MUSICA




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Festival di Sanremo 2011: la scaletta della terza serata

La terza serata del Festival di Sanremo 2011 è quella dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia, ma l’attesa è tutta per Roberto Benigni che si esibirà nell’esegesi dell’Inno di Mameli. I big porteranno sul palco dell’Ariston le canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana e vedremo gli altri 4 giovani in gara (Amadè, Micaela, Menichini e BTwins).

Ecco qui la scaletta delle esibizioni dei big prevista per oggi:

PATTY PRAVO con tre coriste – “Mille lire al mese”

MODA’ con EMMA – “Here’s to you – La ballata di Sacco e Vanzetti”

LUCA MADONIA (dirige FRANCO BATTIATO) – “La notte dell’addio”

GIUSY FERRERI – “Il cielo in una stanza”

LA CRUS con Gnu Quartet – “Parlami d’amore Mariù”

ANNA OXA – “’O sole mio”

TRICARICO con Toto Cutugno e Coro multietnico – “L’italiano”

NATHALIE – “Il mio canto libero”

AL BANO con Iannis Plutarchos e Theodossiou Dimitra – “Va’ pensiero”

LUCA BARBAROSSA e RAQUEL DEL ROSARIO – “Addio mia bella addio”

ROBERTO VECCHIONI – “’O surdato ’nnammurato”

ANNA TATANGELO – “Mamma”

MAX PEZZALI con Arisa – “Mamma mia dammi cento lire”

DAVIDE VAN DE SFROOS – “Viva l’Italia”


http://www.televisionando.it/articolo/festival-di-sanremo-2011-la-scaletta-della-terza-serata/45427/

Appunti sulla terza serata

E’ stato Roberto Benigni il protagonista della terza serata del Festival, dedicata al centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia, durata ben oltre le quattro ore!

Per quanto riguarda i Big che hanno portato sul palco dell’Ariston le canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana, qualche commento al volo.

Al Bano, accompagnato da un oscuro soprano Dimitra Theodossius e un cantante del Peloponneso tal Iannis Plutarchos, fa rivoltare Verdi nella tomba offrendo una rivisitazione retorica e kitsch di "Va pensiero" dal Nabucco

Giusy Ferreri strazia "Il cielo in una stanza" latrando per tutto il tempo. Anche a mettersi d'impegno non si poteva sfregiare di più la canzone. Sarebbe interessante conoscere il parere di Gino Paoli.

Patty Pravo tenta di cantare "Mille lire al mese", che peraltro aveva pure inciso nell''84 e immagino anche adesso per la compilation in vendita da oggi. Canta col cecio in bocca e non ricordando le parole, se ne inventa delle altre o ripete più volte le stesse, cercando di rispettare approssimativamente la metrica.

Anna Oxa dà una sconcertante e stralunata versione dark di "O sole mio" con chitarre elettriche e grande dispendio di voce, stravolgendo ulteriormente il significato della canzone aggiungendo nel finale versi da "It's now or never", la versione rock che ne fece Elvis Presley.

Ma ci sono anche le belle reinterpetazioni come quella di Luca Madonia (La notte dell'addio), Nathalie brava e fedele all'originale in "Il mio canto libero", il migliore di tutti (ovviamente per me)Roberto Vecchioni ('O surdato 'nnammurato), la dolce ninna-nanna "Addio mia bella addio" di Luca Barbarossa e della sua partner spagnola e la corale "L'italiano" resa delicatamente da Tricarico con l'intervento dell'autore Toto Cutugno.



Trascurabili le ultime quattro canzoni in gara dei giovani, che chiudono la serata:

Micaela ha bella voce, la canzone è molto melodica, ma non lascia il segno.

Roberto Amadè è clone di Grignani e comunica poco.

I Btwins sono lì, a far numero.

Marco Menichini sembrava il migliore del lotto anche se il suo pezzo post-adolescenziale "Tra tegole e cielo" non era proprio originalissimo. A passare il turno sono comunque Micaela e Amadè.

Per quanto riguarda il ripescaggio dei big, credo che il televoto stia facendo disastri anche quest'anno, nonostante tutta la filippica sul televoto che Morandi sciorina ogni sera, raccomandandosi di non ricorrere a metodi truffaldini per favorire questo o quel cantante in gara.

Rientrano in gara Al Bano che, pur se fra i peggiori con la sua versione di "Va pensiero", grazie al televoto, aveva vinto pure il premio per la migliore rivisitazione, e Anna Tatangelo (ci si poteva scommettere).

A dire il vero Patty Pravo e Anna Oxa potevano essere salvate solo in quanto storia della canzone e del festival, ma quest'anno la prima ha toppato ogni performance e la seconda a forza di sperimentare, di provare, pure se ha ancora una signora voce che può permettersi anche i sopracuti, è sconfinata nel vampiresco e nell'orrido.

Roberto Vecchioni - O' Surdato 'Nnammurato - Sanremo 2011

Roberto Vecchioni - O' Surdato 'Nnammurato - Sanremo 2011