Ufficialmente mai dichiarata, e anzi decisamente negata dai protagonisti, la rivalità strisciante fra Vasco Rossi e Ligabue - un emiliano di montagna e uno di pianura, legati solo da diversi modi di fare il rock all'italiana - si è materializzata nell'ultima quieta mattinata domenicale su Facebook, nella bacheca della pagina di Vasco Rossi, dove si leggeva la seguente frase: «Caro Liga, quando avrai scritto anche tu quasi duecento canzoni e avrai pubblicato 16 album inediti potrai essere messo sul mio stesso piano. Devi mangiare ancora un po' di polenta prima di poterti confrontare con me. L’unica sfida che accetto è un duello all’ultimo s-a-ound (sic, ndr), la mattina all’alba, dietro il convento delle Carmelitane Scalze. Lascio a te la scelta delle armi. Ricorda che io sparo solo al cuore». Firmato, appunto, Vasco. Fra le note stonate, il tono, il «saound», le Carmelitane un po' banalotte, e soprattutto l'ora in cui la nota è comparsa, le 11,06: un tempo nel quale si sa che Vasco dorme profondamente, dopo aver fatto tutta la fatica necessaria per riuscire nell'impresa.

Eppure la pagina è sua, e per riuscire a entrare e scrivere sono necessari username e password corretti: in quanti avranno questi dati di Vasco? Stanno pensando, alla vascorossi.net, che si possa esser trattato della clonazione del profilo. Ma intanto le poco alate parole, cancellate dalla bacheca domenica sera, sono rimaste alla voce "note" fino al tardo pomeriggio di ieri, e hanno poi lasciato il posto a un breve comunicato di Tania Sachs, leggendario ufficio stampa del Vate di Zocca: «Riteniamo sia qualcuno che ha voluto fare uno scherzo a tutti e due, anche se ancora non abbiamo scoperto chi è stato». Dopo un assedio mediatico durato ore, con le agenzie che lanciavano la singolare tenzone a base di polenta, Tania e tutta la troupe vaschiana stanno facendo i segugi, mentre nel mare magnum di 1 milione 956.998 amici di Vasco, si rumoreggia pro o contro lo scontro, con fans di Vasco che sparano contro Ligabue, fans di Ligabue che sparano contro Vasco, e pochi prudenti che raccomandano: «Ma perché ognuno non si fa gli affari propri?». Già, bella domanda. Dai tempi di Coppi e Bartali non si ricordava una simile divisione di animi.

In casa Ligabue, acque apparentemente quiete: «Aspettiamo che ci spieghino», dice il manager Claudio Maioli. Il rocker della Bassa oggi sarà ospite al Parlamento di Bruxelles per la proiezione del docu-film «Niente paura», e gli strilli delle mail riannunciano il Campovolo del 16 luglio. La stagione estiva, affollata più del mare di Cesenatico a Ferragosto, attizza la contesa: su Facebook c'è chi fa i conti di quanti spettatori possano arrivare da Vasco nei 4 concerti di San Siro (capacità circa 70 mila per serata), per sbatterli in faccia ai 100 mila di capienza decisi dal team di Ligabue a Reggio Emilia; da una parte si dice che Vasco è imparagonabile a chiunque, dall'altra che le prevendite per l'Heineken Jammin Festival del signor Rossi non siano rosee e si maligna: che sia una mossa pubblicitaria, la sfida? Si vede che le contese in corso non bastano, non bastano i problemi del Medio Oriente, e il caos davanti a Palazzo di Giustizia: se ne vuole un po' di più, ci si solleva su un più lieto terreno di scontro. Difficile che finisca per aver ragione quel tale che dalla pagina di Vasco chiede con innocenza: «Ma perché non fate un bel concerto insieme, tu e Luciano?».

Marinella Venegoni

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non c'è storia! già il fatto che li separano una decina d'anni in cui vasco già spopolava, Liga si ferma ai soliti accordi (Jannacci?), niente sfumature melodiche insomma per dirla breve è una noia.....ciò nonostante, mi piace anche lui ma Vasco è un'altra cosa!