MUSICA




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A Verona in 9 stanze la vita di Pavarotti superstar pop prima che le inventassero

Sarà aperta fino all’8 settembre e inevitabilmente «Amo Pavarotti» è una mostra che mescola, nel bellissimo palazzo dell’Arena Museo Opera, due tipi di pubblico poco comunicanti, quello della lirica e quello della musica pop: perché Big Luciano fu una popstar senza neanche saperlo, ancor prima forse che esistesse il termine. Lo fu per attitudine, per la semplicità e il carisma che ne accompagnavano la stupefacente vocalità. Grazie alla quale la sua fama travalicò i confini della lirica ancor prima che lui stesso facesse cadere barriere altissime (e ora in via di ricostruzione) con il pop.

Dunque la mostra si sviluppa, con il contributo anche della Fondazione di cui è presidente Nicoletta Mantovani, in nove magnificenti stanze multimediali, con un percorso che mescola proiezioni, registrazioni sonore e visive, e una fila impressionante di costumi indossati in varie opere. Ci sono strutture video e di tessuto trasparente che danno un effetto tridimensionale suscitando qualche inquietudine; c’è un collage fotografico animato accompagnato da effetti sonori e musica, con il Maestrone che canta e si racconta. Ma per i più esigenti ci sono anche le registrazioni dei suoi 9 do di petto, gli spartiti, i carteggi verdiani di sua proprietà. L’insieme è costruito con un gusto raffinato nei colori e nella tecnologia, è come se si entrasse in un mondo incantato che fa rivivere la complessità di un’esperienza artistica senza eguali. Un inedito per patiti, è la registrazione delle prove in video il 27 settembre ‘97, al Metropolitan di New York, per una Turandot diretta da Levine con la regia di Zeffirelli.

Ma una parte importante ricorda anche il Pavarotti and Friends, la kermesse benefica che fino ai suoi ultimi anni trascinò nella patria Modena tutte le più grandi rock e popstar del mondo, per duetti benefici grazie ai quali si costruirono villaggi educativi in zone rese impraticabili dalle guerre, sotto il patronato dell’UNHCR e con la collaborazione della ora Presidente della Camera Laura Boldrini. In fila come timidi adepti, ex cattivoni come Lou Reed, anime buone come gli U2, BB King, Sting, Stevie Wonder, le Spice Girls persino. E gli amici per la pelle Zucchero e Lucio Dalla, maestro poi di contaminazione. E come non ricordare le prove del pomeriggio, e le espressioni che si dipingevano sul viso delle star quando Big Luciano apriva bocca per cantare, sotterrando ogni altra ambizione.

Marinella Venegoni
www.lastampa.it

U2 - Miss Sarajevo - Bono, Brian Eno, Luciano Pavarotti (1995)