MUSICA




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2012. Fossati e Guccini in pensione volontaria (mentre il mondo va verso il post-Gaga)



Nuove leve: si agita Cremonini, ma è più brava Malika Ayane

Annus horribilis anche per l’albo d’oro della musica popolare, il 2012. Si è portato via con furia crudele voci incantate e teste fantasiose. La povera Whitney Houston dalla vita tribolata, in gioventù una delle voci più sorprendenti del XX Secolo, se n’è andata a soli 49 anni; e il nostro Lucio Dalla? E’ stato un addio improvviso e scioccante, il primo marzo, dopo il debutto d’un tour a Montreux, affrontato con la solita noncurante, apparente baldanza. Il destino ha voluto poi che pochi mesi dopo se ne andasse anche il poeta bolognese Roberto Roversi, con Dalla autore di un pugno di album che hanno fatto storia e lezione nella tradizione pop più colta. Ha lasciato questa terra Nanni Ricordi, che dei cantautori era stato l’inventore, nell’Italia del boom economico, scoprendo i talenti di gente come Gino Paoli, Luigi Tenco e Giorgio Gaber. Dall’altra parte dell’Oceano ancora, la tradizione delle discoteche scintillanti si è privata in pochi giorni di Donna Summer e di Robin Gibb dei Bee Gees: addio per sempre anche ai ricordi della febbre del sabato sera.

Ma il 2012 ha pure inaugurato un nuovo costume italiano: l’autopensionamento di due autentici numi dell’immaginario legato al cantautorato. Prima Ivano Fossati, poi Francesco Guccini hanno annunciato di appendere la chitarra al chiodo. Più scientifico Fossati, che ha compiuto un tour d’addio prima di darsi alla bella vita. Ancora perplesso, Guccini ci ha liquidati con un disco accorato, «L’ultima Thule», dal titolo di una bellissima canzone-testamento: ci sarà, almeno, un ultimo concerto? Nessuno ha parlato di rottamazione, qui: i Renzi della musica fingono rispetto, e poi il mondo è troppo distratto, non bada neanche ai talenti contemporanei, se non in adolescenza.

E inoltre questo è stato un grande anno per il cantautorato storico, con opere degne di Franco Battiato e Francesco De Gregori. Generazioni di ferro, anche sul piano internazionale, con Bob Dylan che ancora erompe in un disco incantevole come «Tempest», o con i Rolling Stones che placate certe ruggini adolescenziali sono tornati a suonare con convinzione, cacciando la stanchezza di un mestiere che ne aveva seccato la verve. O con i Led Zeppelin capaci di eccitare milioni di persone soltanto con un DVD, lo splendido «Celebration Day», che consegna un passato a quanto pare irripetibile. Resiste e combatte con straordinaria energia Bruce Springsteen, che ha tenuto i concerti più irresistibili dell’anno.

Si affanna la generazione di mezzo che deve imparare a riempire gli stadi. I Coldplay quest’anno han fatto il botto virando in pop e in giochetti magici come i braccialetti luminosi, i Muse puntano sul gigantismo anche musicale, i Green Day han voluto strafare con tre album in un botto, e il loro leader è finito in rehab come un qualunque bamboccione. Tempi duri per la musica, nel 2012: alla ricerca di ciò che non c’è ancora, aggrappandosi a ciò che è in via di sparizione. Tempi duri per le persone che nella musica lavorano: ma non per Jovanotti, animato da una perenne molla interna che gli tiene lontane eventuali paturnie: ha appena annunciato il raddoppio della data di San Siro per il tour 2013 che seguirà l’opera monumentale «Backup» uscita di recente.

Scalpitano le nuove leve. Il sopravvalutato Cesare Cremonini ha studiato per tutto l’anno da star, ma «La teoria dei colori» resta un disco carino (meno, tra l’altro, di quello della sua ex fidanzata Malika Ayane). Scalpita Jack White, però il suo «Blunderbluss» è un gran bell’album e lui un grande lo è già. Il successo dei Mumford&Sons fra gli oceani indica in qualche modo l’inizio dell’epoca post-Gaga, già ben segnalata negli Usa da altri fenomeni 2012 come Brittany Howard, viscerale frontwoman degli Alabama Shakes che si ispirano alle radici del soul-rock in «Boys&Girls», oppure dai Tame Impala con il contagioso psychrock elettronico di «Lonerism» («Elephant» è deliziosa).

Nella potentissima zona teenagers, il 2012 è stato l’anno degli One Direction, scatenati e decisi a mantenere una posizione di preminenza mentre avanza una vivace rivalità con un’altra boyband, The Wanted. Si combattono a battute su Twitter, citano episodi polemici dietro le quinte di X-Factor: questa è la storia d’oggi.



Marinella Venegoni



www.lastampa.it

Malika Ayane - Il Tempo Non Inganna (videoclip ufficiale)

Malika Ayane - Il Tempo Non Inganna (videoclip ufficiale)