MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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Anna Calvi, una passione rapace

Anna Calvi. Tenete bene a mente questo nome, perché avrete modo di sentirne parlare ancora. Anna infatti è il nuovo talento del grande firmamento della musica rock internazionale. E sarà in Italia per tre date: il 9 aprile al "Locomotiv" di Bologna, il 10 al "Bronson" di Ravenna e l’11 al "Circolo degli Artisti" di Roma.
Ad accorgersi per primi del nuovo astro nascente sono stati la Bbc, che l’ha segnalata come artista da tenere d’occhio nel 2011, Nick Cave, che l’ha portata con sé durante il tour dei Grinderman, Brian Eno, che ne è rimasto folgorato durante un concerto al "Luminaire" di Londra e da allora continua a incoraggiarla, e Robert Ellis, che ha prodotto l’omonimo album di debutto uscito con la Domino Records.

Ma attenti, non fatevi trarre in inganno, di latino la ragazza ha solo parte del sangue e cognome. Anna infatti è nata a Londra da mamma inglese e papà romano, ha 28 anni e sta velocemente conquistando i difficili gusti delle cerchie più radical e underground europee. I francesi sono letteralmente impazziti per lei, affascinati dal suo charme angloitaliano (sul palco la ragazza è una vera bomba). Ed ora toccherà all'Italia assaporare le sue sofisticate e sensuali doti musicali.

Con lei sul palco altri due musicisti: Mally Harpaz, harmonium e percussioni, e Daniel Maiden-Wood, batteria. Quel che basta per ricreare un’atmosfera intima. Dove la trasformazione magica può avere inizio. La Calvi dal vivo entra infatti in un particolare stato di grazia. Ed è praticamente impossibile rimanerne immuni. Lei stessa ha ammesso: “La musica per me è una estensione dello stato subcoscienzale, (i suoi genitori sono terapisti specializzati in ipnosi, ndr). Quando suono dal vivo sono una persona diversa. Mi sento forte e senza paura”.

Pura passione artistica, di quelle che se ne vedono poche nella scena musicale italiana e internazionale mainstream. L’affascinante e laconica cantautrice inglese trae la sua forza direttamente dal proprio profondo. Come quando suona la sua fender stratocaster (chitarra simile, per intenderci, a quella di Elvis Presley). Anna infatti è anche un'abile chitarrista. Caratteristici sono i suoi tocchi di “maniera” e “orchestrali”. Ossia, la 28enne mentre sferza le corde, sembra avere tra le mani un pianoforte o un violino. Non a caso, trae ispirazione da uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi, Jimi Hendrix. E non si ferma qui, ci mette dentro anche Ravel, Stravinsky e Debussy, come se poi fosse così semplice.

Sotto una lente mitologica, non è azzardato dire che Anna Calvi è la personificazione moderna della sirena omerica. Il suo canto soprannaturale ha il potere di ammaliare anche il più astuto degli Ulisse, senza però bisogno di legarsi all'albero di una nave per ascoltarla. Con Anna non si rischia, perché la ragazza, dagli occhi verdi rapaci, possiede grandi doti: incanta attraverso intensità e potenza canora, allo stesso tempo semplice e ricercata, oscura e vitale. E nell’omonimo album, sintesi melodica e di contenuti traspare in maniera ben riuscita. L’impasto sonoro della band, con oscillamenti tra pause tensive e assalti ritmici, ti prende dritta allo stomaco.

Nel disco, in particolare, colpisce “Rider to the sea”, traccia di introduzione all’intero viaggio nel mondo interiore di Anna, un perfetto distillato sonoro che amalgama tradizione musicale e cinematografica: ci sono Lynch, Tarantino, Morricone ma anche rock e flamenco. Sbalorditivo. Degne di nota, la preghiera acida “No more words” e la ritmata e prepotente ”Desire”, dove Anna mischia, sembra con una certa facilità, Maria Callas e Diamanda Galàs a Tarantino e ai ritmi rock sixties. Ma anche, l’ironica "All be your man" e la mielosa e oscura "The devil", dove la ragazza fa eco alla dolcezza espressiva di Jeff Buckley, superandola. La cantautrice londinese combatte contro fantasmi remoti e lo fa con tutto il fuoco che ha dentro il cuore. Misurado perfettamente dolcezza e potenza lirica.

E' la stessa Anna, per affinità elettive, a ricercare se stessa attraverso l'occhio del suo mondo interiore, attraverso le esperienze immagazzinate nel più vero dei palchi, quello del subconscio. Non è un caso che la giovane cantautrice abbia voluto registrare il suo lavoro dentro una specie di aula-bunker, per ricreare appunto "un ambiente più sincero". Dopotutto, non è forse proprio il culto della notte e della luna che genera da sempre le più belle produzioni artistiche umane? Perché, per dirla con Ludwig (il protagonista dell'omonimo film di Visconti), "sono proprio il mistero e la grandiosità della notte che da sempre animano lo sconfinato e sublime regno degli eroi e, quindi, anche quello della ragione".

Luisa Indelicato

http://www.tgcom.mediaset.it/spettacolo/articoli/1005455/anna-calvi-una-passione-rapace.shtml

Anna Calvi - Blackout

Anna Calvi - Blackout



Cursed like a flame
cause the very last light is gone
It's all become cause all ruin don't get whole
Voices dark cause it's coming for my soul
Should I fear you or should I just let go?

Oh blackout I gotta know where you're from
what are you trying to tell me I don't know
oh blackout now this glow has come you're in the dark
I could be anyone
...still but I feel you by my side
All this movement is running out of time

Blackout I've got know where you're from
what are you trying to tell me I don't know
oh blackout now this glow has come you're in the dark
I could be anyone
oh blackout now this glow has come
what are you trying to tell me I don't know
oh blackout I won't tell where you're from cause you're in the dark
I could be anyone don't leave don't leave me.