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Michael Bublè: "Il Natale ha ancora una sua musica"

Il cantante racconta la passione per una festa a cui deve tanto. Il cantante ricorda le vigilie in famiglia: "C'è una magia che sento nell'aria e che mi riporta all'infanzia"


lL nuovo disco, l'album di canzoni natalizie Christmas, ha l'atmosfera delle strade di Vancouver in questi giorni di dicembre: con il vento che fa turbinare la neve, la gente che cammina infreddolita per le ultime compere mentre dai tombini fuoriesce il vapore. Ma queste canzoni così tradizionali sono state registrate in tutt'altro contesto: nella calura di Los Angeles a inizio dell'estate. In uno studio in cui, proprio per creare l'atmosfera, qualcuno aveva portato un albero addobbato con le palle colorate. Immaginate il contrasto: fuori sole e caldo, dentro lo sforzo di creare la magia natalizia pescando dall'immenso repertorio americano, rivisitato dalla voce inconfondibile di Michael Bublé. L'italo-canadese che tutti considerano l'erede di Sinatra.

"NATALE per me è sempre stato il periodo più importante dell'anno", dice Bublé. "I miei genitori l'hanno trasformato in qualcosa di sacro e magico. E poi sono state proprio le feste natalizie a farmi scoprire il mondo della musica, penso a un disco di classici cantati da Bing Crosby che cominciava a risuonare in casa nostra subito dopo il giorno del Ringraziamento, che in Canada arriva a metà ottobre, e restava sullo stereo fino al 25 dicembre".

Per le feste il padre di Bublé, un pescatore imbarcato sulle navi per buona parte dell'anno, riuniva tutta la famiglia: la nonna materna abruzzese, il nonno paterno veneto, gli zii. Per Michael e le due sorelle più grandi iniziava la magia: "Mio padre metteva quel disco sul piatto e mentre
Bing Crosby cantava White Christmas lui chiamava me e le mie due sorelle per portarci in solaio, zona solitamente vietata a noi bambini, per prendere l'albero di Natale, le luci elettriche e le decorazioni. Il compito di fare l'albero spettava a mia madre e alle mie sorelle, mentre noi maschi andavamo fuori a decorare gli alberi del giardino e la facciata della casa".

Per segnare la marcia di avvicinamento al grande giorno c'era il Calendario dell'Avvento: "Si apriva una finestrella e sotto trovavi un cioccolatino: per noi bambini era il rito mattutino delle feste natalizie". A ripensarci ora, il miglior Natale non poteva che coincidere con quello in cui il piccolo Michael ricevette il regalo più sorprendente: "Avrò avuto 8 o 9 anni, quel dicembre nella mia stanza al piano di sopra c'era stata un'invasione di formiche e così per diversi giorni prima della vigilia nessuno poteva entrarci a causa della disinfestazione" ricorda Bublé. "La mattina di Natale mi dissero che finalmente rientravo in possesso della mia stanza. Corsi per le scale e scoprii che da semplice camera da letto si era trasformata nel regno di Guerre stellari: dalla carta alle pareti alla lampada di Darth Vader, fino alla coperta con le immagini di Luke Skywalker e di tutti gli altri personaggi. Se pure avevo avuto qualche dubbio sull'esistenza di Babbo Natale, in quel momento si dissolse: nessuno poteva essere entrato nella mia stanza, sarebbe stato ucciso dal gas della disinfestazione! Ma lui aveva potuto farlo grazie alla sua magia, alla magia del Natale".

Una magia che per lui sembra non finire mai. Bublé è un artista affermato che ha avuto moltissimo, se non tutto: 35 milioni di dischi venduti, tre Grammy Award, gli Oscar della musica, e una bella moglie argentina, l'attrice Luisana Lopilato, conosciuta ad un suo concerto e sposata a marzo a Buenos Aires. Non lo preoccupa neanche la crisi dell'industria discografica: "Mi toccherà meno di altri artisti" ha dichiarato in una recente intervista. La sua sicurezza dipende da una ricetta semplice che ripete a ogni album: se il disco contiene 12 canzoni, accanto alle 5 originali scritte insieme ai suoi autori di fiducia ci saranno sempre 7 colonne portanti, canzoni senza tempo che il suo pubblico ama e vuole riascoltare cantate da lui: "In questo disco ho avuto la fortuna di interpretare le canzoni di Natale più belle mai scritte (da White Christmas a Santa Claus is coming to town, a Blue Christmas), di poterle reinventare, è una responsabilità che ho sentito molto. E per me poter cantare una canzone senza tempo come Come fly with me, portata al successo da Sinatra, e sentirla intonare da tutto il pubblico a Parigi o a Roma è davvero una grande soddisfazione".

Questo non significa che Bublé non abbia mai avuto dubbi sulle scelte musicali da fare. "Mi avevano già proposto un disco di Natale all'inizio della mia carriera e io pensai che me lo chiedevano perché non credevano nelle mie possibilità. Anche se a chiedermelo era il presidente della Warner Bros dell'epoca, l'uomo che mi aveva fatto firmare il mio primo contratto, gli risposi: "Credi che io sia finito? Che sia un limone da spremere finché ce n'è?". Pensava e continua a pensare, anche se non è più presidente, che la mia voce fosse perfetta, e l'album avrebbe venduto moltissimo. Io credevo fosse più giusto imporre la mia cifra, il mio stile, e solo allora fare un disco di Natale". Quel tempo è arrivato: "A questo punto della mia carriera sono felice di poter essere definito "il ragazzo della musica di Natale". E non mi dispiacerebbe affatto, in futuro, di essere ricordato anche solo per questo album: guarda Bing Crosby, non c'è più da tanti anni eppure ogni Natale è ospite a casa mia".

Carlo Moretti

www.repubblica.it

Michael Bublé - "Have Yourself A Merry Little Christmas" - Studio Clip

Michael Bublé - "Have Yourself A Merry Little Christmas" - Studio Clip