MUSICA




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"Romeo e Giulietta" della discordia, nuova sfida di Zard (e Cocciante ripensa)


Giulietta e Romeo, Romeo e Giulietta. Un’autentica ossessione per il mondo dello spettacolo, uno show che davvero must go on, considerata l’inesausta passione popolare per i derivati contemporanei di quella che fu un’opera di Shakespeare e che in questi tempi a riprova della sua eternità viene declinata nelle più varie forme e a tutte le latitudini. Appena qualche giorno fa, Orlando Bloom ha debuttato a Broadway come Romeo ed è stato alquanto castigato dalla critica, e da noi si annuncia per il 2 ottobre all’Arena di Verona un nuovo debutto firmato da David Zard, con diretta su Raidue la sera dopo, della versione italiana di un musical francese che, dice Zard, «Ha avuto lo stesso successo di "Notre Dame de Paris"».


Il riferimento è all’opera popolare di Cocciante, della quale Zard curò la versione italiana nel 2002; un team vincente, che tornò insieme proprio con «Giulietta e Romeo», sempre all’Arena, nel 2007. Ma quel team non esiste più, e ognuno dei due è ora alle prese con un proprio progetto: se Riccardo Cocciante mi ha assicurato, alcuni mesi fa, di voler mettere le mani alla sua creatura (i testi erano di Panella), David Zard com’è sua abitudine è andato dritto al dunque, importando e adattando all’Italia questa «Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo» con scenografie computerizzate e proiezioni in 3D, la regìa di Giuliano Peparini già con il Cirque du Soleil, le musiche di Gérard Presgurvic, adattamento di Vincenzo Incenzo per il testo italiano. Protagonisti, una selva di facce seminote del pop: le due madri saranno Barbara Cola e l’ex Matia Bazar Roberta Faccani, due alle quali le ottave non mancano (anche troppo, a volte); Giulietta è Giulia Luzi già nei Cesaroni, Romeo manco a dirlo arriva da X-Factor ed è Davide Merlini. Il tour dopo Verona andrà a Roma, Milano, Torino e altre città italiane.

Zard crede ciecamente in tutto quel che fa. Questa volta, con a fianco il figlio di 23 anni Clemente, è ruggente e non si sottrae ad ammettere di aver voluto superare «l’aria madrigalistica» che regnava nella «Giulietta» di Cocciante. «Questa è la più bella storia d’amore che esista, ho aggiunto nel titolo "ama e cambia il mondo" e ho scelto grandi voci e melodie molto pop».

Come sono i suoi rapporti con Cocciante, David? «Ottimi. Prima di metter in scena quest’opera ho avvisato 5 o 6 volte lui e sua moglie (Cathy, manager anche dell’artista, nrd) in modo che la signora che non ha voluto ascoltare i miei consigli possa ora visionare le mie idee. Abbiamo rapporti amichevoli, ma non più professionali: la mia opera sarà uno sprone per lui, a rimettere mano alla musica e agli arrangiamenti della sua "Giulietta"».


Marinella Venegoni

www.lastampa.it