MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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Adele regina delle classifiche per due anni (ma c'è polverizzazione di gusti e ascolti)



Un’inglese dolce e pagnoccona di 25 anni, dalla voce incantata e tosta, fresca mamma di un bambino nato alla fine di ottobre e assente dunque da moltissimi mesi dalle scene, sbanca il mercato americano e diventa per il secondo anno di seguito la trionfatrice delle vendite discografiche nel 2012. «21», il secondo album di Adele, ha venduto 4.400.000 copie anche nell’anno turbolento appena concluso, e si avvia al traguardo dei 10 milioni di copie in modo assai inusuale, in silenzio, lontana dallo starsystem delle Beyoncé e delle Rihanna, senza nemmeno un salutino o un piccolo video che squarci sul web i suoi segreti. Non succedeva dai tempi di «Thriller» di Michael Jackson, dominatore nel 1983 e 1984, e vorrà pur dire qualcosa che tanta attenzione intorno alla sua opera si sia sparsa soprattutto con il passaparola e con le radio di ogni format che continuano a trasmetterla, malgrado il suo silenzio. Al secondo posto dopo di lei si piazza invece un’americanissima, Taylor Swift: ma il predominio inglese notevole assai nel campo della musica popolare in questi tempi riattribuisce poi altre due posizioni a beniamini del Vecchio Continente: prima la boyband rivelazione One Direction, e poi i Mumford e Sons, che a colpi di banjo e di folk-pop sparato ad altissimi volumi fanno intravvedere la nuova strada che si allontana dall’elettronica ricercando un’idea di umanesimo.

In patria, Adele è invece soltanto seconda. La trionfatrice nelle vendite 2012 è Emeli Sandé, coetanea della collega ed ex studentessa di medicina, madre scozzese e padre dello Zambia. E’ ancora al suo primo album con «Our Version of Events», dove mostra irresistibili qualità canore e la capacità di recuperare il vintage soul in modo intelligente e contemporaneo; a molti è venuta in mente, ascoltandola, Etta James. Seguono il rosso Ed Sheeran e l’inquietante Lana Del Rey, mentre gli One Direction sono solo quinti. Le classifiche italiane naturalmente non sono ancora disponibili, e verranno rese note la prossima settimana, includendo le vendite natalizie che in un paese asfittico come il nostro anche nel campo del pop avranno risollevato cifre e fatturati: disponiamo però di un elenco prenatalizio (senza dunque Jovanotti e Guccini e Zucchero, tanto per parlare dei grandi) dell’autorevole «Musica e dischi», sempre molto accurato, secondo il quale a fare il botto è stato Tiziano Ferro con «L’amore è una cosa semplice». Anche da noi Adele si piazza al secondo posto, seguita da Antonacci, da Emma e dai Coldplay di «Mylo Xiloto».

Ognuno ha le proprie musiche da cantare, e queste classifiche raccontano anche molto l’incertezza che domina il mondo della musica popolare, fatta di stelle che si accendono all’improvviso e all’improvviso, come appunto nel caso della cantautrice Adele, diventano punti di riferimento collettivi non con i lustrini e le mattane, ma grazie esclusivamente alla capacità di solidificare il proprio talento in un repertorio credibile. Ha detto, della bionda inglesina, una che se ne intende come Aretha Franklin: «Da molto tempo non si vedeva un’artista di questo calibro. Carole King è stata l’ultima a scrivere testi così al femminile, nei quali le donne si possano riconoscere. Adoro sentire sull’autobus le ragazzine che cantano "We coulda had it allll!"».

Ma quando si scende poi nelle zone più basse delle classifiche di tutti i luoghi, un minimo di buon senso ci fa capire che ormai, al di là dei grandi numeri che attraversano continenti e paesi, vige un uso e un gusto assai sbriciolato, in materia di talenti musicali. Gli appassionati più veri, tranne che in questi casi eclatanti che mettono insieme il popolo e l’inclita, scelgono vie defilate di ascolto, lontano dal mainstream, guardando alle centinaia di classifiche di qualità dei siti specializzati, ormai in grado di lanciare nuove tendenze al di fuori dell’orto di casa. Spesso, sono nomi sconosciuti ai più: le preferenze 2012 dell’italiano Ondarock allineano per esempio al primo posto Swans, al secondo il maturissimo Scott Walker, al terzo Bill Fay. Per l’autorevole webzine Pitchfork il meglio è Kendrick Lamar, seguito da Frank Ocean e Godspeed You!Black Emperor. C’è un universo del tutto frammentato in tutti i siti, che si polverizza quando si passa ai singoli (ma questa, è un’altra storia).



Marinella Venegoni



www.lastampa.it