MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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E Facchinetti si reinventa con tante star e una big band

I presupposti, quelli, sono ben chiari:
Star Academy punta seriamente sulla mu­sica.
Niente personaggi, solo talenti. Nes­suna storia strappalacrime, melodrammi intimi, biografie da romanzo dietro cia­scun concorrente.

Ci vuole la voce, bella, e la capacità interpretativa altrimenti ad­dio. Intanto in studio (quello di via Mece­nate a Milano) ci sarà una big band, un os­so durissimo per qualsiasi contante, un’or­chestra di oltre venti elementi che dal 27 settembre in prima serata su Raidue ac­compagnerà Francesco Facchinetti nella sua sfida più stuzzicante: andare oltre X Factor , dal quale questo nuovo show è pe­­raltro assai diverso. Non ci saranno squa­dre, neanche una: e i sedici concorrenti sa­ranno tutti contro tutti dalll’inizio alla fi­ne. E i giudici (tre) non avranno conflitti d’interesse nel senso che arriveranno in studio, ascolteranno, voteranno e stop. Per ora l’unica quasi confermata è Lorella Cuccarini e tutto il resto sono soltanto ipo­tesi: da Miguel Bosé a Pau Donés degli Jara­be de Palo, da Pippo Baudo a Raffaella Car­rá (entrambi per ora senza posto in palin­sesto Rai).

L’unica certezza è che nessuno di loro sarà cantante.
Quelli invece ci saranno, e belli famosi, nel ruolo dei quattro «tutor» che sarà lega­to più alla singola interpretazione che al singolo concorrente: quindi ciascun «tu­tor », che spesso duetterà con i cantanti, non avrà «vincolo di mandato» e potrà quindi occuparsi a rotazione di tutti. Qui di possibili candidati ne circolano pochi, anzi nessuno, e saranno allora una sorpre­sa tout court. Dovranno fare metaforica­mente i conti con concorrenti che sono sta­ti selezionati attraverso casting «mirati» e non con quelli oceanici come siamo abi­tuati. Arriveranno, questi ragazzi, dalle scuole di canto, da piccole selezioni, da se­gnalazioni di produttori indipendenti e di discografici.

Per ora, dopo le prime scre­mature, gli aspiranti sono rimasti quaran­ta, che saranno ancora ascoltati il 5 settem­bre e poi entro il 10 ci sarà la lista definiti­va. A quanto si dice, sono «da paura» e il li­vello medio sarebbe altissimo. Soprattut­to, sono eterogenei e, a quanto sembra, spicca una buona dose di tonalità black e soul. Per loro, per questi ragazzi che da tut­ta Italia si giocano l’occasione della vita, è una sfida importante perché non solo duetteranno con i «tutor» ma spesso an­che con gli ospiti in studio. Per capirci,nel­l’edizione francese di questo format c’è stata una puntata nella quale si sono ritro­vati in studio Celine Dion, Rihanna, Avril Lavigne e Peter Cincotti, tutte superstar, e ciascuno duettava con gli altri e persino con i concorrenti. A dare corpo a questa «invasione» di popstar straniere, ma pure italiane, penserà anche la direzione artisti­ca affidata alla F&P di Ferdinando Salza­no, uno dei più abili ed esperti promoter in circolazione. Infine, lo show non avrà il daytime ma«solo»un appuntamento al sa­bato («Sabato Academy»).


Insomma, a Star Academy (il cui autore capoprogetto, Tiziana Martinengo, è una garanzia di qualità) tocca il compito di co­prire il vuoto musicale che si è allargato su Raidue, una rete tuttora in forte fibrillaz­io­ne dopo lo tsunami al vertice e il cambio di direttore. Intanto manca poco alla messa in onda.E l’entusiasmo che si respira intor­no al progetto fa ben sperare.



Paolo Giordano

www.ilgiornale.it