MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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Fare marchette

Caro Simone, lo so che tu sei molto giovane. Vorrei solo evidenziare che il termine “fare marchette” veniva usato per indicare un gettone che il cliente di una casa di tolleranza ritirava alla cassa pagando in anticipo la prestazione, e che successivamente lasciava alla prostituta con la quale s'intratteneva.
Questo successivamente consentiva a detta prostituta di riscuotere il compenso che le spettava.
Il termine è sempre stato riferito all'ambito della prostituzione.
E’ stato disinvoltamente utilizzato nel blog dove scrivi e dove non ti ho mai visto invocare interventi censori da parte di Tizio o Caio.
Pertanto, tu automaticamente hai qualificato gli altri artisti, che per presentare il loro lavoro vanno in televisione, come gente che fa “marchette”.

Salvo abbagli io non ho visto tuoi scritti copia-incollati e postati qui. Non mi sembra nemmeno di aver letto: “Simone” o “Minafan” si è espresso così o cosà”.
Hai un certo modo di vedere le cose, condiviso da certuni, che cozza contro il modo diametralmente opposto che hanno altri. Ma mi sembra che nessuno abbia fatto espressamente il tuo nome. Sei arrivato, sei intervenuto, hai avuto tutto lo spazio per replicare, pertanto, confermando la tua impressione di non essere persona bellicosa, ti inviterei cordialmente a chiuderla qui.

Come ultimissime considerazioni potrei aggiungere solo che evidentemente a Paolo Limiti non è bastato lo zuccherino ammannito per tacitarlo con "Questa canzone", tentando di comporre una spiacevole querelle nata dopo la messa in onda di
"Minissima". Sulle pagine di Sorrisi e Canzoni aveva riferito chiaramente di una telefonata di insulti irripetibili con cui l'aveva ripagato Massimiliano Pani per la trasmissione "Minissima". Ascoltata dai suoi collaboratori, in quanto era a viva voce.

Nei giorni in cui c’era la caccia agli autori di “Questa canzone” era stato ospite di Geppi Cucciari al G-Day e alla domanda specifica della conduttrice non aveva dato alcuna risposta.

Recentemente in una trasmissione del sabato pomeriggio si è espresso negativamente per Mina e per quel suo articolo sulla Stampa del marzo 2010 in cui Mina diceva di essere sopravvissuta alla propria autopsia.
Anziché parlare della rinata (favorita dal caso o il caso è stato aiutato?) collaborazione, ha rincarato la dose, dicendo che se uno non vuole apparire ci sono ottomila mestieri che garantiscono l’anonimato: dalla commessa all’impiegata.

All’epoca Alberto, un frequentatore di questo forum era intervenuto in questi termini:

“I fans, al pari dei clienti di un negoziante, non possono disturbare. O meglio, se i clienti disturbano, non si sta al pubblico.

Nessuno obbliga a pubblicare dischi o altro. Chi vuole il silenzio, deve essere il primo a tacere. Ma, ciò nonostante, continui a scrivere e pubblicare, godendo, giustamente, dei benefici, ma insofferente agli oneri.

Ho letto di Massimiliano che dice della tua superiorità rispetto al denaro ecc.. In verità anch'io lo sono. Ma lo sono diventato da quando ho molto più di ciò che mi serve.

Diverso è per i poveri cristi che non arrivano alla fine del mese e che quotidianamente, a differenza di te e di me, devono sporcarsi le mani ed altro per portare a casa un pezzo di pane.

Loro sì che saprebbero dire grazie.

Resta la grandezza di un'artista che parte del pubblico, le malignità, hanno fatto forse soffrire, ma alla quale il successo sembra conferire una sciocca preziosità che ci fa capire come tutti siamo fragili e come l'arte poco abbia a che fare con le nostre spigolosità, la nostra immensa piccolezza, come, in fondo, il successo, prima o poi dà, a chiunque, alla testa”.

Detto questo, non saprei che altro aggiungere.

Re: Fare marchette

E' capitato spesso e ricapiterà che i miei scritti vengano copiati-incollati e citati in modo errato:

"Per cui chi strombazza ai quattro venti (sempre nel blog) che questo disco stia andando come "Caramella" (e ripeto, già sarebbe un risultato deludente) mente sapendo di mentire: va molto peggio.."

Questo è il messaggio riportato da Gabriele Firenze inerente un mio intervento nel blog di qualche giorno fa in cima a questa discussione. Qui non è libera opinione, quello che afferma lui è che io sarei un bugiardo e che sparo cavolate.
Comunque, dato che anche tu rispondi parlando di Limiti (quindi spingendomi implicitamente a replicare) e allo stesso tempo invitandomi a chiuderla qui, vi lascio alle vostre dissertazioni pacate, obiettive, scevre da ogni risentimento e astio (sì, sì come no!).
L'errore più grande è nuovamente il mio, visto e considerato che avrei dovuto lasciare nuovamente correre. Imparerò anche da questo.
A mai più risentirci.

Se ti fa piacere andare avanti con i paraocchi, accomodati

Caro Simone, partire dal presupposto che Mina è sempre e comunque come la moglie di Cesare, che non ha armi per difendersi e replicare, e che gli altri sì, i disonesti, che hanno mangiato sulle sue spalle, ora hanno l’ardire di sputare nel piatto dove hanno mangiato, non mi sembra sia indice di apertura mentale.
Non mi sembra sia voler ascoltare anche le ragioni dell’altro. Ritengo che Limiti facendo certe affermazioni, senza essere smentito, una volta per tutte abbia dato la dimostrazione di non essere l’autore dimenticato, che parla per risentimento o astio, ma qualora Mina lo chiamasse accorrerebbe come un cagnolino.
Puoi constatare da te che se ora Mina o chi la rappresenta tendono la mano per voler ricucire, lui non è più disponibile.
Può cantare “Questa canzone” e anche “Quell’altra canzone” che a lui non può importare di meno.
Penso che con “risentimento e astio” tu ti riferissi a lui e non a me, in quanto io mi sono limitato unicamente a riportare i fatti.

Una volta espresso il mio parere sull’album, di cui un paio di canzoni mi sembrano buone, anche se non brani che passeranno alla storia, io ritenevo il discorso chiuso. Mi ero soffermato su valutazioni mie personali sulla voce, trovandola molto buona in certi punti e piuttosto logorata in altre, avevo considerato il prezzo eccessivo della confezione Deluxe e per me non c’era altro da aggiungere. Non c’era il desiderio di imbarcarmi in polemiche senza fine.

Per quanto riguarda quel passo: “"Per cui chi strombazza ai quattro venti (sempre nel blog) che questo disco stia andando come "Caramella" (e ripeto, già sarebbe un risultato deludente) mente sapendo di mentire: va molto peggio..." può essere come dici tu che il preso di mira fossi tu. Anzi credo che sia sicuramente così, perché credo tu sia l’unica voce fuori dal coro. Generalmente sono piagnistei per come stanno andando le vendite del CD, ma si era levata una voce autorevole a dire che nelle classifiche discografiche, per l’importanza che possono avere, è sufficiente vedere chi occupa le prime posizioni e riflettere a quante marchette televisive (e daje! e poi sarei io quello che deve smorzare i toni accesi!) e notevoli investimenti in termini di promozione si nascondano dietro tali successi. E di come i risultati di Mina a costo promozione zero dopo oltre mezzo secolo di carriera, di cui trentatré anni di invisibilità, siano straordinari!

Pertanto se a lei basta così, di che stiamo a discutere ancora?

Ciao ciao!

P.S. - Puoi fare a meno di restare aggrappato alla tenda - che fa tanto cinema muto - con sotto la didascalia "A mai più risentirci".