Deceduto a 58 anni di età per enfisema polmonare. Questa la prima spiegazione ufficiale della morte di Gary Moore, leggendario chitarrista irlandese, già membro dei Thin Lizzy e poi autore di una brillante carriera solista. Lo scorso luglio si era esibito a Milano al Jazzin' Festival, in quella che verrà ricordata come la sua ultima esibizione italiana.

La morte di Gary Moore, che già in passato aveva avuto problemi di alcolismo, sembra invece, secondo le testimonianze che stanno emergendo in queste prime ore, dovuta a complicazioni in seguito a una bevuta di troppo. Gary Moore si trovava all'hotel Kempinski a Estepona, sulla costa spagnola, per una vacanza, un luogo che amava particolarmente. La morte è avvenuta intorno alle 4 di ieri mattina, e la sera prima il chitarrista insieme alla sua fidanzata aveva pasteggiato al bar dell'albergo a champagne. Poi sembra che i drink siano continuati. Secondo i giornali inglesi l'eccesso di alcol potrebbe essere alla base della sua morte.

Bob Geldof, irlandese come Moore, ha ricordato oggi il chitarrista come "una delle leggende musicali d'Irlanda" ed anche "uno dei più grandi musicisti blues di ogni tempo". Gary Moore era originario di Belfast ma alla fine degli anni sessanta, non ancora ventenne, si era trasferito a Dublino cominciando la carriera musicale. Era entrato a far parte del gruppo hard rock irlandese Thin Lizzy negli anni settanta e poi aveva dato vita a una carriera solista alternando dischi di hard rock a lavori classicamente blues, di cui era un gran appassionato.

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Gary Moore - Still Got The Blues (Live)