MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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Sono andato a leggermi i commenti sotto i video su You Tube

Premetto che ieri sera Giorgia ha sorpreso pure me – in negativo – con questa sua rilettura di “Dettagli”. Ciò che mi ha colpito maggiormente è stata l’assoluta mancanza di sensualità dell’interpretazione di Giorgia se rapportata a quella di Ornella Vanoni, che a distanza di quasi quarant’anni è ancora validissima e oltretutto ricalca quella intimista del suo autore Roberto Carlos.
Ora sono andato a leggermi i commenti su You Tube e li trovo tutti entusiastici. C’è chi non conosceva la canzone e solo attraverso ricerche ha scoperto che in passato era stato un successo della Vanoni.
Così, mi sono ricordato che anch’io molti, molti anni fa avevo scoperto “Un’ora sola ti vorrei” grazie all’interpretazione della Vanoni e più ancora degli Showmen. Entrambe facevano inorridire mio padre che sosteneva che sia gli uni che l’altra l’avevano totalmente snaturata. La canzone originale non era così. Alla fine degli anni sessanta non c’erano You Tube, I-Tunes, Emule, Internet in generale, che consentono un confronto immediato. Solo qualche anno dopo ebbi modo di ascoltare quelle versioni che mio padre riconosceva come le originali, il modello da cui non si poteva deflettere, e confesso che le trovai entrambe polverose. Sia quella di Fedora Mingarelli che quella di Nuccia Natali.

Pertanto io penso che Giorgia non sia tanto sprovveduta da non aver ascoltato e riascoltato la versione di Ornella Vanoni. Sbagliando (mi associo alla tua stroncatura), per sua scelta o perché così indirizzata da Cremonesi, ha voluto farne una cosa sua, per cui noi abbiamo fatto “pollice verso”, ma che ho scoperto essere piaciuta ai giovani, che vivono il loro tempo, svincolati da confronti.

Ognuno ha la propria voce, e piuttosto che costringerla in maniera artificiosa a diventare come non è per sua natura, per essere solo replicanti di un modello (troppo conosciuto ed irraggiungibile per noi di una certa età ) si può scegliere di esaltare le proprie componenti naturali, quali che siano. Senza pre-concetti e modelli prestabiliti. Poi a decidere è sempre tutto il pubblico.

D’altra parte se Mina non avesse fatto di testa sua, pur sapendo di attirarsi le ire dei benpensanti, mai più avremmo avuto la sua “Nessuno”, dove stravolge totalmente la linearità melodica del brano portato a Sanremo da Wilma De Angelis e da Betty Curtis e dieci anni dopo non avremmo avuto una “Se stasera sono qui” sempre di Mina, che dubito avrebbe avuto l’approvazione di Luigi Tenco.

Ornella Vanoni – Dettagli

Ornella Vanoni – Dettagli

Giorgia - Dettagli

Io non valuto i commenti ai video perchè so ragionare di mio...

Precisiamo subito che le mie aperture mentali, musicalmente parlando, sono tali da non farmi auto-considerare di “una certa età”… almeno non nel senso che vuoi intendere tu. Chiarito questo ti dico subito che “Nessuno” era stato concepito in un determinato modo ma Mina ha stravolto completamente certe convinzioni al punto che le stessi precedenti esecutrici della canzone poi si sono allineate a Lei e così è arrivata fino a noi tanto che un idolo dei giovani di oggi come Marco Mengoni, cambiando solo un po’ l’arrangiamento, l’ha consolidata così come l’ha proposta Mina oltre 50 anni fa. D’altronde i successivi giudizi degli esperti critici e musicisti vari, passato il primo attimo di perplessità, erano tutti a favore dell’innovazione operata da Mina. “Dettagli” nella versione Giorgia di sicuro non resterà nella Storia della Canzone così come è successo con “Nessuno” ri-proposto da Mina e poi non basta un po’ di voce per dire che finalmente è nata la nuova Mina perché la Tigre non è solo voce…

Giorgia non è stata per niente innovativa ma con la sua esecuzione ha semplicemente minimizzato un classico che, per come l’ha proposto la Vanoni, non si prestava a nessuna ri-lettura. Se poi una tifoseria di parte lo considera un capolavoro questo ha poco a che vedere con i giudizi espressi in calce al video da un gruppo di fan integralisti e che tu (facilmente influenzabile?) prendi per buoni. Di sicuro a parità di carriera tra Mina Vanoni e Giorgia (prendo a riferimento solo i 18 anni della Todrani) hanno lasciato un patrimonio artistico di tutto rispetto Mina e Vanoni e non certo Giorgia. Se poi tu misuri la bravura di una cantante dalle vendite allora ricordiamoci che in Italia Cristina d’Avena è tra quelle che hanno venduto di più e, pertanto, alla luce di questo penso che sia poco gratificante e molto riduttivo valutare un vero artista solo sotto il profilo vendite.

Tutti sappiamo valutare per conto nostro

Non mi sembra di essere stato influenzato o di essere influenzabile. A me questa interpretazione non è piaciuta e non vorrei nemmeno riconsiderarla più.
Volevo evidenziare però che a volte è bello pure leggere il parere circostanziato di chi la pensa in maniera diversa. Come per i video di Mina, che hanno commenti sia da parte di “ciechi” ammiratori, di detrattori e di gente “non schierata” che comunque ritiene di dare il proprio contributo.
Cercavo unicamente di farti riflettere sul fatto che uno può arrivare a certe conclusioni secondo gli elementi di giudizio che ha a disposizione, secondo la propria cultura ed il proprio gusto personale.
Una canzone come questa non avrebbe bisogno d’essere spiegata. Si dovrebbe spiegare a chi considera solo l’emissione più o meno potente della voce e a chi non legge una parola del testo e non fa il minimo sforzo di capirlo.
Per quanto possa contare, si può cercare di ipotizzare perché sia scelta una chiave interpretativa piuttosto di un’altra, ma rimane un “pour parler”. A spiegarlo dovrebbe essere la stessa Giorgia.


Incidentalmente, a proposito di testi, trovo imbarazzante che moltissimi abbiano espresso il proprio parere su “Compagna di viaggio”, che Mina rende benissimo e con la sua migliore voce, senza aver capito minimamente chi si nasconda dietro tale figura e che cosa abbia voluto dire Faletti.

E dire che l'intervista a Faletti circa questa sua composizione era stata riportata ovunque!

Ciao!

...e mi fa piacere che siamo in due a ragionare senza condizionamenti

Quei pareri, che tu tanto hai tenuto in considerazione, anche a me non sono passati inosservati… però ho un’età, esperienza e maturità tali che mi consentono di leggerli ma non di considerarli come sentenze perché so ragionare di mio. Inoltre, ho la buona abitudine di esprimere quello che penso senza estendere agli altri i miei giudizi. Invece, per quanto riguarda i ciechi ammiratori, concordo con te che ci sono… ma questo succede in tutte le tifoserie e i commenti che tu hai portato ad esempio, a proposito di “Dettagli” rivisitato, ne sono una dimostrazione lampante, considerando il flop dell’esibizione di lunedì sera.
Per quanto riguarda i pareri eccessivamente osannanti all’indirizzo di Mina, non per fare una considerazione di parte, quasi li giustifico visto che pochi anni della carriera di Mina valgono sicuramente più dei 18 anni di carriera di qualsiasi altra artista. Sono anche d’accordo con te sulla superficialità di alcuni fan integralisti e infatti ti copio ed incollo qui di seguito la replica che ho fatto sulla bacheca FB di un amico che ha postato il video che ha realizzato su “Compagna di viaggio” corredato di una toccante spiegazione del testo della canzone… Però, e qui consentimi di spezzare una lancia a favore di queste persone, ma sei proprio tanto sicuro che i fan degli altri cantanti stanno tanto ad analizzare i testi delle canzoni del proprio idolo?

Replica in FB a “Compagna di viaggio”:
“La tua descrizione sintetica, ma lucida ed esaustiva, un po’ imbarazza perché si contrappone alla faciloneria di alcuni fan integralisti che ne fanno una questione di vita e di morte se la stessa fotografia di Mina ha lo spessore del bordino diverso a parità di foto… che lo stesso disco della Tigre è stato messo in commercio con copertine in quattro sfumature diverse di colore di fondo (e magari si arriva ad ipotecare casa pur di avere quello stesso disco nelle quattro diverse sfumature di colore)… che la stessa canzone differisce dall’altra solo perché è stato aggiunto un accordo in più di chitarra… e poi non sanno –e nemmeno interessa– cosa può esserci dietro un testo, sia esso di una canzone cantata da Mina o da qualsiasi altro interprete...”

Ci sono fan (di diverse sfumature) e ci sono attenti ascoltatori

Gente che vuole documentarsi, che si prende la briga di ascoltare anche cinquanta volte una canzone in inglese o in francese, per riuscire a decifrare tutto ciò che il/la cantante canta e trascriverlo. Poi di esprimere il proprio parere, senza essere a tutti i costi reverenziale. Io vorrei far parte di questa seconda categoria, se proprio devo essere etichettato.



Ciao!

...e c'è anche una via di mezzo.

Adesso non esageriamo nel senso opposto perché poi succede che ogni eccesso è difetto… E poi mi sembra che “Compagna di viaggio” è stata già spiegata da qualche altra parte. Per quanto mi riguarda, quando ho letto la traduzione di una canzone, di sicuro non sto poi a risentirla cinquanta volte per cogliere chissà quali altre sfumature. Se devo stare a risentire cinquanta volte la stessa canzone per vedere se mi sfugge pure qualche virgola allora preferisco impiegare lo stesso tempo più nella lettura di un classico. Io sono per la virtù che sta nel mezzo… Una volta che ho capito cosa vuol dire quel testo, ascolto con attenzione la canzone perché riesco ad associare l’interpretazione al testo. Se non avessi conosciuto bene il testo e tutto il resto di “Dettagli” certamente anche io non avrei mai trovato deludente la performance di Giorgia. Ma di sicuro “Dettagli” non me lo son letto o risentito all’epoca cinquanta volte…. E poi Mina è talmente brava nel rendere l’idea di quello che canta che tanto studio analitico in verità non è che poi serve a molto. Cercare determinati particolari è solo per chi vuole approfondire…

...io mi riferivo ai testi cantati in lingua diversa dall'italiano

Forse non mi ero spiegato a sufficienza?
Mi riferivo alla ricostruzione dei testi in inglese, francese e spagnolo cantati soprattutto da Mina.

Testi per cui in molti avevano gettato la spugna ed io caparbiamente, a volte con l'aiuto di qualche altra persona animata dallo stesso spirito, ci sono riuscito.

Giusto quello che dici, ma per leggere la traduzione, bisogna avere un testo e che qualcuno dopo averlo ricostruito lo traduca.

J'ai compris!

Ti sei spiegato fin troppo bene e pensavo di essermi spiegato anche io nel punto in cui ho affermato: “…quando ho letto la traduzione di una canzone, di sicuro non sto poi a risentirla cinquanta volte per cogliere chissà quali altre sfumature…”. Che poi questa traduzione l’ho trovata già fatta o me la son fatta da solo (e lo faccio spesso) poco importa, l’importante è che c’è. Non sono molto pignolo in questo e mi basta solo capire senza farne uno studio eccessivo.

Prima mi hai portato un ottimo esempio

Prima mi hai portato un ottimo esempio, citando le dimensioni della copertina e i colori della stessa che a volte possono essere d’un azzurro più chiaro, di una sfumatura tendente al violetto e, chiaramente, il buon collezionista se non ha tutti quei CD o quei vinili non ha pace.

Non potrei essere io quello che si bea ascoltando la Mina (cadiamo sempre lì, ma d’altra parte che ci possiamo fare?) che canta in inglese o in francese, tessendone gli elogi con gli altri, pur senza capire una beata mazza di quel che dice.
Non mi basterebbe ascoltare fonemi, facendo il saccente (non sentirlo rivolto a te!), allestendo speciali in cui oltre a produrre copertine e ingrandimenti di vecchie foto e disegni, non so fare altro.
Io sarei grato se qualcuno, dopo esserselo ricostruito, mi traducesse “A coeur ouvert”, in cui Delanoe è infedelissimo circa il testo di Don Backy e scrive dei versi che rimandano più a “Nuda” che alla storia di disagio scritta in “Sognando”.

Nessuno va in cerca di gloria, ma se il denominatore comune è questo, avendo del tempo a disposizione, per quanto possa sembrare banale, io credo che ricostruire un testo sia più importante di tante altre cose veramente esteriori, tipo la ricerrca della fotina su Sorrisi e Canzoni del luglio del 68 o lo scatto apparso su Bolero Film del maggio 1965.

Tutto questo nei limiti del possibile e delle conoscenze che uno ha, perché non ci metteremo di certo a ricostruire per maniacalità pure i testi delle canzoni in giapponese e delle tre in turco, ma almeno di quelle delle lingue che diciamo di conoscere ed abbiamo studiato, perché no?


L'ottimo esempio non fa tanto testo...

Intanto l’esempio che ho portato del fan integralista interessato più alla fotina, alle diverse sfumature della copertina dello stesso disco, ecc… che al significato di “Compagna di viaggio” l’ho fatto in tono semiserio e non perché quello da me descritto fosse il fan tipo di Mina. D’altronde tra voce, repertorio, timbro vocale, spettacoli in TV, esibizioni live, qualità interpretative -e chi più ne ha più ne metta- Mina offre tanti altri validi argomenti che vanno oltre quelli che io ho citato (ed esasperato) con molta ironia che, forse, non è stata colta.

In merito alle canzoni in lingua straniera posso dirti che per quelle dal Francese, una volta in possesso del testo, posso tradurmele da solo, senza aiuto di vocabolari o traduttori online. Per Inglese e Spagnolo, e qui confesso i miei limiti, invece ricorro all’aiuto... Anche se non ne vado facendo la radiografia comunque concordo che è interessante sapere e capire la differenza fra i testi nelle due diverse lingue. Però non è che su una produzione di circa 1500 canzoni non sapere a fondo certe differenze per un numero limitato di brani possa cambiare molto nel mio rapporto con Mina…

Piuttosto devo dire che tu un po’ mi sconcerti… vuoi andare oltre quello che offre la facciata, sei così attento e profondo nelle tue osservazioni e nelle tue esigenze di scoprire significati di testi, il tuo notevole spessore culturale è evidentissimo… e poi finora hai riservato un Post ad una grande artista come la Vanoni solo per il fatto che il suo culo costituiva per Strehler quell’oscuro oggetto del desiderio (Ornella Vanoni alla riscossa: "Strehler? Era un erotomane. Elogiava il mio sedere"). Possibile mai che una cantante di classe come Ornella, inarrivabile come interprete, oltre cinquant’anni di attività canora a parte gli anni di Cinema e Teatro, non ti ha ispirato di più?

L'ultima in ordine di tempo è quella...

e non è che la proposta di un recente articolo di Repubblica.
Ma se inserisci VANONI nel capo "Search" nella barra in alto, vedrai quanto si è parlato di lei in questo forum negli ultimi tre anni!

Buona lettura e soprattutto Buona giornata!

L'importanza della traduzione di un testo

E io, in merito a Ornella Vanoni, mi aspettavo qualche considerazione tua in luogo o in aggiunta all’articolo che hai proposto anche perché su di lei c’è tanto d’interessante e piacevole da dire visto che è un altro pilastro della Musica e dello Spettacolo. Ma mi riservo di riprendere l’argomento Vanoni in altro momento e vorrei essere più esaustivo nel discorso della traduzione dei testi perché stanotte sono stato molto evasivo e risolutivo, direi ai limiti della superficialità, vista anche l’ora… Concordo con te sull’importanza di un testo e di come possa cambiare (quasi sempre in peggio) nel farne la traduzione perché è pressoché impossibile attenersi all’originale. Parto in quarta con un esempio… Prendi la canzone “Mourir sur scène” di Dalida, un testo toccante, drammatico, quasi presagio di suicidio perché è come se la cantante avesse anticipato le modalità della sua morte. Tradotto in italiano è stato ridotto ad un banale “Quando nasce un nuovo amore” nel quale il tema inquietante dell’originale cambia del tutto perché ci troviamo di fronte ad una donna che si innamora di un musicista di pianobar… Come mai cambia così tanto un testo quando viene tradotto? Secondo me cambia anche perché ci sono delle espressioni proprie di quella lingua non altrimenti traducibili.

Se in italiano dico: “Vi invito a prendere un caffè” in francese direi: “Je vous invite tous quant que vous êtes prendre un cafè avec moi”. Magari l’espressione è troppo arcaica e dottrinale e allora da affermativa semplifico e rendo la frase interrogativa dicendo: “Voulez-vous prendre un cafè avec moi?” (a parte che nel linguaggio parlato si sta anche abolendo l’uso del pronome dopo il verbo). Passo ad un esempio più pratico attingendo dalla canzone “18 anni” (sempre di Dalida). In francese esordisce con “Il venait d’avoir 18 ans” ad indicare un ragazzo che da poco li ha compiuti perchè tu sai meglio di me che quel “venait” sta ad indicare qualcosa che già si è verificato (se li avesse appena compiuti avremmo detto “il vien” o se mancava poco “Il viendra”)… ma nel testo italiano non si poteva tradurre alla lettera perché sarebbe venuto fuori un orrendo e improponibile “egli veniva d’avere” e nemmeno dire in alternativa “ha da poco compiuto” per cui si è ricorso ad un risolutivo “18 anni ed era lì…”. Insomma, cambia qui, cambia lì, quell’espressione non è altrimenti traducibile… e alla fine con tutti questi mutamenti, per mantenere le sonorità musicali dell’originale, spesso viene stravolto anche il significato della canzone stessa e questo succede quasi sempre.

Alla luce di quanto sopra, concordo con te che è interessante sapere le mutazioni apportate ai testi in virtù delle traduzioni “infedeli”. Come te mi chiedo, giusto per fare lo stesso tuo esempio, se il tono drammatico di Mina in “Sognando” –in cui tratta in forma allucinante il tema della follia– va bene in “A’ coeur ouvert”, in cui Delanoe è infedelissimo circa il testo di Don Backy. E questo vale anche per le altre canzoni riproposte in lingua straniera… Qualcuno sul Blog ha fatto la traduzione letterale delle canzoni dall’italiano alla corrispondente lingua straniera ma ritengo che è stato un lavoraccio dispendioso e poco esemplificativo perché poteva andare bene per il fan straniero che voleva capire il testo italiano… ma visto che la maggioranza assoluta siamo italiani, sicuramente è più interessante essere tradotto fedelmente nella nostra lingua il testo straniero che ha dato origine alla diversa versione italiana e, viceversa, operare la traduzione letterale sul testo straniero originariamente in italiano. Però, Paolo caro, questo è un lavoraccio e… chi lo fa? E’ un lavoro quasi di gruppo per cui decisamente impossibile visto che stiamo sempre a guardarci in cagnesco e che per molto poco si urta la suscettibilità di chi ti sta di fronte e ognuno crede che l’altro lo voglia fregare.

Anche io sono più interessato al contenuto e alla trasformazione di un testo che al nome del parrucchiere che ha pettinato Mina nella terza puntata di Studio Uno 1966 o all’evoluzione della pronuncia delle vocali nel tempo perché alla fine non aggiungono molto a quanto già so. Però, ognuno di noi ha un suo modo di coltivare la sua passione per Mina e nessuno può giudicare l’altro nel modo di viverLa. Alla fine tutte le strade portano a Roma…

Ottima esposizione

Come non essere d'accordo con te?
Mi limito solo ad aggiungere che se tutte le strade portano a Roma, c'è chi preferisce viaggiare dormendo, chi guarda il paesaggio dal finestrino del treno e chi conversa con gli altri viaggiatori.
E magari, conversando, scopre tante cose che non conosceva e che nessuno gli aveva mai raccontato.

Sicuramente più interessanti del nome del costumista e del visagista reclutati per la terza puntata di "Sabato sera", tuttora viventi e forse disponibili a rilasciare una ghiottissima intervsita.

Urge qualche piccola precisazione...

Come non essere d’accordo con me… su cosa in particolare? A me piace fare battute giusto per rendere meno pesante l’atmosfera e non per offendere qualcuno. Mi hai chiesto un parere in merito alla traducibilità dei pezzi e sulla loro fedeltà o meno all’originale e non vorrei che dopo che ci ho messo un po’ di impegno per replicarti per quello che volevi, le cose che maggiormente ti hanno colpito nel mio intervento in riscontro alla tua richiesta sono solo le mie battute (fatte peraltro all’insegna del buonumore) visto che fai riferimento a queste e non a tutto il resto…

Urge?

Ma ovviamente mi trovi d’accordo con te quando scrivi che volendo tentare degli approfondimenti, per quanto “leggeri” possano essere gli argomenti di cui ci occupiamo, è sicuramente più importante l’analisi del contenuto di un testo e ciò che diventa attraverso una traduzione bella ma infedele, cercare di capire se l’interprete è cosciente che sta cantando tutt’altra cosa rispetto all’originale italiano o si limita a seguire su un gobbo come le parole straniere vadano pronunciate, attento o disattendendo la fonetica.
Certo non sono argomenti che si possano risolvere con una battutina o messaggini con i titoli delle canzoni. Bisogna avere tempo e competenza per farlo.
Sarebbe bello che tutti scrivessero delle recensioni. Pure la ricostruzione dei i testi in inglese o spagnolo, spessissime volte mancanti sui libretti, sarebbe un lavoro da farsi in équipe, ma la possibilità di tali sinergie, di tale interscambio è fatto piuttosto raro, perché faticoso, perché la gente non ha voglia di rompersi troppo. Preferisce scrivere: "Ho ascoltato il disco tre volte di seguito e sono ancora pervasa da brividi che mi partono dal cervelletto, scendono lungo la schiena ed arrivano al coccige! Un disco che aspettavo da anni"
Lodare sempre incondizionatamente tutto, l’idolatria, la totale posizione acritica, il ricordare per la millesima volta cose trite e ritrite non è cosa che possa appassionare me. Ma io non faccio testo.
Essere veri fanatici o solo opportunisti sicuramente paga di più. Io non so quanti siano coloro che seguono Mina – anche loro viaggiatori alla volta di Roma – collezionando le riviste che portano la loro beniamina in copertina dal 1958 a ieri, ma sicuramente ce ne sono. Molti. Io non so quanti siano coloro che sbavano per leggere le memorie di Colabucci e sapere se il corpetto dell’abito di Mina nella nona puntata di Canzonissima 68 era a giro manica e aperto dietro oppure aveva le maniche raglan con colletto girocollo. E battono le mani impazienti in attesa di essere deducidati, ma allibito ho scoperto che ce ne sono.
Non so quanti siano quelli che vanno al cinema a vedersi l’ultima ciofeca dell’ultimo regista italiano, perché è giunta loro la segnalazione che ha inserito nella colonna sonora dieci secondi di “Sacundì Sacundà , ma ce ne sono. Tutti in viaggio per Roma!
Pensando che Mina nella sua famosa intervista a Playboy del 1973 era terrorizzata dall’avere il fiato sul collo da questa gente e che a distanza di decenni se li ritrova, nonostante il ritiro, appostati sotto casa e pronti ad accorrere in edicola per la più piccola foto rubata dai fotoreporter di Signorini, prontamente segnalata, deve gettarla nello sconforto. Certamente non riempirla di gioia.


Urge... nel senso che chiedevo un chiarimento

Insisti nel criticare un personale modo di vivere Mina e che siano pochi o molti quelli che citi tu a me non tocca più di tanto perché io continuo a viverla a modo mio senza alcun condizionamento e senza criticare. Se io dico che “Piccolino” per me è il più bel lavoro di questi ultimi dieci anni (e lo confermo) è perché davvero lo penso. Però ho avuto la coerenza (e le palle) di dire pubblicamente anche quelli che non mi sono piaciuti perché io ascolto –e compro– per piacere mio e non certo per compiacere. Posso dirti che non comprerò Vecchioni solo perché Mina interviene per trenta secondi… Se devo sorbirmi Vecchioni che non mi dispiace (ma non mi entusiasma del tutto) per pochi secondi della Tigre di sicuro quei soldi li spendo per comprare il CD di un altro artista rendendo, così, più consistente la mia discoteca personale nella quale è vero che primeggia Mina ma ci sono anche numerosi altri interpreti italiani e stranieri di ieri e di oggi nonché musica varia, non ultima la Lirica… e il tutto secondo i miei gusti.

Il mio modo di coltivare la passione per Mina non ritengo che sia quello giusto però lo vivo un piena libertà e coscienza e, anche se sono in disaccordo con qualcuno, comunque rispetto le altrui opinioni e non mi ergo a giudice o a boia. Per quanto mi riguarda non temo nessun dialogo o confronto perché ho le idee chiare e accetto il sereno scambio di opinioni ma, ovviamente, se affrontiamo un dialogo io e te e tu ti intestardisci nella posizione che per te Mina è solo quella dei saliscendi di “Se telefonando” allora qualsiasi confronto e/o dialogo muore ancora prima di nascere. E poi, se Mina non ti piace, non è detto che ne dobbiamo parlare a tutti i costi… ci sono anche altri argomenti. Però, visto che a te interessa tanto entrare nel significato dei testi tradotti dall’italiano in lingua straniera, e viceversa, suppongo che è anche perché comunque sei un cultore di Mina in quanto se così non fosse allora perché dare tanta importanza alle traduzioni dei testi delle sue canzonette?

Però non ti sembra che ci stiamo allontanando un po’ troppo dall’argomento del Post? Se non ricordo male era dedicato ai demeriti interpretativi di “Dettagli” da parte di Giorgia…

Ci stiamo allontanando? Siamo lontanissimi anni luce dal punto di partenza

Io avrei concluso il post sulla infelice performance di Giorgia di due sere fa da tempo, ma sei tu che ti sei agganciato, conducendomi dove hai voluto. Giustissimo ricordare la Vanoni, visto che Giorgia aveva ripreso un suo successo, ma poi mi rimproveri per aver copia-incollato un articolo in cui lei stessa, intervistata dal Giornale, confida che Strehler l’ammirava principalmente per il suo fondo schiena. E io con quale altro argomentare avrei dovuto replicare o approfondire? Poi, inevitabilmente si arriva a parlare di Mina, di come debba essere vissuta la passione (io sostituirei passione con interesse) per Mina, e da qui il passo è breve circa il disallineamento (almeno mio) da chi le riconosce qualità taumaturgiche e chi vorrebbe portarci a scuola di taglio e cucito da Folco e di trucco da Stefano Anselmo. Mi sembra evidentissimo come sia andato avanti il thread, che ora ti pregherei di chiudere qui.
Non sono il boia di nessuno. Era talmente infelice quel “saliscendi” vocale riferito a “Se telefonando”? Io intendevo evidenziare la difficoltà interpretativa di un brano che Mina non ha più riproposto. Comunque per me Mina non è solo quella, anche se è principalmente quella degli anni sessanta. Per me Mina nasce molto prima, ai tempi di “Tintarella di luna” per prepararsi ad un dolce, lentissimo tramonto circa venticinque anni dopo. Perché la mancanza di visibilità si paga, perché il voler imporre soluzioni casalinghe non propriamente felici in tema di arrangiamenti e di composizioni si paga, si paga tutto. E si sconta la conseguenza delle proprie scelte. Che da un certo punto di vista possono essere state felicissime in quanto le hanno ridato pace e serenità e tempo per coltivare affetti e interessi. Similmente a te ho lodato quando c’era da lodare, ho stroncato quando c’era da stroncare, senza tanti giri di parole e senza invocare preventivamente clemenza dai fondamentalisti, temendo mi avrebbero lapidato. A ognuno la propria libertà di opinione. Ci mancherebbe!

C'è sempre tempo a rimediare....

Al discorso dei testi tradotti non ti ci ho portato io e infatti ad un certo punto hai anche evidenziato una mia mancata risposta in merito… Ti ho suggerito di limitare certe considerazioni eccessive conseguenti ad una mia battuta perché hai continuato a farle nonostante io cercassi di temperarle… E ora dici dove ti ho portato io? Dalla tua affermazione sul “dolce e lentissimo tramonto” deduco che hai partecipato al dialogo solo per arrivare a questa conclusione e che tutto quello che abbiamo detto, questione testi tradotti compreso, era solo un pretesto. Comunque se ora tutto ciò di cui abbiamo parlato oltre l’argomento Giorgia/Vanoni lo ritieni fuori luogo, puoi sempre cancellarlo e penso che come gestore del Blog ti sia possibile. Ero convinto che fosse un sereno scambio di opinioni… Forse ho visto male.

Ma neanche mi venisse in tasca qualcosa!

Anche per me è stato uno scambio di opinioni. Direi pure sereno. Non puoi accusarmi di aver partecipato a questo scambio di idee solo per arrivare a quella che tu definisci una mia conclusione, quasi fosse un mio chiodo fisso. Io non sto cercando di convincere nessuno, anche perché non sto sostenendo alcuna tesi, tranne quella – evidentissima, sotto gli occhi di tutti – che il periodo migliore di Mina – anche come riscontro di pubblico e non come cantante sempre più di nicchia – sia quello della visibilità televisiva e caratterizzato da una certa voce argentina – quella dei suoi maggiori successi - con cui la massa della gente (pensa ai suoi coetanei o alle persone maggiori di lei, suoi primi ammiratori) la identifica ancora, ignorando tutta la sua produzione dei suoi ultimi due decenni, perché da tempo non è quella fascia d’età la maggiore acquirente di dischi. Ci sono le eccezioni, certo, ma sono eccezioni.


Io ho lasciato esprimere te, pienamente, ma non ti censuro o ti biasimo per ciò che pensi, né mi sentirei di farti la lezione. Sinteticamente ho cercato di motivare le mie opinioni. E lo scambio, per come l’ho vissuto io, è stato assolutamente sereno.
Cela suffit pour ajourd’hui!

Re: Giorgia sei tanto brava, ma continua a rifare il verso alla Houston e lascia perdere Mina e Orne

Premetto che allora nelle esibizioni da Fiorello ed in quel periodo anche a me la voce di Giorgia, l'emissione, il modo in cui cantava sembrava strana, ma ricordiamoci che era ferma da tempo e nelle sue prime uscite live fine 2011 non ci stava molto dentro, ma capita a tutti di non essere al meglio, da quì a sentire tutte le sciocchezze che ho letto però ce ne corre, vorrei tanto ricantasse ora tutte quelle canzoni, ora che dopo un tour sembra che concerto dopo concerto ha ripreso confidenza col suo modo di cantare, la sua voce è riesplosa, a voce, capacità Giorgia in Italia non è seconda a nessuna tantomeno Ornella, e neppure a Mina!! Comunque continuate lo stesso a dire castronerie se vi aggrada e puntare il dito contro la miglior voce italiana, c'è da ridere, andate ad ascoltarvi qualche cantantucolo uscito da Amici va!!!!!!!!
P.S. poi sentir dire continua a fare il verso alla Houston, lasciamola da parte al Houston lei era THE VOICE la più grande voce di sempre!! quante sciocchezze mah