MUSICA




​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​



​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
​​​​​​​

​​​



MUSICA
Start a New Topic 
Author
Comment
Renato Zero mi vuole embedded (e io che gli recensivo i dischi...) - di M. Venegoni




Sono successe cose più toste. Tipo che il Sovrintendente della Scala di Milano ha detto di non voler più in teatro il critico Paolo Isotta del Corriere della Sera dopo un articolo su Harding. Qualcuno ricorderà che il direttore De Bortoli lo difese: "Chi scrive.... ritiene che la libertà di critica sia sacra purché non scada mai nei toni e nei contenuti".

Qui, con Renato Zero, siamo un po' più in basso, e io del resto non ho detto nulla a nessuno di quanto mi accade nel mondo ovattato del pop italiano. A malapena ne ho accennato oggi alla responsabile degli spettacoli, ma non cerco e non chiedo difese.

E' successo questo. Gli zerofolli ora scomparsi dal mio blog (diktat anche per loro) mi hanno a lungo e copiosamente mandato notizie e anticipazioni su quanto andava facendo Renato Zero mentre preparava "Amo-Capitolo 1", album pubblicato lo scorso marzo. Quando sono arrivate informazioni (che si sono poi rivelate precise), le ho pubblicate qui su On The Road, scrivendo chiare le fonti degli appassionati.

Apriti cielo. Renato Zero si è arrabbiato così tanto, ma così tanto. Per una anticipazione, cioè per cose che ogni artista ama favorire ogni giorno, alla vigilia di una uscita. Ma per lui non è così, evidentemente ama il segreto.

Morale, sono stata depennata dalla lista degli invitati alle sue conferenze stampa. Prima per i concerti di Roma, e ieri venerdì a Milano, per la presentazione del Capitolo II dello stesso album.

Ora, non è che mi metto a piangere per Renato Zero.

Però, mi è venuto in mente che io i suoi dischi li ho proprio recensiti, spesso, come si fa per un profilo degno di artista. Renato Zero ha scritto bellissime canzoni, è anche caduto miseramente certo, ma ha avuto armi in pugno, non è stato solo un fenomeno folcloristico.

Ora, mi è venuto anche in mente che solo io - per quel che ho notato - ho recensito i suoi dischi fra coloro che si occupano stabilmente di musica. Ho riconosciuto cioè la sua dignità di artista. Avrò sbagliato io?

Mettiamo pure che ormai nessuno recensisce più i dischi, tranne Gino Castaldo talvolta, e alcuni colleghi del Corriere in una rubrica settimanale. Pure io sempre meno, così va il mondo, la recensione non va più, ognuno si fa la sua e si vendono milioni di copie anche se sono cagate pazzesche (citazione da Paolo Villaggio).

Però avrete notato che ci sono nomi molto popolari per i quali si parla di tutto, di quel che han detto, di quel che han fatto, di che colore hanno lo smalto sulle unghie dei piedi (la Amoroso, di recente), dei morosi e morose, ma dei loro dischi non si parla mai. Io per prima.

Mi spiace se arriveranno le solite truppe cammellate. Ma non ho letto recensioni di Amoroso appunto, di Emma Marrone (che pure mi è così simpatica, e resto in attesa del suo futuro), dei Modà, perfino di Mengoni malgrado le lunghe paginate, e quant'altro. Per loro, prevalgono i titoli di cronaca.

Anche su Renato Zero prevalgono i titoli di cronaca. Io l'ho recensito, invece. E lui non se n'è nemmeno accorto, non ha capito questa differenza. Che dire? Peggio per lui.

I suoi fans per primi ormai non si stupiranno se di questo Capitolo 2 non scriverò una parola. Sono una donna, non sono una santa.

Marinella Venegoni

www.lastampa.it

Re: Renato e la Mariella....

che tristezza...mi sembrano storielle da vecchie zitelle......!!!