MUSICA




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Non conosco quanto scrive Gildo De Stefano in merito

Recentemente ho letto solo l’articolo di Cevasco sul Corriere sull’anniversario di “My Way”, che mi sembra puntare ad una libera ricostruzione romanzata dei fatti a partire da quell’insopportabile virgolettato attribuito a Nancy Sinatra:

“Ma papi, sei scemo? Altro che triste e disperata e mortifera! È un inno a un grande uomo, a un vero americano che si è fatto da sé, come te”.


Per quel che riguarda Mina, Cevasco riprende quanto ebbe a dichiarare Massimiliano Pani in occasione della presentazione del CD “L’Allieva”.

Testualmente:

«The Voice non nascose rispetto e ammirazione per mia madre», ricorda Massimiliano. «Tra il finire degli anni '60 e l'inizio dei '70 aveva deciso di scegliersi un'erede, un'artista di lingua italiana alla quale consegnare idealmente il testimone. E scommise su di lei con un'offerta allettante, importante, che prevedeva una serie di concerti in coppia, al termine dei quali lui avrebbe detto addio alle scene. Fu consegnata a mio nonno da un tizio che si presentò con una proposta illustrata nei minimi particolari. Mamma andò in America, tenne con successo alcuni recital ma si spaventò: la macchina dello show business americano era enorme, più minacciosa e divorante di quella italiana. Tornata a casa, si ammalò: quel signore venne di nuovo a Roma per insistere, ma non ci fu nulla da fare. Quel signore, per la storia, si chiamava Joe Adonis».

Ho lungamente scritto sul blog in merito a tali dichiarazioni di Pani, che non è stato possibile accertare attraverso quali canali si sia informato.

All’epoca feci presente che in un periodo come il 1969 in cui Mina era sulla cresta dell’onda ed ogni particolare della sua vita privata e pubblica era riportato dai settimanali, una tournée americana passata completamente sotto silenzio e senza la minima testimonianza fotografica mi sembra alquanto improbabile.

Vorrei sapere ciò che dice De Stefano.

Io sono dell’idea che se c’era un interesse di Sinatra per Mina, non credo fosse per farne la sua erede, quanto per dei concerti da tenere in tre: lui, Dean Martin e Mina. A parlarne è solo l’edizione italiana di Wikipedia, mentre quella americana tace completamente su questo punto e riferisce che nel 1969 Frank Sinatra risultava impegnato in spettacoli televisivi con Ella Fitzgerald e Jobim.

Quanto a Caterina Valente (a meno che non la citi De Stefano), non capisco perché debba essere messa in contrapposizione a Mina.
Caterina Valente aveva una popolarità a livello mondiale.
Si è esibita in più occasioni alla televisione americana ed anche su You Tube si trovano dei filmati che la vedono cantare con Ella Fitzgerald, Perry Como, Danny Kaye ed altri ancora, forse tratti da quello show televisivo “Caterina from Heidelberg” trasmesso dalla CBS in USA proprio nel 1969 e che era visto da più di cinquanta milioni di spettatori americani.

Ella Fitzgerald, Caterina Valente, Perry Como

Re: Mina sì Caterina valente no?

Vorrei rispondere a Paolo e a Mario circa la vicenda Sinatra-Mina e perché quest'ultima rifiutò la vantaggiosa offerta di The Voice. Ho letto il libro di Gildo De Stefano, edito da Coniglio (Roma), come pure ho letto ciò che riporta Paolo circa le dichiarazioni di Massimiliano Pani, dichiarazioni incomplete. De Stefano ha approfondito le sue ricerche e riporto quanto egli ha scritto nel suo libro che, credo, sia unico e definitivo sulle vicende italiane di Frank. E' vero che venne in Italia in casa Mazzini Joe Adonis, che altri non era che Giuseppe Antonio Doto, uno dei potenti personaggi della mafia italoamericana, amico di Lucky Luciano e Vito Genovese (pag. 39, De Stefano). Ma tutto cominciò molto prima quando, sempre a casa Mazzini, bussò Jimmy Nebb, parlando un italiano stentato, con un favoloso contratto per Mina. Quest'ultima veniva invitata a N.Y. dove ad attenderla ci sarebbero stati Sinatra e Dean Martin. Il contratto prevedeva duetti con Frank e una tournée di 4 mesi a Las Vegas, il tutto per l'astronomica cifra di un miliardo delle vecchie lire da spalmare in 3 anni. A margine ci sarebbe stato anche il 'battesimo' a Hollywood. Infatti pochi sanno che Sinatra aveva indicato proprio Mina per la parte della fidanzata di Mike Corleone ne "Il Padrino" del '72, toccata poi a Diane Keaton.(pag.37 De Stefano) La causa del suo rifiuto non fu solamente una: paura di vivere troppo a lungo in un ambiente che non era il suo, paura del viaggio poiché ha sempre avuto paura di volare. E nemmeno con la nave ci sarebbe andata. Adonis cercò l'aiuto di Augusto Martelli per convincere Mina che ancora una volta rispose picche. Sinatra non la prese affatto bene e in momento d'ira imprecò a Nino Mazzini: "Qui sua figlia ha finito di esistere" (pag.40 De Stefano).
Caterina Valente non c'entra assolutamente nulla in questo rapporto. La voce di Mina aveva incantato Frank Sinatra alla fine degli anni '60, rimanendo letteralmente ammaliato dalle straordinarie doti vocali. (pag. 36 De Stefano)

Re: Mina sì Caterina valente no?

Qui c’è il racconto di Nando Dalla Chiesa

http://www.societacivile.it/focus/articoli_focus/renis.html

Curioso che a sgomitare per avere una parte nel film “Il Padrino” fosse Tony Renis e nel contempo proprio Sinatra si desse da fare per procurare attrici per lo stesso film a Francis Ford Coppola.

Ho letto la ricostruzione dei fatti, ma prendendo per buono lo sfogo di Sinatra riportato da Gildo De Stefano, sarebbe interessante sapere quando si espresse così. (“Qui sua figlia ha finito di esistere”)

Perchè Joe Adonis alla fine del ’71, da poco spedito al soggiorno obbligato, morì di infarto. E quanto a Mina nel novembre 1971 partorì la secondogenita.

Nando Dalla Chiesa racconta diversamente i contatti con Martelli. Scrive che Adonis su richiesta di Antonio Maimone, implicato in un traffico di preziosi e intenzionato a portare in Italia Frank Sinatra, voleva che Augusto Martelli accettasse di organizzare un contro-festival in competizione con quello di Sanremo, al quale fare intervenire Mina.

Le dichiarazioni di Massimiliano Pani, per quanto incomplete, sono quelle rilasciate nell’occasione della presentazione dell’album “L’Alliesa” e riportate dai maggiori quotidiani italiani.


Se prendiamo "MINA" di Nino Romano della Rusconi Editore, a pagina 82 si legge "Mina lavora freneticamente. Tiene serate, va in tournée in Giappone, Sudamerica, Canada. I suoi dischi vanno a ruba. E' il tempo di "L'importante è finire", "La pioggia di marzo", "La città vuota", "E poi". Ritorna in televisione trionfalmente con una nuova serie di "Studio Uno", successivamente in "Sabato sera".
Noterai la grande inesattezza del passo appena riportato. Si dice che faceva delle tournée in Giappone, Sudamerica, Canada ed i titoli delle canzoni lasciano capire che il periodo era il 1973/74 ( a parte lo svarione di "Città vuota" - reincisa solo nel 78), per poi ritornare in Italia a fare Studio Uno 66 e Sabato Sera 67?.
Pur corredato da moltissime foto di alta qualità non ce n'è una che testimoni le tournée in Canada.
Delle tournée in Giappone e in Sudamerica (primi anni sessanta) ci sono foto, ma di quella tournée canadese in un tempo imprecisato nessuna.
A pagina 129: "Frank Sinatra, che aveva in antipatia Barbra Streisand, e forse per farle anche un dispetto, invitò Mina a prendere parte a cinque puntate del famoso spettacolo televisivo "Ed Sullivan Show". Era già tutto programmato. L'aereo personale di Sinatra aspettava la cantante italiana a New York, per portarla direttamente a Las Vegas. Ma Mina rimanda la partenza, vittima di una malattia psicologica, che fa perdere l'appetito e il peso: l'anoressia".
Se riteniamo attendibile Nino Romano almeno su questo punto, vedi come tutto cade?
Per quanto incomplete, le dichiarazioni di Massimiliano Pani circa i concerti americani non sono attendibili. Non ci sono mai stati e credo non ci sia mai stato un incontro di persona fra Frank Sinatra e Mina.


"Un'altra prerogativa di Mina è quella di non scomporsi, almeno apparentemente, alle varie illazioni che si fanno sul suo conto. Non sgombra mai il campo dagli equivoci, dai pettegolezzi” (Sempre dal libro di Sergio Romano)
Nel ringraziarti per il tuo contributo ti lascio con un articolo riportato dal sito ufficiale www.minamazzini.com
Mina dice no a Frank Sinatra
15 maggio 1962 - La Notte
La prossima settimana gala al Manzoni e spettacolo popolare al Palazzo del ghiaccio con il grande cantante americano

DIECIMILA LIRE PER POLTRONA



L'arrivo a Milano del “grande” Frank Sinatra è previsto per venerdì 25 maggio in quanto il giorno prima si esibirà a Roma. Nella nostra città Sinatra terrà due recitals: un “gala” al Manzoni, dove stanno piovendo prenotazioni per le poltrone che costano diecimila lire; e uno spettacolo popolare fissato al Palazzo del ghiaccio per sabato 26 maggio. Il “gala” del Manzoni, il cui incasso sarà devoluto interamente favore dell'Opera di assistenza per l'infanzia abbandonata del Mezzogiorno, si articolerà in due parti. Nella prima si esibiranno Dario Fo, Franca Rame, Enrico Intra, Franco Cerri, Sergio Fanny e Johnny Dorelli che fungerà da presentatore; la seconda parte sarà invece imperniata su Frank Sinatra e sul suo formidabile complesso jazz.

Mina, che prima di partire per Buenos Aires dove si tratterrà fino a giovedì prossimo, aveva accettato di prendere parte allo spettacolo ha la scorsa notte telegrafato: “Spiacente, declino l'invito”. La decisione della cantante cremonese, che comunque non comprometterà il successo della serata, ha sorpreso quanti speravano che Mina aderisse all'iniziativa che ha la sola finalità di assicurare l'avvenire della “Città dei ragazzi” di Roma. In fondo anche Mina per una sera avrebbe potuto “lavorare” a gratis.