"Quel che resta di Amy Winehouse"
(da: 'RollingStoneMagazine.it' di oggi)

E’ facile oggi fare dietrologia, quando tutti hanno già bollato Amy Winehouse come drogata, alcolizzata, eccessiva. Nessuno le chiederà scusa per la durezza con cui è stata trattata post mortem, molti continueranno a speculare ancora sul mistero della scomparsa (vedi Daily Mirror e alcuni tabloid inglesi).

Se i risultati delle analisi tossicologiche sul corpo della cantante inglese hanno oggi mostrato come non abbia assunto sostanze stupefacenti prima della morte, e che il livello di alcol presente nel sangue non sia sufficiente per determinare le cause della sua morte, è il caso di continuare a speculare?
Per i fan (o presunti tali) forse sì.

Molti si chiedono nei commenti sparsi in rete se siano state le sostanze legali (abuso di farmaci) ad ucciderla, altri sperano che esca ancora qualcos’altro, un dettaglio, un nome di un farmaco a supporto del pregiudizio di Amy dannata e per questo morta giovane.

A un mese dalla sua scoparsa, grazie ai risultati delle analisi uscite ieri, vengono immediatamente cancellati fiumi di inchistro a vuoto, ore di trasmissioni televisive inutili, esperti o pseudotali che illustrano i motivi del decesso.

Rimangono, come sempre capita in queste occasioni, la musica, le ore di speciali sui canali musicali, i video a rotazione, aka tutto il bello di Amy.
(http://www.rollingstonemagazine.it/musica/notizie/quel-che-resta-di-amy-winehouse/41932)

Da 'Corriere.it': 'Solo alcool nel sangue di Amy Winehouse'
(http://video.corriere.it/solo-alcol-sangue-amy-winehouse/bfa1feee-cda6-11e0-8914-d32bd7027ea8)

Gab.