MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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Che buon inizio di Primo Maggio (la bufala della morte di Fabri Fibra)


Ho letto su Twitter di questa bella pensata di un tipo che ha preso lo smartphone a Enrico Mentana (dove non l'ho capito) e da lì ha lanciato la notizia falsa della morte di Fabri Fibra. Per un pelo la faccenda non è dilagata come vera per l'etere e i blog, si era già scatenato Red Ronnie, quando è arrivata la smentita. Mentana si è arrabbiato moltissimo, a un certo punto ha scritto: "Ognuno ha un imbecille a portata di mano. Il mio per fortuna voleva uccidere solo in ambito twitter". Fabri Fibra, si ricorderà, non è stato voluto nel cast dai sindacati, per alcuni suoi versi misogini. La sua cifra stilistica, rappare quel che vede e sente e non quel che pensa, non è stata compresa.



Rientrata la faccenda, ci si è potuti dedicare al concertone, e a quella santa donna di Geppi Cucciari che ha la pazienza di una santa davvero ed è stata brava a respingere, rintuzzare, incoraggiare, scherzare, commentare la pioggia in arrivo ("Piove, governo di larghe intese") e portare sul palco alcune serissime testimonianze femminili sulla condizione lavorativa. Di sotto, fra la folla pittoresca, il solito casino. Il Concertone è davvero materia da twitter, lo si può raccontare meglio sbocconcellando battute. Cori antiberlusca, una ragazza rapita praticamente dalla Sardegna dai suoi amici e portata in piazza a Roma con un veletto da sposa, alla vigilia delle nozze (chissà se ha telefonato poi al futuro marito per avvertirlo della propria assenza).



Sul palco, ci sono stati i dimenticabili vincitori del concorso, poi è cominciata la parata di nomi noti, dai mollemente trascinanti Africa Unite ad Avitabile che ha cantato una tarantella antipioggia, i Marta sui Tubi che mi sembrava di essere a Sanremo, i Ministri che non mi piacciono, proprio non riescono a riscaldarmi, il rapper Ensi che a differenza di Fabri Fibra è buono, i catalizzanti Motel Connection. Ha fatto abbastanza bella figura pure il mio amico Renzo Rubino, che se mi vede mi prende sotto con la macchina un'altra volta. Marco Notari? No, pietà. Esser buoni sì, ma non esageriamo. Con tanta brava gente che c'è in giro, perché?

Comunque, l'arrivo della sera ha portato a un deciso innalzarsi della qualità. Ne parleremo con più calma in seguito, ma da Piovani con la misconosciuta Tosca fino a Capossela tornato pieno di guizzi reali e surreali, è stato un crescendo con modesti momenti di noia. Tonico Max Gazzé, uno che arricchisce chi impara i suoi testi: mai così sulla cresta dell'onda. Poetico Daniele Silvestri. Lievemente giù di tono, forse perché monchi di Rocco Tanica (al palo per un problema di salute) gli Elio e Storie Tese, con lo special guest Eugenio Finardi in un nuovo inedito (s'immagina) dal disco futuro della band, sempre su Piazza San Giovanni) e con quell'assurdo burlone di Mangoni. Chi ha voluto ascoltare De André, ha dovuto rivolgersi alla radio.


Marinella Venegoni

www.lastampa.it