MUSICA




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Ligabue al Campovolo il 16 luglio - "Questa volta solo per centomila"

Trasformati a tutti gli effetti in marchio, gli artisti sono costretti a sfornare sempre nuovi «prodotti». Se poi lo fanno anche volentieri, come nel caso di Ligabue che confessa apertamente di essere workaholic, l'attività si fa perpetua, e sempre più vasta. E' così, fra voglia di grandeur e desiderio di festeggiare un anno ricco, con più di 400 mila copie vendute di «Arrivederci Mostro» e 650 mila persone accorse nel tour 2010/11 (fra stadi, arene, teatri e chi più ne ha più ne citi), che nasce l'annuncio del Campovolo 2, anzi «Campovolo 2.0» come recita (ammiccando alla seconda fase del web) il titolo del superconcertone annunciato ieri dal bardo di Correggio nell'affollatissimo ristorante del Campovolo medesimo vicino Reggio Emilia, davanti a ravioli e lambrusco. Data prescelta il 16 luglio prossimo: e prevendite da oggi alle 14, con 3.860 punti vendita aperti in contemporanea «contro il bagarinaggio», come puntualizza l'organizzatore Ferdy Salzano.

Ma poiché il marchio deve rifulgere, oggi è anche il Ligabue Day 2011, con una interconnessione via satellite di 190 cinema in tutta Italia, dove a partire dalle 21 ci sarà prima una chiacchierata in diretta con Ligabue dallo stesso ristorante (nella speranza che sia riuscito a finire i ravioli di ieri, scampando a tutte le richieste di autografi) che anticiperà che cos'è Campovolo 2.0, e poi la nuova versione di una specie di «il meglio di» collezionato fra le varie riprese dell'ultimo tour. Più l'anteprima del clip di «Il meglio deve ancora venire», nuovo singolo che annuncia questa risalita di attenzione verso il Liga (combinazione, alla vigilia dell'uscita del nuovo album di Vasco, fra pochissimi giorni).

Con l'aria che tira sul mondo, che il meglio debba ancora venire è tutto da dimostrare. «Ma noi non possiam fare altro che andare avanti, facendo quello che possiamo fare - dice la star allargando gli occhioni inquieti -. Da "Il mio nome è mai più" in poi, credo che qualunque tipo di guerra sia improponibile. Però Einstein si ritrovò nel '39 spinto a inviare una lettera a Roosevelt perché costruisse una bomba atomica prima che lo facesse Hitler». E chi vuole capire capisca, anche perché della guerra in corso sappiamo poco, mentre tutto è pronto per il Campovolo, in ogni dettaglio, e Ligabue mica si è mosso da casa per fare il politologo.

C'è stato un Campovolo 1, nel 2005, con il record europeo di 180 mila partecipanti e polemiche che gli sono rimaste dentro; così, ora Luciano si toglie i sassolini: «Per prima cosa è uno spazio con il quale ho grandissima confidenza, è stato scoperto tanti anni fa dagli U2 ma per noi è un concerto fatto in casa, a due passi da dove vivo. L'altra volta ci fu un "problemino" per 20 mila persone che non sentivano niente: la questura ci aveva fatto aprire a 3 mila persone senza biglietto per motivi di ordine pubblico, e quelli furono i primi a uscire e a lamentarsi davanti alle tv. Scrissi anche una lettera di scuse, per questo. Ma siamo pazzi, lo rifacciamo: ma con un palco solo (a specchio, con più di 600 metri di schermo, ndr), e per "sole" 100 mila persone, perché ci sia audio per tutti. Però allora fu un evento, e ci fu il DVD forse più venduto nella storia della musica italiana».

Mentre lui cantava, l'altra volta, andarono anche a svaligiargli la casa: «Però alla fine mi restituirono tutto, e stavolta metterò l'allarme. O mi piacciono le sfide, o le sfighe», sorride. Metterà in fila, sul palco, tutte le band che ha avuto dagli inizi («dai Clandestino alla Banda, e spero anche Mauro Pagani»), avrà un tot di supporter («Io vorrei Bob Dylan, a Guccini non ho il coraggio di chiedere perché mi dicono che si starà sposando») e insomma sarà una kermesse dentro un Ligavillage che avrà l'immancabile Bar Mario, area sportiva e area cinema, area Villaggio Solidale e mercatino vintage della musica, aperto fin dalle 14 del giorno prima, con spazi gratuiti per le tende, il biglietto a 43 euro, e solo su Ticketone un ticker per concerto e parcheggio a 60 euro (un affarone). «Con l'Ego da mantenere, facciamo anche la Liga Street», sorride il bardo di Correggio che non nasconde un certo senso di autoironia e sbotta alfine: «Uno dei miei problemi è gestirmi. Dopo un po' che sto a casa, mi rompo. Io sul palco sto bene ma questo non combacia con le strategie complessive. E comunque, Campovolo 2.0 sarà solo una grande festa di chiusura dopo 60 concerti».



Marinella Venegoni

www.lastampa.it