MUSICA




​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​



​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
​​​​​​​

​​​



MUSICA
Start a New Topic 
Author
Comment
Il momento problematico di Vasco, un po' gangsta, un po' depresso...

E se alcuni "versacci" del Liga fossero diretti a lui? - Intanto il 27 riparte il KOMtour da Torino

Prima di tutto: il promoter del tour "KOM2011" mi ha personalmente e gentilmente confermato la ripresa dell'ultimo tour negli stadi di Vasco il prossimo 27 agosto, da Torino. Se non me lo avesse detto lui, Roberto De Luca, avrei continuato a dubitare. Adesso sono soprattutto perplessa, sul futuro di Vasco, a parte il tour negli stadi.

I problemi sono altri. Notizie di questa taglia arrivano un po' diluite dal fuso qui negli Stati Uniti dove mi trovo, ma ugualmente non ci posso credere.
Vasco, il nostro Vascuccio, trasformato dopo il mal di schiena e la costola rotta in uno di quei tipi del gangsta rap, pieni di tatuaggi e diamanti appesi al collo, che passano il loro tempo a dire che il tal collega è uno sbruffone e il tal altro un idiota, finché la faccenda non finisce a pistolettate e ci scappano i morti dei quali è piena la storia del rap?

Certo la mia è una caricatura, ma da appassionata - spesso - delle canzoni che Vasco scrive, resto un po' delusa da questa esposizione di muscoli appena ripetuta a poca distanza di tempo verso Ligabue: "Un bicchiere di talento in un mare di presunzione", ha detto di lui Vasco a Red Ronnie, uno dei tanti signorsì che popolano il giornalismo televisivo, in una intervista di cui ha appena mandato alcune anticipazioni sulla sua pagina di Facebook.

'Sto Facebook, mica fa del bene, a Vasco. Qui la sublimazione della rabbia e l'estetica delle pulsioni non si trasforma in arte. La banalità di uno sfogo sa d'infantile e non certo di poetico, quel mistero che rende sempre inspiegabile e magico il rapporto fra un artista e il suo pubblico evapora. Glielo abbiamo detto in tanti (o piuttosto, mandato a dire: perché lui si confronta se vuole, e quasi sempre non vuole).

Ma perché, tanto furore verso Ligabue? Se ognuno si facesse gli affari propri, non sarebbe meno gangsta?
E non sarà che, come alcune gole profonde vanno dicendo da mesi, Vasco pensa che i versi "Il topo canta solo di quanto lui sia puro/e poi dà via la madre per stare sul giornale/ed è talmente puro che ti lancia merda/soltanto per un titolo piu largo" dal brano "Caro il mio Francesco" del Liga, siano veramente dedicati a lui? In questo caso, il paragone con i gangsta suonerebbe perfetto. Due primedonne che si fanno a pezzi. Come le star della lirica di un tempo, oltre che i rappers. (Io, sia chiaro, apprezzo il silenzio di Ligabue, e spero che almeno lui non sbrocchi).
***********************************************
Altro target vaschiano, i giornali che hanno frainteso il suo messaggio.
Dice lui sempre su Facebook:
" Io scrivo:
Dichiaro conclusa felicemente la mia straordinaria, trentennale esperienza di Rockstar MA CONTINUERO’ a scrivere canzoni, cantarle e fare concerti in un modo diverso cercando nuove strade e nuovi modi di farlo".



Loro scrivono:

Vasco si dimette, si ritira e va in pensione.



Io scrivo:

Nel 2001 ho avuto una profonda depressione che ho SUPERATO grazie a un calcolato insieme di farmaci studiato da un gruppo di medici seri e professionisti di grande competenza. Questo significa che oggi sto bene, NON sono depresso e lo dimostra il fatto che dal 2001 ad oggi ho fatto una quantità enorme di concerti, fantastici tour con stadi strapieni in perfetta forma psicofisica.



La stampa scrive:

Vasco è depresso. Sta male. È finito.

**********************************************



Io credo che Vasco non rifletta sul fatto che la comunicazione è come un cristallo delicato, e se non metti in fila i concetti nel modo giusto, rischi di non esser compreso, perché prevale l'idea più forte, e se uno dice "Mi dimetto da rockstar", volendo dire altro, sbaglia perché quello è il concetto che stupisce.
Ma lui sarà tetragono, convinto di essere perseguitato, e continuerà con questa sua idea a parlare direttamente con i suoi fans su Facebook, scavalcando bellamente i media che non siano Red Ronnie e Mollica. Così avremo tutti questo imprevedibile libro aperto davanti agli occhi, ogni giorno. Che magari ci farà scoprire, come ora, che Vasco pur con tutte quelle, tutte quelle medicine, un po' depressino continua a esserlo. (però se serve a far bella musica, meglio abbozzare e sopportare).


Marinella Venegoni
www.lastampa.it