MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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È Mika la nuova star di X Factor

Il nuovo giudice di X Factor è Michael Holbrook Penniman jr, in arte Mika, 30 anni da compiere, una delle più note popstar internazionali. Ed è la prima volta che uno straniero (Mika è libanese naturalizzato inglese) fa parte dei giudici del talent show di Sky Italia. La voce circolava da giorni e a confermarla è lo stesso cantante di Relax (take it easy) e Grace Kelly, incontrando a Londra i giornalisti con i quali parla per metà in italiano. "Quando me l'hanno proposto, a gennaio, gli ho chiesto se dicevano seriamente, non pensavo che volessero davvero me. Prima di accettare ho preso qualche lezione di italiano per vedere se potevo cavarmela e in un paio di settimane ho accettato".

Mika, perché hanno scelto lei? Se lo è chiesto?

"Certo. E la risposta è per l'ottimo rapporto che ho con questa trasmissione. Sono stato ospite nel 2007 quando era in Rai, ci sono tornato due volte nell'ultima edizione e ho molto apprezzato l'evoluzione umana e artistica, ho duettato con Chiara, che secondo me ha un talento smisurato, mi sono anche seduto tra i giudici per gioco, insomma sono stato bene. Era successo qualcosa di splendido. Così non ci ho pensato troppo quando mi hanno proposto di fare parte del cast. Era una sfida che dovevo accettare perché amo le sfide. Anche per ricostruire un po' la mia presenza in Italia, Paese dove il pubblico mi accoglie sempre benissimo, ma dove sono meno popolare che altrove. Stavolta dovevo dire di sì".

In che senso? Glielo avevano già proposto?

"Non Sky: una tv francese, lo scorso anno, ma mi sono già anche scordato il nome. Ma non ho accettato perché mi pare che la gara di canzoni sia qualcosa che c'entra poco con la cultura musicale e televisiva francese. Voi italiani invece avete Sanremo".

Conosce il festival?

"Sì, sto prendendo lezioni di italiano non solo nel senso della lingua, ma anche della musica: sto guardando tutte le passate edizioni di Sanremo in dvd, sto ascoltando Mina, il vostro pop-rock degli anni Settanta. Quando faccio una cosa la devo fare seriamente, se devo giudicare dei cantanti devo farlo conoscendo la vostra lingua, le vostre tradizioni, la vostra mentalità".

Ma lei un talent show lo avrebbe mai fatto da concorrente?

"Ho tentato, quando ero ancora teenager. Cioè ho fatto i provini, e mi hanno bocciato subito. Poi riuscii a conoscere Simon Cowell, che sarebbe diventato l'ideatore di X Factor. Mi disse che avevo una gran voce e di farmi risentire qualche settimana dopo. Da allora lo chiamai tutti i giorni per sei mesi, ma era troppo impegnato su altri progetti, e la cosa finì lì. Quindi sa, essere ora giudice a X Factor è quasi una rivincita".

Che categoria intende seguire, come padrino?

"Deciderà Sky, a me andrà bene tutto. Per la mia sensibilità forse preferirei le ragazze, che sono più ricettive. Ma me la caverò in qualunque ruolo. Forse farò anche qualche duetto, perché no?".

Il resto del cast è ancora da decidere. Finora è confermata solo Simona Ventura.

"Bravissima, conosce perfettamente lo show business. Per il resto so che le dinamiche tra i giudici sono quasi la metà della trasmissione e che andrò d'accordo con chiunque. Mi piacevano molto Morgan, preparatissimo, e Elio, che faceva delle clownerie divertentissime e imprevedibili ed è anche un gran musicista".

Chi le piacerebbe?

"Mina no, sarei in soggezione. Bruce Springsteen parla troppo poco. Ecco, Dita Von Teese, è creativa. Chiederò a Sky, chissà mai".

Che consigli darà ai suoi ragazzi?

"Di capire i propri limiti e di trasformarli in punti di forza. Farò l'esempio mio. Io sono un baritono e quando i toni si elevano passo al falsetto. È un difetto, ma è diventato il mio marchio".

E che giudice sarà?

"Molto serio, come lo sono coi miei collaboratori. Dai cantanti esigerò un ego non troppo grande: sul palco l'artista deve decostruirsi e poi ricostruirsi. E la sincerità, che io capisco subito guardando la pancia, perché se sei te stesso canti col plesso solare duro, se fingi ce l'hai molle".

La trasmissione si chiama così perché si deve trovare un cantante che abbia un fattore X, cioè qualcosa in più degli altri. Ecco, cos'è questo X Factor, per lei?

"Appunto, sapersi fare forza dei propri difetti. E avere una madre super tosta, o comunque una figura di riferimento forte. La mia fu una insegnante russa di canto, una rigidissima ex sovietica coi colletti alti, che mi salvò dopo che mi avevano cacciato da scuola perché pensavano che non studiassi e invece ero dislessico".

A proposito di lezioni, come va con l'italiano?

"Se lo chiede a me, le dico molto bene. Se lo chiede al ragazzo siciliano che da gennaio vedo due ore al giorno, le direbbe che è sull'orlo dell'esaurimento nervoso. Ma credo di essere un bravo scolaro. Certo, me lo porto dovunque vado. Niente Skype, se sono in tour lui viene con me".

Vivrà a Milano?

"Credo che sia un obbligo. Sto cercando una casa in affitto da settembre, va bene qualunque zona. E una sala di incisione, perché non rimarrò certo con le mani in mano. Anzi, spero che Milano e questa trasmissione mi regalino tanta creatività, che sfogherò nelle canzoni. Scrivo già in inglese e francese, presto spero di scriverle anche in italiano".

Cosa conosce dell'Italia, musica a parte?

"Oh, tantissimo. Il Vaticano, l'architettura, i vini piemontesi, Fellini. Sono molto contento di avere una rubrica sul magazine La Repubblica XL. Ora passo a X Factor. Mi piace anche la vostra politica, vedendola da fuori. Pensi che una volta a Milano una tv mi fece un'intervista in un appartamento bellissimo e poi mi dissero che era stato di un vostro politico, un certo Craxi. Quando andai in bagno c'era un'enorme vasca di marmo, che meraviglia...".

Luigi Bolognini

www.repubblica.it