MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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O' Scià, non è bastato il Papa a Lampedusa - Salta la kermesse di Baglioni sulla spiaggia

La parola fine era nell’aria, dopo 10 anni. Stanchezze inevitabili, ma soprattutto ristrettezze economiche e lo scemare inesorabile dei contributi delle Istituzioni di fronte alle difficoltà generali. E così, proprio nell’anno in cui il nuovo Papa ha inaugurato il proprio pontificato nella selvaggia e spettinata isola che fa dell’Italia un Paese con i confini più a Sud di Tunisi, stigmatizzando da qui «l’indifferenza globalizzata», proprio ora che i disperati delle carrette del mare tornano a crescere, dopo che Francesco è venuto a Lampedusa a pregare per quelle vite umane pe rse o mal recuperate, e se n’è andato poi salutando con un «O’ Scià», la manifestazione omonima voluta da Claudio Baglioni salta un giro, o forse tace per sempre.

Un comunicato della Fondazione intitolata al tipico saluto locale non lascia dubbi: «Non abbiamo avuto alcun riscontro dall’amministrazione locale e regionale circa l’impegno per il 2013, oltre al mancato incasso, ad oggi, del contributo erogato dall’Assessorato al Territorio della Regione per la scorsa edizione». Si legga: Crocetta non ha scucito quanto promesso dalla passata amministrazione regionale. Segue una tenue apertura per il futuro: «Sperando di poter proseguire il lavoro svolto in questi dieci anni a Lampedusa la Fondazione O’Scià si augura che in futuro ci siano gli intenti e le risorse necessarie per svolgere nuovamente la manifestazione».

Per dieci anni dal 2003, a fine settembre, «O’ Scià» ha portato a Lampedusa per una manciata di giorni, a cantare o raccontare sulla spiaggia, uno sciame di star della musica e dello spettacolo grandi piccole e medie, da Fiorello a Ligabue, da Bob Geldof a Morandi, da Morgan a Venditti o Cochi e Renato. E’ stata una sorta di raccordo simbolico fra le problematiche locali e lo svago dei turisti che riempivano l’isola, un appello aperto alla fratellanza e alla convivenza cantato e raccontato con dispendio di energie dal padrone di casa Claudio Baglioni, e gestito con piglio militaresco dalla sua compagna Rossella Barattolo. Un misto stravagante e molto italiano che ha tenuto insieme il glamour e le istanze dell’immigrazione con i problemi umani, come un faro acceso in permanenza su Lampedusa e sui suoi molti perché. Ora tutto questo, almeno quest’anno, tace. La crisi, la politica che ha altro da pensare, la Regione che ha altre priorità. E il futuro è tutto da scrivere.


Marinella Venegoni

www.lastampa.it