Giancarlo Bornigia, fondatore del Piper Club, uno dei locali storici della Capitale, nonché tra i primi club italiani a ospitare esibizioni di artisti internazionali, è morto la notte scorsa, al Policlinico Umberto I di Roma, per arresto cardiaco: nato professionalmente come commerciante di auto, il suo nome emerse sul panorama musicale nel 1965, quando - con l'aiuto dei soci Alessandro Diotallevi, importatore di carni, e Alberigo Crocetta, produttore discografico di, tra gli altri, Mia Martini, Patty Pravo (che poi non a caso venne battezzata "la ragazza del Piper) e i Primitives, e ex militare nella Xª Flottiglia MAS al comando del principe Junio Valerio Borghese - fondò il Piper, locale che vide muovere i primi passi primi esponenti della scena tricolore come Rokes, Rokketti, Equipe 84, Pecore Nere, Fred Bongusto, Dik Dik, Renato Zero, Romina Power, Gabriella Ferri, Rita Pavone, Mia Martini, Loredana Berté e Mita Medici, poi star internazionali quali Pink Floyd (il 18 e il 19 aprile 1968), Jimi Hendrix (il 23 maggio dello stesso anno), Genesis, Sly and the Family Stone, Duke Ellington e - in tempi più recenti (più precisamente, il 27 novembre 1989) - i Nirvana.

"Tutti i concerti di allora al Piper erano degli eventi, per tanti i Genesis erano un gruppo come un altro, ma comunque il pubblico affollava i locali per ascoltare musica, per conoscerne di nuova e farlo condividendo l'esperienza", ricordò Bornigia in una delle sue ultime interviste: "Allora tanti gruppi stranieri non erano conosciuti a tutti in Italia, come oggi, per cui per esempio ci è anche capitato che gli Who, dopo il concerto al palazzetto, passassero così al Piper e improvissassero un concerto anche qui... Con gli spettatori che osservavano pronti a recepire le nuove esperienze".

Il funerale si svolgerà lunedì 26 agosto 2013, presso alle ore 11.00 presso la Chiesa di Santa Chiara in Piazza dei Giochi Delfici.


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