MUSICA




​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​



​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
​​​​​​​

​​​



MUSICA
Start a New Topic 
Author
Comment
Roberto Vecchioni e il nuovo album. "Mi rifugio nell'umanesimo"




La copertina del nuovo disco di Roberto Vecchioni è la rappresentazione del personaggio e della sua musica, oggi: un boxeur, ma a suo agio e rilassato su un poltrona, dentro un ring deserto. Un combattente sereno. “Io non appartengo più”, in uscita oggi, è il primo disco di inediti da “Di rabbia e di stelle” del 2007. Prodotto e arrangiato da Lucio Fabbri, è un album in cui Vecchioni è partito dalla musica e dalle melodia, non dalle parole. “E’ un album concepito in sala di registrazione, anche, dai suoni, anche se sapevo già cosa ci avrei cantato sopra”, ci racconta.
Ma poi sono le parole a prendere il sopravvento: quelle del disco, quelle della canzone che dà il titolo all’album in particolare. E quelle del professore: un fiume un piena, nella conferenza stampa, ospitata non a caso in una palestra di boxe milanese. Arriva, si siede a bordo ring, e mena ganci a destra a e manca, come un boxeur - sottolineando subito che “Io non appartengo più” non è un disco politico. “Investe molto di più della politichetta italiana, che conta per la percentuale minima dell’album. La mia non è una non appartenenza alla politica italiana, come quella Gaber. E’ molto di più, il tema va più dell’Italia, è mondiale. Non mi riconosco nella globalizzazione, nei media. E’ un’analisi che dovrebbe essere filosofica, più che di spettacolo. Non mi riconosco nel digitale, nelle cose troppo veloci - devo avere un riparo. E il mio riparo è l’umanesimo. Mi pare che non ci sia un sostegno, oggi, nessun punto di riferimento. Ciò in cui credi ti delude in un attimo. Non si può riempire la testa dei ragazzi di canzonette, bisogna raccontargli anche altre cose. Non ci sono queste divinità estreme della vita. La divinità estrema della vita è credere negli uomini. Tutti gli altri sono falsi miti in cui non mi riconosco”.

“Non è un disco malinconico, non sono un passatista, non rimpiango periodo passati”, continua Vecchioni. “I miei ricordi li ho tutti dentro. Io in questo momento non vado contro i Mulini a vento, io rallento, mi godo il mio stallo e le cose che mi sono guadagnato in 70 anni. Non c’è niente da voltarsi e piangere. Devo solo resistere. Non voglio che nessuno entri nel mio ring. Il mio modo di affrontare la vita è di tornare nel mio umanesimo, sperando che un po’ di umanesimo torni nel mando”.
Inevitabili (e neanche chiamati dai giornalisti, ma spontanei) i plurimi riferimenti alla “candidatura” al Premio Nobel “Non lo vincerò mai... Il mio premio l’ho già vinto. Mi hanno letto tutto e mi conoscono più in Svezia che in Italia, dove mi insultano” - dice, ignorando (o facendo finta di ignorare) i pesanti dubbi espressi sulla consistenza della candidatura (e sul pezzo del Corriere che l’aveva rivelata).
Vecchioni sarà in tour a partire dal 7 novembre (data zero a Crema) e poi a Milano il 14 al teatro nuovo, fino al 21 dicembre, Firenze, Teatro Verdi - e poi di nuovo a gennaio.


www.rockol.it