MUSICA




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Che emozione riascoltare quella voce: ecco il disco postumo di Amy Winehouse

Abbiamo sentito "Lioness: hidden treasures": una raccolta di vecchie cose, demo rifiniti dopo la scomparsa dell'artista, versioni alternative e qualche brano inedito. Rinnovato il miracolo di potenza e sensibilità di una grande interprete


Si preme play e parte la sua voce, su una versione reggae di "One day will come" (registrata nel 2002). Si possono versare lacrime, si può rimpiangere, si può soffrire in silenzio, fate voi, ma a riascoltarla ancora una volta, in canzoni mai, o quasi mai, ascoltate prima, non si può fare a meno di urlare contro il cielo, o contro l'assurdo destino che ha privato il mondo di un prodigio del genere. "Lioness: hidden treasures" (in uscita il 6 dicembre) non è esattamente un disco postumo, o meglio non è il disco che Amy Winhouse avrebbe pubblicato se non fosse stata stroncata nel bel mezzo della sua giovanissima vita 1. È una raccolta di vecchie cose, demo rifiniti in questi mesi, versioni alternative e infine un paio di cose effettivamente inedite, soprattutto "Between the cheats", un pezzo che aveva scritto e registrato nel 2008 e che, questo sì, sarebbe molto verosimilmente entrato in un ipotetico nuovo disco, se avesse avuto il tempo di farlo. Così come "Like smoke", inciso sempre nel 2008 col suo buon amico, l'amato rapper Nas, per un duetto scintillante tra soul e rap.

L'album, voluto dagli eredi e curato da Salaam Remi e Mark Ronson, ovvero i suoi più fidati collaboratori musicali, è una raccolta disomogenea e variegata. Si potrebbe anche criticare i margini speculativi di un'operazione di questo tipo, ma ascoltandolo non c'è posto per sospetti e polemiche. Ogni riserva sparisce di fronte alla sua voce, un miracolo di potenza e sensibilità, un arma carica di proiettili che arrivano immancabilmente al centro esatto del cuore. Ci sarà anche chi ci marcia su un disco così, ma quello che conta è che possiamo ascoltare ancora una volta il miracolo Amy Winehouse.

C'è una versione di "Will you still love me tomorrow", il pezzo scritto da Carole King per le Shirelles nel 1960, che fa accapponare la pelle, c'è una splendida versione alternativa della popolare "Valerie", c'è una vecchia versione (2002) di "Girl from Ipanema", il primo pezzo che una diciottenne Amy fece ascoltare a Salaam Remi quando andò a trovarlo nel suo studio a Miami. C'è ovviamente il duetto con Tony Bennett su "Body and soul" che era già uscito nel disco del cantante americano, e alla fine un'altra chicca, la più recente, una registrazione casalinga del 2009, voce e chitarra (poi post-prodotta da Remi e Ronson) di "A song for you", una canzone di Leon Russell resa famosa dalla interpretazione di Donny Hathaway che, per inciso, era uno degli artisti che la Winehouse amava di più.

Ad ascoltare il disco, pezzo dopo pezzo, si percepisce il buon lavoro (a volte magari eccessivamente invasivo) dei due produttori al fine di rendere omogeneo un prodotto che contiene versioni difformi e di anni diversi, ma alla fine quello che esce fuori è soprattutto la grandezza stellare di una voce che aveva illuminato la scena musicale in uno dei periodi più grigi e ripetitivi della storia della cultura pop, un faro splendente che sembrava dover ancora emozionarci a lungo con il suo stile caldo e lacerante, una di quelle voci che hanno al loro interno, nel timbro e nella modulazione, la qualità più segreta e inimitabile dell'emozione musicale. E la cosa paradossale è che ci riesce anche attraverso un disco che sulla carta poteva risultare un assemblaggio di scarti e curiosità da studio di incisione. Accade quando il capolavoro è la voce in se stessa, quando un canto riesce a svegliare le divinità addormentate della musica e a riportarle sulla terra, anche se solo per il tempo di una canzone.


Gino Castaldo
www.repubblica.it

Amy Winehouse - Will you still love me tomorrow

Amy Winehouse - The Girl From Ipanema

Amy Winehouse - The Girl From Ipanema

Amy Winehouse - Our Day Will Come

Amy Winehouse - Valerie

Amy Winehouse - Between the Cheats

Che meraviglia...

...questa 'Will you still love me tomorrow'...
che Voce e che talento immenso abbiamo perso...
Gab.