MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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Fabio Fazio annuncia la squadra del Festival:"Il nostro, un Sanremo fatto in casa"


Presentazione ufficiale della 63esima edizione della manifestazione. Tanti ospiti, un omaggio a Lucio Dalla e uno a Verdi, Bocelli nell'ultima serata. Il conduttore: "Sarà un festival molto Rai, fatto in proprio". Il direttore di RaiUno Giancarlo Leone: "La rete ha bisogno di una scossa, l'età media è di oltre 60 anni"


Caetano Veloso, Beppe Fiorello, Antony and the Johnsons, Roberto Baggio. Con i nomi di alcuni degli ospiti prende forma la prossima edizione del Festival di Sanremo, che comincia martedì 12 febbraio con la guida di Fabio Fazio affiancato da Luciana Littizzetto. I nomi e altri dettagli sono stati annunciati nel corso della conferenza stampa di presentazione della 63esima edizione, oggi al Casinò di Sanremo, presente il conduttore che torna all'Ariston a tredici anni dalla sua prima volta, nel 2000 "e per me ha detto - è un ritorno a casa importante. Il nostro obiettivo è quello di essere allegri e rispettosi, al Festival bisogna voler bene, fa parte della nostra storia, nel bene e nel male". Battuta della Littizzetto, accanto a lui: "Il fatto che ci sia io al Festival significa che c'è la spending review. Non corrispondo molto ai canoni delle gnocche del festival ma sono comunque felice di essere qua e farò quello che so fare".

L'obiettivo è quello di fare una piccola grande rivoluzione, "RaiUno ha bisogno di una scossa - ha detto il direttore Giancarlo Leone - di un cambiamento. Ricordo che la Rete ha un'età media di 60,4 anni. Credo che la rete abbia bisogno di innesti e quale modo migliore per farlo se non sul programma simbolo di RaiUno, il festival di Sanremo".

Quattordici artisti a gareggiare nella categoria Campioni, otto in quella dei Giovani, fra le novità introddote anche i "proclamatori", ovvero personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura, dello sport ai quali viene affidato il compito di proclamare i vari vincitori. Fra questi il compagno di Lucio Dalla, Marco Alemanno, per ricordare l'artista scomparso quasi un anno fa (a marzo il primo anniversario della sua morte) e in attesa di una serata a lui dedicata, in onda su RaiUno il 4 marzo. Fra gli altri "proclamatori" anche la tennista Flavia Pennetta, Benedetta e Cristina Parodi, Filippa Lagerback, Paola Damico, Vincenzo Montella, il pallanuotista Stefano Tempesti, la campionessa olimpica di tiro a volo Jessica Rossi. Nella giuria di qualità ci sono invece Carlo Verdone, Serena Dandini, Stefano Bartezzaghi, Nicola Piovani, Eleonora Abbagnato, Claudio Coccoluto, Nicoletta Mantovani, Cecilia Chailly, Rita Marcotulli e lo scrittore Paolo Giordano.

Lunga la lista degli ospiti, in cui figurano pure Roberto Baggio, i direttori d'orchestra Daniel Barenboim e Daniel Harding, Andrea Bocelli - che si esibirà nella serata conclusiva e, come ampiamente anticipato, Carla Bruni. All'Ariston arriveranno anche il ballerino Lutz Forster e il cantante israeliano Asaf Avidan e Beppe Fiorello, che sarà protagonista della fiction su Domenico Modugno in onda su RaiUno a pochi giorni dalla fine del festival. E ancora, le modelle Bar Refaeli, nella seconda serata, e Bianca Balti, nella serata finale.

"Sarà un festival molto Rai, autoprodotto - ha detto Fazio - bisogna giustamente industriarsi con ciò che si ha. Per me sarà come una vacanza, con lo scopo di essere allegri nel rispetto di una tradizione importante". E a proposito di tradizione, non è ancora chiusa la partita con Pippo Baudo e Raffella Carrà, entrambi invitati alla manifestazione. "Baudo ci auguriamo che venga, Raffaella Carrà è impegnata con The Voice (un nuovo talent Rai al via i primi di marzo, ndr) ma non tutto è chiuso, nel festival possono accadere molte cose" ha aggiunto Leone.

http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2013/02/04/news/fabio_fazio_festival_sanremo-51931851/?ref=HREC1-6

Sanremo, le pagelle dei 28 brani in gara


Abbiamo ascoltato i brani in gara nella 63esima edizione del Festival. Una bella sorpresa è l'alta qualità musicale. Su tutti, svettano Elio e le storie tese. Ma molti i brani e gli stili interessanti, da Maria Nazionale a Raphael Gualazzi

di GINO CASTALDO



ELIO E LE STORIE TESE - voto: 10
Dannati forever / La canzone monotona
Cantano giulivi "Pupupupu purtroppo vado all'inferno, cocococo cogli onanisti (...) tutti all'inferno anche il governo" ma il colpo di genio è la seconda, rigorosamente su una sola nota. Eccezionali.

RAPHAEL GUALAZZI - voto 8
Sai (ci basta un sogno) / Senza ritegno
Strepitoso e poco prevedibile. La prima è raffinatissima e trascinante, con divertenti gorgheggi e crescendi potentissimi. La seconda, più ritmica e provocatoria completa il quadretto.



ALMAMEGRETTA - voto: 7
Mamma non lo sa / Onda che vai
La prima è in stile Almamegretta: forte, incalzante, sullo smarrimento dei cambiamenti sociali. L'altra è un'intelligente canzone d'amore di Zampaglione: la voce di Raiz ha un retrogusto dub

MALIKA AYANE - voto: 7
Niente / E se poi
Bella fortuna avere ben due brani di Sangiorgi. La prima è notevole e le permette di lasciarsi andare a un canto coinvolgente e arioso. La seconda è più normale, scanzonata, ma ha un 'bridge' meno felice.

DANIELE SILVESTRI - voto: 7
A bocca chiusa / Il bisogno di te
Bella e struggente l'idea della prima, in stile romanesco "Fatece largo che... passa il corteo". La seconda è un Silvestri più classico con l'ostinata ripetizione sul tema di "Non ti lascio solo".

MARIA NAZIONALE - voto 6½
Quando non parlo / È colpa mia
È una delle singolarità del festival. Poco nota fuori Napoli, tenta un avventuroso fado; la seconda è una pregevole composizione di sapore antico, in dialetto, di Servillo e Mesolella, con chiusa alla "My way".

MARTA SUI TUBI - voto 6½
Dispari / Vorrei
Nel bilancino dei cast portano avanti la bandiera del rock indipendente e con grande dignità. 'Dispari' soprattutto è un pezzo forte, originale, ma anche l'altro esprime grande intensità. Una sorpresa.

MAX GAZZÈ - voto 6½
Sotto casa / I tuoi maledettissimi impegni
Belle, ma manca un punto per il salto. Nella prima sembra di leggere una conversione sui generis, su un ritmo quasi balcanico. La seconda, battiatesca, cerca soluzioni estreme a un amore da costruire.

SIMONE CRISTICCHI - voto 6½
Mi manchi / La prima volta
La prima è singolare, aggraziata, ricorda romanesche antichità. La seconda parla di morte anche se con ironia, stile i Gufi, immaginando un un altro mondo con Chaplin, Pasolini e il nonno partigiano.

MOLINARI E CINCOTTI - voto 6
Dr. Jekyll and mr. Hide / La felicità
Difficile resistere al gusto di Luttazzi di cui presentano il pezzo inedito ("ti ho vista piangere precipitevolissimevolmente") corroborato dal secondo, swingante, più virato a un'ironia alla Carosone.

CHIARA - voto 6
L'esperienza dell'amore / Il futuro che sarà
La voce è proprio bella. Con la prima, intensa love song di Zampaglione può ambire al podio. La seconda, di Bianconi dei Baustelle, più sofisticata, è arrangiata in stile tango nuevo, con un bel testo, ma di minore impatto.

MARCO MENGONI - voto 5½
L'essenziale / Bellissimo
La prima vanta un ritornello su una buona idea ("Mentre il mondo cade a pezzi, io compongo nuovi spazi") cantata in modo meno isterico. Funziona più dell'altra, della coppia Nannini Pacifico

ANNALISA SCARRONE - voto: 5-
Non so ballare / Scintille
Tenta un salto di qualità ma l'impronta (negativa) del talent permane. La prima è un prodotto di perfetta normalità pop. Nella seconda si avventura in un ritmo più swingante, gradevole, ma non lascia il segno.

MODÀ - voto: 4
Come l'acqua dentro il mare / Se si potesse non morire
Concessione al corrente gusto di mercato. Confermano lo stile scontato e retorico. Nella seconda canzone: "Se si potesse nascere ogni mese per risentire la dolcezza di una madre e un padre". Dicono sul serio?

http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2013/01/26/news/sanremo_le_pagelle_dei_28_brani_in_gara-51313268/?ref=search