio bambino», dice Giorgia.

Quanto al festival di Sanremo, Giorgia dice di «apprezzare moltissimo la formula di Fabio Fazio della doppia canzone in gara e quest'anno a febbraio non avrei nemmeno grandi impegni -scherza- ma il problema è che ho pubblicato il disco ora e non ho pensato a lasciare due brani inediti per il festival... Ma mi è capitato più di una volta di dire in autunno che non sarei andata a Sanremo e di ritrovarmi a febbraio sul palco dell'Ariston...», conclude sorridendo.

http://www.nostalgia.it/articolo/lstp/8261/