MUSICA




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Sorpresa a Sanremo, superospiti Cutugno, Ricchi e Poveri, Al Bano



Sul sito del Festival si può riscrivere una strofa di Cutugno


Massimo Giletti, nella sua Arena su Rai1, rompe le uova nel paniere delle sorprese di Fabio Fazio, alle prese con la preparazione del Festival di Sanremo (12-16 febbraio), uno dei più delicati - in tempo di par condicio - della sua storia. «Al Festival ci saranno, come ospiti, nella serata di martedì Toto Cutugno, in quella di mercoledì i Ricchi e Poveri, e giovedì Al Bano», spara Giletti, lasciando trapelare tra le righe che Fazio, il grande «rottamatore» della kermesse canora, sarebbe dovuto tornare sui suoi passi e avrebbe dovuto rinunciare almeno in parte a puntare tutto sulla modernità. A rincarare la dose, anche Pupo, che in collegamento da Mosca, aveva insinuato - neanche troppo velatamente - che senza i grandi nomi noti all’estero, il Festival non avrebbe avuto successo fuori dall’Italia, in barba all’Eurovisione.


Dal canto suo, lo staff di Sanremo, conferma i nomi fatti da Giletti e annuncia che le sorprese in fatto di ospiti e di omaggi al passato non finiranno qui e si arricchiranno pescando nei ricordi di Fazio, di Luciana Littizzetto, degli autori, tra i fatti, le persone gli eventi che più hanno segnato il Festival, ma allo stesso tempo precisa che la decisione di invitare gli artisti che hanno fatto la loro storia in parallelo a quella della manifestazione canora, era già stata presa dall’inizio. Da quando Fazio ha cominciato a lavorare al progetto. Nessuna forzatura, dunque. Nessun ripensamento sulla formula del concorso, nessun ripescaggio. Del resto, lo stesso presentatore, a metà dicembre ai microfoni del Tg1, aveva affermato che «vogliamo che al centro ci siano la qualità e contemporaneità, una grande festa», con il coinvolgimento di «altri artisti che hanno fatto grande il festival nella sua storia».


L’idea di base, spiegano dallo staff, è che le canzoni in gara rappresentino la contemporaneità, la musica che si vende, che si ascolta, senza dimenticare però la storia del Festival. E non solo il venerdì, storicamente dedicato ai duetti e agli omaggi al passato, ma anche nelle altre serate. Un omaggio che non è contraddittorio all’idea di modernità e contemporaneità voluta da Fazio, ma un suo completamento.


Resta ancora da definire il modo in cui Cutugno, Ricchi e Poveri e Al Bano, accomunati dal grande numero di partecipazioni alla manifestazione, interverranno. Intanto sul sito ufficiale del Festival, nella sezione Sanremo story, ci si può divertire a votare la canzone preferita tra le 14 portate al festival di Al Bano, a riscrivere una strofa dell’taliano di Toto Cutugno, per vedere come a 30 anni di distanza siano cambiate le caratteristiche dell’Italiano, o a votare i versi più spericolati dei Ricchi e Poveri, tra i 6 proposti (da «Se m’innamoro, ma poi perché continuo a dire se» a «Se cade il mondo allora ci spostiamo», passando per «Chi pensa che domani è soltanto un avverbio di tempo»).



http://lastampa.it/2013/01/14/spettacoli/sorpresa-a-sanremo-superospiti-cutugno-ricchi-poveri-al-bano-Xz7Zbd08WUY9eUklMBlxPP/pagina.html

Re: Sorpresa a Sanremo, superospiti Cutugno, Ricchi e Poveri, Al Bano

paolo ascoltati i giovani e poi dimmi che futuro possono avere....di certo le canzoni scelte sono (per me) meno di zero.

Re: Sorpresa a Sanremo, superospiti Cutugno, Ricchi e Poveri, Al Bano

I giovani che escono dai talent hanno bisogno di visibilità, dovrebbero continuare ad essere sostenuti dalla TV (che li sfrutta) e dalle loro case discografiche, altrimenti dopo aver raggiunto una grande popolarità durante il periodo del concorso, in cui propongono principalmente cover, tutti, ma proprio tutti, ritornano nell’ombra.
Tutti dimenticati e sostituiti dall’infornata successiva e così avanti.
Musica se ne fa, magari anche più di prima, ci sono altri modi di fruirne al di là dell’ormai moribondo CD, ma riuscire ad emergere e ad avere una popolarità che sia anche la metà di quella dei nostri cantanti degli anni sessanta e settanta è semplicemente utopico.
Non è che quelli fossero mostri di bravura e questi no. E' che le condizioni sono completamente diverse.
Io da Sanremo non mi aspetto assolutamente niente.
Nessuno, senza fare ricorso a Google, riuscirebbe a ricordare cantanti “Giovani” (e relative canzoni) vincitori delle ultime dieci edizioni del Festival.
Passano tutti senza lasciare il segno.
Se tanto mi dà tanto, dopo una settimana di “tam-tam” anche tutto ciò che produrrà Sanremo 2013 farà la stessa fine.