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Elio e Le Storie Tese, la videointervista: ‘Abbiamo riscoperto l’invettiva'

“E’ solo un album. Un cerchio di plastica con un buco. L’importante è che esca, non che sia bello o brutto. I fan do Elio e Le Storie Tese lo comprano, o lo scaricano o lo masterizzano. Gli altri no”. Ragionare con Elio e Le Storie Tese è sempre un equilibrismo tra la battuta e la riflessione sera - anche se in ballo c’è il primo disco di inediti da 5 anni a questa parte - “L’album biango”, in uscita domani, che la band ha presentato oggi a Milano, alla Cascina Cuccagna.
Loro scherzano, minimizzano. Ridono e fanno la battuta. Poi, si lasciano prendere dalla passione e ragionano, anzi attaccano.
Partiamo dai dati dell’album: registrato con Max Costa, con la consueta sfilata di ospiti: Eugenio Finardi, Nek, Vittorio Cosma, Fabio Treves, Area (che suonano una canzone intera, “Reggia (base per altezza)”), Fiorello, Neri Marcoré. Un disco che arriva a 5 anni da “Studentessi”: “C’è un po’ di pigrizia. Siamo abituati a vederci e pensare che un disco c’è quando ci sono i pezzi”, spiega serio Cesareo. “E’ un lavoro che ha bisogno di tempo, abbiamo una forte autocritica: siamo capaci di passare due settimane su un pezzo e poi metterci lì e decidere che non va bene. Non siamo il gruppo che arriva ad avere 30 pezzi e sceglierne 10” . “Ne abbiamo 7 o 8 e ne scegliamo 10...”, interviene Faso.
E poi c’è il titolo: in conferenza stampa hanno dato diverse spiegazioni, che vanno dall’albume dell’uovo, ma cotto, ad un refuso lasciato per evitare una causa dai Beatles, ad un riferimento a “T.V.U.M.D.B.”- nella nostra videointervista ne hanno data un’altra ancora.


“L’album biango” è un disco dove gli Elii non le mandano a dire. Dalla ormai nota “Complesso del primo maggio”_ “Su questo brano le polemiche le avete create voi giornalisti”, spiegano. “Noi abbiamo avuto solo complimenti, anche gruppi che abbiamo citato. Si può pensare anche ad una parodia del pezzo di critica: sarebbe stato anche un po’ sempliciotto da parte nostra scrivere semplicemente una critica. Ci vengono i peli irti quando si parla di chiuderle il concerto del Primo Maggio”, spiegano... Si, ma a chi non è fan e conosce il vostre senso dell’ironia, quello che rimane sono invettive come “musica di merda” e “La musica balcanica ha rotto i coglioni”. “Il fatto è che abbiamo proprio riscoperto il genere dell’invettiva, da Cecco Angiolieri ad Alberto Fortis. Nessuno si osava pensare che lui odiasse davvero i romani... Il cantante, quando canta, interpreta un personaggio”.
In “Lampo”, poi, gli Elii raccontano senza mezzi termini “la rottura di balle” della tecnologia, che fa sì che ognuno si creda fotografo. “Una volta ti chiedevano 10 foto e 100 autografi , oggi sono 100 foto e 100 flash, e 100 fotografie. Il messaggio dei rompiballe è che tutti si sentono autorizzati a condividere immediatamente qualsiasi cosa. Le foto vengono fatte per vantarsi... Ho visto recentemente un concerto dal fondo: erano tutti in posizione da Mosé, con le braccia alzate e i telefonini. Si vedevano l’evento attraverso lo schermo di un iPad. E’ da malato di mente.... Lo impediremo con la forza, ai nostri concerti - almeno per video e audio”.
Nel disco sono presenti anche diverse canzoni csulla musica, tema che li appassiona e li porta a fare considerazioni più generali: “Bisognerebbe rispondere in tre quarti d’ora sulla musica in Italia”, dice Elio. “Bisognerebbe dare più importanza alla qualità della musica - diffusione, amplificazione... Sono temi che sono tradizionalmente considerati un optional da noi. ‘Vai su e fai una cosa...’ Sì, ma poi canti male. La qualità è quello che manca in Italia”. Insomma, traspare (è un eufemismo) un'insoddisfazione verso come è trattata la musica , oggi, da parte di tutti, ascoltatori compresi. “Se tu paragoni il gusto degli ascoltatori degli anni ’70 con i gusti degli ascoltatori di oggi sono due mondi diversi”, dicono. Per questo gli ospiti dell’album sono gente come gli Area (“Come noi sono su un altro pianeta: compongono e suonano musica per il piacere di farlo e non con l’obbiettivo di vendere. Si creato subito un bellissimo rapporto”) o Eugenio Finardi (“Un amico: in un mondo di gente con ego enorme, lui è uno che ti chiede se ha cantato bene o se vede che stai facendo un bell’assolo ti chiede di raddoppiarlo”). Qualcuno è capitato per caso (Nek, che stava incidendo nello stesso studio); ma dicono - sempre tra il serio e il faceto: “Quando si sa che esce un disco di Elio e Le storie tese c’è una torma di aspiranti ospiti e non passiamo il tempo a selezionarli”. Mentre Elio non scioglie le riserve sulla sua presenza a X Factor (“Hai firmato?” “No. Non ancora. Io posso vivere anche senza. E infatti lo faccio.”, dice), assente (in)giustificato sia oggi che al concerto del 1° maggio è Rocco Tanica. Alla domanda, leggono una lettera semisiera in cui si dice che è impegnato ad “affrontare temi personali” : “Conto di tornare presto a dedicare tempo al miglior complessino che conosca - I Rolling Stones. Ma anche Elio e Le Storie Tese vanno bene, se mi vogliono...”

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Re: Elio e Le Storie Tese, la videointervista