Gianni Ferrio, compositore e arrangiatore autore di classici della canzone italiana come "Piccolissima serenata", "Parole parole", "Non gioco più" e altre è morto oggi all'età di 88 anni. Direttore dell'orchestra al Festival di Sanremo del '59, del '62 e del 2007 - anno che lo vide tornare all'Ariston anche in veste di autore del brano portato in gara da Johnny Dorelli, "Meglio così", Ferrio lavorò anche per il cinema - sue, tra le altre, le colonne sonore di "Un dollaro bucato" di Giorgio Ferroni, che comprende il brano "A man...a story" cantato da Fred Bongusto - e la televisione (per la quale scrisse le sigle di "Bambole, non c'è una lira", "Milleluci", la cui sigla finale - "Non gioco più" - cantata da Mina, divenne un successo anche sul mercato latino, venendo poi ripresa dai Marlene Kuntz nel 2004 nell'EP "Fingendo poesia").

A metà anni Settanta risalgono le sue collaborazioni più famose con Mina (con lui nella foto), per la quale scriverà le parti vocali di "Plurale", capitolo tra i più sperimentali nella carriera della Tigre di Cremona che include una selezione di cover per sola voce, e "Mina quasi Jannacci" del '77, dove la cantante reinterpreta una selezione di brani estratti dal repertorio del grande cantautore e showman milanese.

Discograficamente, i suoi impegni più recenti sono sempre legati a Mina, per la quale curò gli arrangiamenti di "Napoli secondo estratto" del 2003 e di "L'allieva" del 2005.

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senza nulla togliere a Ferrio e confermando alcune sue collaborazioni con Mina azzeccatissime (plurale in primis), non gioco più (ma credo che in quel caso oltre alla canzone, fosse perfetto il video realizzato come sigla)...l'album di Iannacci sinceramente a me non è mai piaciuto, anche alcune sue incisioni recenti non sono di mio gradimento ma credo sia perchè da Mina mi aspetto incisioni più "fresche" e meno "pesanti" e mi rendo conto che la sua "maturazione" fisica più che vocale la collochi ormai verso orizzonti lontani dai miei gusti.

Pur nella consapevolezza dei limiti oggettivi del nostro tempo biologico, sento forte la perdita di Gianni Ferrio del quale ho sempre apprezzato la sensibilità musicale che è riuscito a manifestare anche negli arrangiamenti per archi. Arrangiamenti che rivelano una rara preziosità e gusto artistico.

Davvero fortunati Ferrio e Mina nel poter collaborare avvalendosi così del reciproco talento.

Alberto