Siamo al conto alla rovescia per «MDNA», l’album di Madonna in uscita il 26 marzo. C’è una tale eccitazione sul web, che si stenta a credere possa essere destinata ancora a una ragazza di 53 anni, adolescente professionale, dotata di una spaventosa energia fisica e mentale che le ha consentito di attraversare danzando i normali fatti della vita che piegano e invecchiano i comuni mortali. L’aiutino plastico è solo un’attenuante rispetto a una figuretta che guizza e ammicca in scintille maliziose, dai primi clip dell’album o dal video dell’apparizione al Superbowl: il suo è un corpo a corpo continuo con i valori fisici ed estetici della giovinezza. Per restare sempre in sintonia con quel mondo, evidentemente l’unico che riconosce "artisticamente" come suo, ricorre ora all’aiuto di fanciulle promettenti del momento americano, e Nicky Minai e M.I.A. per esempio le offrono volentieri sangue fresco ed echi di maggior determinazione vocale, ricevendone in cambio pubblicità polivalente dal primo singolo «Gimme All Your Luvin’», quattro minuti risaputi e retorici, e però imbottiti in video di divertenti simbologie, tanto che molti ci hanno visto una satira contro le Lady Gaga del mondo, sculettanti cheerleaders al suo seguito.
Date per morte, e in effetti in gran parte almeno decadute o coperte di ragnatele culturali, le discoteche continuano ad essere il mondo di riferimento di Madonna performer. Lì è nata e cresciuta dai primi Anni Ottanta, pagnottona di provincia coperta di crocefissi e reggiseno in bella vista per scandalizzare il popolo e l’inclita: e lì rimane ora, anche in «MDNA». Ma è una lady sofisticata e borderline del dancefloor, riccioli biondi Anni Quaranta (talvolta proprio come Lana Del Rey che potrebbe esser sua figlia) nello spezzone di video di «Girl Gone Wild», brano prodotto proprio da Benny Benassi che non mancherà di suscitare qualche dibattito in chi ancora ci crede: un pezzo spensierato e sintetico, con melodia acchiappante, dove la vocina canta la notte brava di una ragazza rapita dal ritmo in un inarrestabile delirio sensuale: «I feel like sinnin’» e «I like to have some fun/Get fired up like a smoking gun» (tanto per dare un’idea, e del resto il tema del peccato è una sua ossessione, un altro brano s’intitola proprio «I’m a Sinner», sono una peccatrice).
Il pezzo è gettonatissimo su You Tube, ormai, e a pensarci si stenterebbe a credere che una signora di 53 anni possa ispirarsi a questo tema, e cantarlo. Ma «MDNA» parla di ragazze, sono sempre girls: in «Some Girls», uno dei pezzi prodotti da William Orbit, vocalità quasi sepolta da un basso pesante, Madonna canta: «Certe ragazze non sono come me/ Io non vorrei mai essere come certe ragazze». E’ vero che in giro per casa, con Maddy, c’è la figlia Lourdes che ha ormai 15 anni e pare stia strettamente a contatto con il versante creativo di maman: qualcuno sospetta anzi sia lei ad aver ispirato l’atmosfera alla Katy Perry di «Superstar» con i versi: «Sei come Abe Lincoln perché combatti per ciò che è giusto». Pura agiografia, comunque. Tra l’altro, Madonna non ha resistito a citare un’altra delle sue innumerevoli vite, quella da regista, mettendo nell’album pure «Masterpiece», tratto dal suo film «W.E»; e i temi della Material Girl emergono in un brano come «Love Spent» dove canta «Stringimi come stringeresti il tuo danaro... spendi il tuo amore su di me».
Il resto, lo scopriremo a breve, visto che gli ascolti sono imminenti perché nel regno della discografia ognuno è terrorizzato da un’uscita pirata dell’album: la cui storia, lo ricordiamo, è cominciata con l’arresto di un fan di Saragozza per il leak del demo di «Give Me All Your Luvin’». Storie dei nostri tempi, nei quali una ragazza di 53 anni, in tempi dove la vecchiaia è pochissimo cool, riesce a tenere in scacco le minorenni.

Marinella Venegoni
www.lastampa.it

Madonna - Girl Gone Wild