Vincitore a Sanremo fra i giovani, Gualazzi è la nuova scommessa di Caterina Caselli. Viene da studi classici al Conservatorio di Pesaro e si muove benissimo tra jazz, rag-time e fusion. E' un disco curato nei minimi dettagli, perfettamente eseguito, ma rischia di essere poco riconoscibile. L'identità di Gualazzi è ancora molto legata ai suoi punti di riferimento (da Scott Joplin a Jamiroquai a Ray Charles). "Icarus" sembra evocare la Dave Matthews Band. "Follia d'amore", arricchita dalla partecipazione di Fabrizio Bosso alla tromba, è il miglior biglietto da visita per questo talentuoso cantante e autore di Urbino. "Calda estate", uno dei pochi brani in italiano, ha la forza di uno swing in stile Paolo Conte. L'8 marzo all'Auditorium Parco della Musica di Roma inizia il tour.

Fegiz

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Raphael Gualazzi - Calda estate (dove sei)









Calda estate non si riesce a far più niente
che morire sotto il sole tra le gabole e la gente
e non so più dove andare ma non voglio questa gente
dove sei,dove sei,dove sei,dove sei
Mi rinfranco faccio un bagno dentro il sole
dopo scopa nella scuola vuota come un capannone
mi distendo sopra un piano forse sciolto e mi chiedo
dove sei, dove sei, dove sei, dove sei

Ah che bella questa estate questa gente,
tutto immagine e poi niente
e nessuno vuole dirmi
dove sei
faccio stragi ma se passo da perdente
prima o poi la stessa gente
mi telefona e mi dice dove sei
Sono stanco delle mie stesse parole
qui si fanno solo prove
non si sa chi diventare
per fortuna che ti ho visto
per fortuna almeno tu sei come sei
come sei,come sei,come sei
Ora basta questa estate,
questa gente non mi portano più a niente
ma che importa se mi dici dove sei

Pensa un po che mi travesto da pezzente
sparo lacrime abbronzanti
prevedendo per scoprire dove sei

Calda estate non riesco a far più niente
qui si muore con la gente che
non sa cosa vuol dire insieme a te
ti ho trovata sopra un panfido lucente,
l'ammiraglio inconcludente
ma che importa se tu sei vicino a me...