MUSICA




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Niente tour, e 12 video per 12 brani - Stipe: "E' per far rivivere gli album"

Incontro con il leader dei R.E.M. a Milano




Michael Stipe ha messo su qualche chilo, e dagli occhioni verdeazzurri incorniciati da una enorme montatura emana una tranquilla determinazione in qualche modo rassicurante. Nella stanza del grande albergo milanese, sorvegliano l’intervista della star-attivista-politico-scultore-fotografo-cinefilo, ben due uomini della comunicazione della sua etichetta, il che fa anche un po’ ridere perché il cinquantunenne leader dei R.E.M., anche se ha estasiato in un tempo lontano il mondo con Losing My Religion , non è uomo da suscitare gesti inconsulti da parte dei visitatori. Lasciati a casa i compagni, sta girando il mondo a raccontare il nuovo album della band di Atlanta, Collapse into Now , più o meno «precipita nell’oggi»: ed è un oggi pervaso da un ottimismo inaspettato. C’è una sorta di attesa positiva del futuro, cos’è successo? «È successo che se ne sono andati Bush e Cheney, e quella notte ho bevuto molto champagne. Il nostro paese era in una posizione compromessa, e noi come artisti e musicisti abbiamo il dovere di cantare quest’aria nuova. Obama ha preso una nazione letteralmente smantellata e la sta ricostruendo».

Se l’America si sta riprendendo, così debbono fare gli album dei musicisti, sembra suggerire Michael con il suo sorriso enigmatico. La prima novità è che i R.E.M. non faranno tour: il che è veramente un peccato, per un istrione come lui che, con la sua fisicità, e il canto, sul palco è stato creatore di autentica magia, anche quando gli album non erano un granché. Invece, niente. Quando sarà, un tour? «Who knows?», chi lo sa, risponde sibillino, come se potesse anche trattarsi di un addio alle scene live. Si capisce allora la dedizione al progetto dell’album, e il progetto di confezionare dodici video o piccoli film per ogni canzone che vi è contenuta. Quello di Discoverer , il primo pezzo, lo ha girato lui; alcuni degli altri sono già stati terminati, altri sono in lavorazione affidati a vari filmmaker amici. Tutto ciò è assai stravagante, Michael: non è che ha perso ogni fiducia nella musica? «No, anzi. Sono fiero di queste musiche, cerchiamo con i piccoli film di contestualizzare i brani per gente che non sa nemmeno cosa sia un album. Sono durati nei ‘60, ‘70, ‘80, i dischi. Ma i ragazzi non sanno nemmeno che cosa siano, tenga conto che per uno di 12 anni il Vietnam oggi è quelloche è stata per me la Seconda Guerra Mondiale. È un modo nuovo di guardare alla musica».

Star in cerca del giusto studio di registrazione, i R.E.M. hanno girato da New Orleans e Berlino; ho letto che cercavate posti dove ci fosse una buona cucina, sembra uno scherzo per gente come voi: e non dite che la cucina tedesca è buona, sarà stato perché agli Hansa Studios di Berlino ci sono le buone vibrazioni lasciate da David Bowie e dagli U2. Stipe si risente: «Veramente volevamo venire anche a Roma, ma non abbiamo trovato lo studio adatto. Una città con una buona cucina ha una sua energia. Uno studio, per uno che fa il mio mestiere, è come una reliquia in una chiesa per un credente. E lì, sì, si sentiva l’aria del passato, e lì è nato il testo di UBerlin . Sempre lì è venuta Patti Smith a registrare il suo intervento su Blue , e Eddie Vedder che era in tour con i Pearl Jam mi ha messo la voce in It Happened Today ».

La desolazione di Katrina impregna il testo di Oh My Heart , incisa a New Orléans. «Katrina è ancora lì, la zona è ancora vuota, desolata». In tante macerie da ricostruire, Michael è convinto che l’ottimismo vada spostato sull’oggi: «La scommessa è proprio questa: non vivere nel passato e nemmeno nel futuro, ma nell’oggi: Collapse into Now significa questo».
Lei dedica i temi di due canzoni a film e divi del cinema, non è che finirà per diventare un attore pure lei? In fondo, sul palco, un po' lo è già.
"La settimana scorsa ho detto a Baz Luhrmann, il regista di "Moulin Rouge": "Solo tu potresti farmi recitare". Ma in verità, non ne ho desiderio, da cantante uso la mia personalità e la voce in modo fisico". Sta a vedere che la lista dei mestieri di Michael Stipe è destinata ad allungarsi.

Marinella Venegoni



www.lastampa.it

R.E.M. - Oh My Heart