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Bon Jovi, il concerto di Udine: la recensione dello show

Già il fatto di aver sentito "Always" qui a Udine fa notizia. Segno che i Bon Jovi, per il loro ritorno in Italia dopo otto anni di assenza, avevano voglia di strafare. Ventisei canzoni, quasi tre ore di concerto per la gioia dei 40mila dello Stadio Friuli. E di nuovo con Richie Sambora, da poco ritornato in corsa con il gruppo del Jersey. Sono le nove quando accolti dal rumoroso pubblico Jon e compagni fanno la loro comparsa, introdotti da un breve video dai colori sfarzosi: ecco "Raise your hands", estratta da "Slippery when wet", il loro grande successo dall'ormai lontano 1986. Poi tocca a "You give love a bad name" far partire il primo vero karaoke collettivo. "Blood on blood" poi è la conferma che l'inizio è tutto giocato sui classici.
Già dopo tre o quattro pezzi la domanda viene spontanea: come sta Richie Sambora dopo il rehab? Piuttosto bene, a dir la verità, è in palla e i suoi assoli lo dimostrano. Tico Torres invece fa il solito lavoro dietro le pelli, David Bryan sorride compiaciuto. E poi c'è Jon, figlio italoamericano di un barbiere del New Jersey che fa del suo essere il piacione un po' platinato dell'hard rock a stelle e strisce un punto di forza, più che una debolezza. È lui il vero motore della scena stasera, lo si capisce fin da subito. Lo dimostra anche il modo in cui aggredisce "It's my life", il pezzo che li ha rilanciati anche verso le nuove generazioni e che arriva a sorpresa molto presto in scaletta.
Ma non solo da questo: quando comincia a piovere a dirotto il cantante lancia - sarà un caso? - "We got it going on" e la butta sul melodrammatico: "Gli angeli stanno piangendo dopo aver sentito lo show che stiamo facendo". Messo da parte il miele, inizia poi a ballare sotto la pioggia come un ragazzino e trascina tutto lo Stadio Friuli.
Poi arriva il momento più divertente della serata, grazie ad una "Bad medicine" davvero tamarra e spaccona, che si trasforma all'improvviso nelle cover "Pretty woman" e "You know you make me wanna (Shout!)" anche grazie alla chitarra aggiunta di Bobby Bandiera: uno di scuola Jersey Shore, non a caso. "Vieni a farti la doccia con 40mila persone", dice John Bongiovi a Richie Sambora ad un certo punto. E lui lo segue per suonare "I'll be there for you", con il suo cappello nero calato sulla testa.
Non manca qualche pezzo più recente come "Have a nice day" o "Love's the only rule", ma non sono questi gli episodi che funzionano di più. Va molto meglio con le ballatone del passato come "Bed of roses" e soprattutto con "Wanted dead or alive", introdotta dal solito lungo arpeggio acustico. Nel frattempo, per fortuna, ha anche smesso di diluviare.
Quando Jon attacca a cappella "Livin' on a prayer" e dà il via al chitarrone di Sambora, sembra proprio di essere arrivati ai titoli di coda. E invece no: ecco la sorpresa "Always", inno da accendino al cielo che fa impazzire soprattutto - e c'era da stupirsi? - il pubblico femminile. Non è scontato trovarla in scaletta, segno che per i fan queste è una serata fortunata. Con "I love this town" però le danze si chiudono davvero, in mezzo ad un pubblico decisamente entusiasta e soddisfatto per la forma e la grande generosità della band, frontman in testa.
Non fraintendeteci, da un concerto dei Bon Jovi non bisogna aspettarsi un approccio raffinato o delle canzoni sperimentali. Il loro è un vero e proprio rock da stadio che più mainstream non si può. Ma ciò non toglie che il quartetto, o quintetto se vogliamo includere il bassista Hugh McDonald, sa come aggredire il palcoscenico e come tenerlo caldo. Certo, a volte il troppo miele o gli ammiccamenti eccessivi al pubblico possono stancare. Ma non avrebbe senso chiedere qualcosa di diverso. In due parole, i Bon Jovi sanno fare molto bene quello che fanno. Piaccia o no.

(Giovanni Ansaldo)


Scaletta:

Raise your hands
You give love a bad name
Blood on blood
We weren't born to follow
The radio saved my life tonight
It's my life
Captain Crash and the beauty queen from Mars
We got it going on
Bad medicine+Pretty woman con Bobby Bandiera+You know you make me wanna shout
Spanish Harlem
Bed of roses
I'll be there for you
Who says you can't go home
Sleep when I'm dead
Love's the only rule
Have a nice day
Keep the faith

Encore:

Dry county
Wanted dead or alive
In these arms
Just older
These days
Livin' on a prayer
Lie to me
Always
I love this town

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