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Nick Mason (Pink Floyd): 'Facciamo uscire gli inediti prima che muoia il cd'

La notizia è dell’altro ieri e ha già mandato in fibrillazione i numerosissimi fan: a partire dal prossimo 26 settembre i Pink Floyd, in collaborazione con la EMI, ripubblicheranno i 14 album di studio della loro discografia in versione rimasterizzata, distribuendo nei negozi anche edizioni monumentali e multiformato (zeppe di materiale audio e video raro o inedito) cominciando dai tre best seller del catalogo, “The dark side of the moon”, “Wish you were here” e “The wall”. Che cosa ha spinto i tre membri sopravvissuti del gruppo ad autorizzare finalmente la riesumazione del materiale d’archivio? Il batterista Nick Mason non si nasconde dietro un dito: “C’è come l’impressione che ci stiamo avvicinando alla fine del periodo in cui la gente comprava il disco fisico con informazioni e packaging annesso”, ha spiegato all’agenzia Reuters illustrando il progetto “Why Pink Floyd...?” nella sede hollywoodiana della casa discografica. “Credo sia davvero importante provare a fare un ultimo tentativo”, ha aggiunto, “perché se da qui in poi non faremo altro che scaricare tutto da Internet sarebbe un peccato non pubblicare il materiale grafico e tutto il resto”. Nel passare in rassegna alcune delle chicche che arricchiranno le edizioni “definitive” dei loro classici, Mason ha ricordato con particolare affetto la versione della canzone “Wish you were here” incisa ad Abbey Road con il grande violinista jazz Stephane Grappelli, in quei giorni impegnato negli stessi studi con il collega Yehudi Menuhin: “Vennero a salutarci e ne fummo davvero felici”, ha raccontato Mason. “Qualcuno si fece coraggio e gli chiese se gli sarebbe piaciuto suonare qualcosa sul disco. Stephane accettò immediatamente e credo che sarebbe piaciuto anche a Yehudi: il quale, non essendo un improvvisatore, probabilmente non se la sentì”. Quella versione della canzone sarà contenuta nelle due versioni dell’album “Wish you were here” (due cd o cofanetto) in uscita il 7 novembre. Ai fortunati giornalisti americani presenti all’incontro con Mason sono state fatte ascoltare altre rarità, tra cui una versione di “The great gig in the sky” senza la voce di Clare Torry e una “Another brick in the wall (part 2)” con un testo differente.

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