MUSICA




​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​



​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
​​​​​​​

​​​



MUSICA
Start a New Topic 
Author
Comment
Afterhours contro il Concertone: "Non ci hanno fatto suonare"

Gli Afterhours attaccano l'organizzazione del Concertone del Primo Maggio: “Ci hanno imposto di non suonare”. Manuel Agnelli, il chitarrista e cantante, ha cantato in due delle cover del rock, ma la band milanese – che pure è uno dei principali gruppi rock italiani – sul palcoscenico non è salita. Perché – affermano – dopo più rinvii avrebbero dovuto suonare dopo mezzanotte, a riflettori spenti, a volume abbassato. E la diretta tv era già finita.


Gli Afterhours affidano a una nota su Facebook la loro rabbia. Si scusano con i fan. E accusano: “La disorganizzazione ha raggiunto l’apoteosi. Sembrava dovessimo pagarla solo noi, spostati sempre più in là nella scaletta e trattati quantomeno con sufficienza. Siamo rimasti fino all’ultimo sperando di esibirci. Quando però ci hanno comunicato che ci avrebbero spostato dopo la mezzanotte e dopo la fine della diretta, e che avrebbero mandato una differita TV dopo l’una di notte ci siamo consultati. Avevamo VOGLIA di suonare, i tecnici ci hanno fatto sapere che dopo mezzanotte avrebbero abbassato i master del volume dell’impianto e spento i ripetitori, in quanto decaduti i permessi. A questo punto, non siamo ipocriti, non siamo stati noi a decidere di non suonare! Ce lo hanno imposto nei fatti!”.

Marco Godano è l'organizzatore storico, da oltre 10 anni, del Concertone del Primo maggio. E alle critiche degli Afterhours replica: “Capisco la loro incazzatura, sono cose che succedono, però a differenza di quanto dicono loro ci siamo trovati con circa 20 minuti di ritardo perché altri artisti hanno sforato nei tempi. Abbiamo tagliato tutto il tagliabile del nostro, cioè della conduzione e abbiamo chiesto loro di andare in onda in coda”. A quel punto, per Godano erano in piedi due ipotesi: “Se accettavano l'ipotesi A suonavano in diretta tv intorno ai 12 – 15 minuti prima di mezzanotte. Nell'ipotesi B avrebbero recuperato televisivamente in ogni caso andando in onda in differita dopo Primo piano, la Rai ce lo aveva concesso”.

Le versioni tra band e organizzatore non combaciano: “Loro hanno rifiutato, liberi di farlo a parte il dispiacere. Però potevano scegliere di suonare per la piazza, ora spunta c'è il problema dell'audio. Ma non è venuto da noi, non so se è vero. Non concordo con loro: sanno che mettiamo nei contratti l'obbligo di restare entro i tempi fissati per cui la polemica dovrebbero farla con altri artisti, non con noi. In breve, ritengo che abbiano sbagliato a non suonare per la piazza”. Gli Afterhours, per la cronaca, sono andati al centro sociale Angelo Mai, non lontano, per un mini-concerto. Va infine ricordato che tutti gli artisti che suonano ricevono una sorta di rimborso spese, ricevono un compenso ma nulla di paragonabile con un normale cachet. Altrimenti il Concertone non si potrebbe tenere.

http://www.unita.it/culture/afterhours-contro-il-concertone-br-non-ci-hanno-fatto-suonare-1.407213