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UK, il presidente Sony ammette: 'Troppo dipendenti da talent e boy band'

Nick Gatfield, presidente della filiale britannica del colosso discografico Sony Music, ha ammesso come la sua etichetta - che anche in Italia ha il diritto di prelazione sui cantanti partecipanti a X Factor - sia diventata troppo dipendente dalla Syco, società fondata da Simon Cowell, l'ideatore del reality canoro, che amministra, oltre agli ex partecipanti dei talent show musicali, anche boy band come i One Direction.

"Qualsiasi nostro competitor vorrebbe poter sfruttare una piattaforma come quella offerta da X Factor", ha ammesso Gatfield alla testata Business Voice della società di lobbying inglese CBI: "Abbiamo un incredibile flusso di talenti che ci arriva dai reality musicali e siamo incredibilmente fortunati ad averli. Siamo però diventati troppo dipendenti da questo canale, discograficamente parlando. Ci siamo compiaciuti di questa situazione, che - metaforicamente - ci ha cavato gli occhi dalle orbite".

Come ovviare, quindi, per evitare questa deriva? Diversificare il proprio roster con artisti di tutt'altra estrazione, come la giovane cantautrice Laura Mvula, diplomata al conservatorio di Birmingham, paladina del nuovo soul e molto apprezzata dalla critica britannica (che non a caso l'ha nominata in vista dei prossimi Brit Awards), Tom Odell, diplomato al Brighton Institute of Modern Music, tra gli emergenti più interessanti sulla scena folk e acustica, o gli indie rocker irlandesi Kodaline: "Di qui al marzo 2014 abbiamo un insieme di artisti molto diversi tra loro pronti ad essere lanciati sul mercato", ha chiarito Gatfield, che in gioventù militò nella fila dei Dexys Midnight Runners, "Sono i più citati dai critici negli elenchi delle promesse o dei migliori esordi. Al momento non li si trova sugli scaffali dei negozi di dischi, ma la mia esperienza mi dice che si stanno preparando, in termini di vendite, a far registrare grandi numeri".

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