MUSICA




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Sanremo – Seconda Serata - Torna la musica, e torna Ivana - Fra gli eliminati D'Alessio e Bertè

Nel secondo appuntamento in pista i quattordici artisti in gara e gli otto giovani. Di questi, solo quattro ne passano alla serata successiva. Escono dalla competizione, oltre alla coppia, anche Marlene Kunz, Irene Fornaciari e Pierdavide Carone con Lucio Dalla. Ospiti I soliti idioti, finalmente appare la Mrazova

di Alessandra Vitali





Il festival vola alto, con Martin Luther King e "I have a dream" a fare da colonna sonora alla coreografia d'apertura firmata da Daniel Ezralow. Poi ci sono un pernacchio (Soliti idioti), un "faceva cagare" (Papaleo) e un "ao', che palle" (Morandi) a ricordarci che quest'anno Sanremo è un po' così e che chi si è stranito per il turpiloquio della prima puntata ci deve fare pace. La macchina riparte dopo il caos-Celentano, anzi durante, visto che mentre si alza il sipario arriva a Sanremo il vicedirettore della Rai Antonio Marano, come direbbero i Blues Brothers in missione per conto di Dio, inviato da Lorenza Lei a commissariare un festival per ora benedetto dagli ascolti ma scomunicato dai vescovi. La gara entra nel vivo, con la prima eliminazione: escono Marlene Kunz, Gigi D'Alessio e Loredana Bertè, Irene Fornaciari e Pierdavide Carone con Lucio Dalla.


E' la sera della musica, agli artisti va restituito il maltolto (in quanti si sono lamentati per essere stati "schiacciati" dal superospite del debutto) e quindi vai con la gara senza perdersi in chiacchiere. Eccezion fatta per una battuta di Morandi che informa il pubblico dei risultati d'ascolto e difende Celentano, "menomale che c'è lui". Ad aprire le danze c'è Nina Zilli con il suo omaggio a Mina nelle mani e con la voce. Ci sono tutti i quattordici i big in gara perché nella prima serata il sistema di voto della giuria demoscopica s'è inceppato e quindi non si è potuto eliminarne due, come il regolamento avrebbe voluto. Debuttano i giovani, e solo quattro su otto passano alla serata successiva. Sono Alessandro Casillo, gli Iohosemprevoglia, Erica Mou e Marco Guazzone.

Grandi applausi per Arisa, accoglienza calda per Gigi D'Alessio e Loredana Bertè, lei recupera un po' di voce e alla fine è contenta quando lui la abbraccia, e lei trova il coraggio di togliersi gli occhiali scuri e guardare il pubblico che la applaude. Sala tiepida per Nanì, di Carone-Dalla, forse la più bella canzone del festival con quella di Finardi.

Poi tanta poesia annega nell'esuberanza dei Soliti idioti che - complice Morandi - evocano lo spettro di Baudo con lo sketch di un ragazzo che minaccia di lanciarsi dalla galleria, lessico da avanspettacolo con chiosa sui casi quotidiani, "pigliatevela in der cu-curu-cucu, Sanremo, ahi ahi ahi ahi ahi, Marano". Per poi proseguire con altri siparietti, uno sui "diversamente colorati" (un immigrato seduto in platea), un altro sugli omosessuali, mancavano solo le puzze e le corna altrimenti la casistica sarebbe stata completa.

Al mattino il direttore di RaiUno Mauro Mazza, bacchettando Luca e Paolo (il loro intervento della prima serata brillava per turpiloquio) aveva detto che "chi usa le parolacce lo fa perché non ha niente da dire". E c'è chi ha qualcosa da dire ma non gli piace, come Papaleo che sollecitato da Morandi a fare una battuta replica "ma no, quella era una cosa degli autori ma faceva cagare...". A parte questo, Papaleo continua a conquistare terreno e simpatia, ironico, dissacrante e un po' smarrito, funziona ancora meglio rispetto a ventiquattro ore prima. Poi però ci sono quelli che dalla balaustra ci si butterebbero davvero e Morandi, anche se in ritardo sulla scaletta, mantiene una promessa, "ho detto loro che ne avrei parlato", e cita la situazione della fabbrica IMS di Caronno Pertusella (che ha già incassato la solidarietà di Vasco Rossi, Guccini, Caparezza), gioiello italiano nella produzione e distribuzione di cd e dvd, fallimento lo scorso dicembre e lavoratori in presidio permanente.

Baudiana tutta la serata (chissà cosa avrebbe detto il buon Pippo se gli avessero distribuito sul palco tutti quei c....i), scansione serrata di artisti e canzoni, d'altronde ce ne sono ventidue da ascoltare e votare, l'unica novità sarebbe la comparsa di Ivana Mrazova, ma la modella famosa per non esserci - causa cervicale - compare solo a due ore dall'inizio, intorno alle 22.40. Prima la scena se la prendono Belen e la Canalis, quant'è bella la prima tant'è legnosa la seconda, apparizioni furtive in abito gran sera. Ivana si muove fin troppo bene per come ce l'avevano dipinta, elegante in chiffon blu-avorio, i capelli lunghi sulle spalle. E' contenta, saluta i parenti, pronuncia qualcosa nella sua lingua (è nata nella Repubblica Ceca), scherza sul decolletée con Morandi, "reggo il paragone con Belen, ce l'ho anch'io, guarda qua...". Invece non lo regge, perché Belen a un certo punto si presenta in scena con un abito dallo spacco vertiginoso che le scopre praticamente l'inguine, rivelando una farfalla tatuata. Ma soprattutto insinuando il dubbio: ma che per caso non indossa le mutande? Lei, poco dopo, rassicura: "Ce le ho, ce le ho", ma intanto su Twitter è partito il tormentone. Per tutta la notte non si parla d'altro, foto a confronto che neanche in C.S.I. .

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