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Battiato, Oxa, Pezzali, gara al via - Morandi annuncia il suo Sanremo

Battiato, Oxa, Pezzali, gara al via - Morandi annuncia il suo Sanremo
di Katia Riccardi

Gianni Morandi in mezzo. Belen Rodriguez e Elisabetta Canalis ai suoi lati. Negli stacchi i comici Luca e Paolo. La 61esima edizione del Festival della canzone italiana punta in alto. Se la trasmettessero in bianco e nero sarebbe il futuro. Morandi in questi ultimi mesi ha ascoltato i pezzi insieme a Gianmarco Mazzi, dicendo solo: "Mi farò molti nemici". Perché i cantanti ammessi alla gara, che si terrà dal 15 al 19 febbraio, sono quattordici.

In più ci saranno gli otto giovani - sei da votare sul sito ufficiale e due vincitori di Area Sanremo (Gabriella Ferrone, 21 anni, e Roberto Amadé, 28 anni) - che si esibiranno dal 9 gennaio a Domenica In Onda per essere scelti dal pubblico entro il 30 gennaio. "Inizia l'avventura", ha detto l'interprete di Uno su mille ce la fa.

Un mattatore che si rispetti mette sempre le mani sul regolamento. E' il tocco. Così quest'anno gli artisti in gara si cimenteranno in due brani: uno inedito e l'altro appartenente alla storia della musica italiana, che sarà proposto il giovedì, nella serata tradizionalmente dei 'grandi ospiti' che sarà invece dedicata ai 150 anni dell'Unità d'Italia. Dove però sono state "vietate" le canzoni Giovinezza e Bella Ciao. "Il problema è stato che i politici non si fidano e pensano che sia impossibile fare una cosa in cui la politica non c'entra. Ma in quel caso non c'entrava", ha spiegato Morandi.

"Non immaginavo fosse così impegnativo organizzare Sanremo, l'esperienza di Mazzi mi ha aiutato e mi auguro che le canzoni scelte piacciano al pubblico così come sono piaciute a me", ha detto Morandi presentando la lista dei big. Il direttore artistico Gianmarco Mazzi ha aggiunto: "Questo è il mio Sanremo numero 6, ho lavorato a fianco di grandi dello spettacolo come Paolo Bonolis, Simona Ventura, Tony Renis, Giorgio Panariello e Antonella Clerici, arricchendomi professionalmente e artisticamente con ognuno di loro. Mi chiedete due caratteristiche di Morandi che conosco da trent'anni? Energia contagiosa e attenzione assoluta verso la musica e le canzoni".

Gli ospiti stranieri sono ancora segreto di Stato. Se Assange non farà rivelazioni prima, l'unica cosa certa è che Lady Gaga non ci sarà. E forse neanche Madonna. Ma le relazioni diplomatiche sono ancora in corso. Morandi non ha intenzione di accontentarsi: "A me piacciono i Beatles e i Rolling Stone, quindi vorrei nella stessa serata Paul Mccartney e Mick Jagger". E quello sarebbe anche l'unico caso in cui canterebbe. Ecco chi invece scenderà dalla scalinata dell'Ariston.

Luca Madonia con Franco Battiato. Morandi il duo l'aveva già annunciato. E' il suo fiore all'occhiello e a reti unificate sulla Rai aveva comunicato la presenza della coppia per la gara. Franco Battiato a Sanremo è come Pippo Baudo a Vojager. Madonia, ex leader del gruppo rock catanese dei Denovo, invece a Sanremo c'era già stato nel 1988 con "Ma che idea", per poi tornarci nel 2008 per duettare con l'ex compagno di band, Mario Venuti. Per quanto riguarda la canzone edita, Battiato ha annunciato che farà da direttore d'orchestra e arrangiatore, con Madonia alla voce, mentre canterà quella inedita dal titolo "Alieno", che eseguirà assieme all'ex Denovo.

Anna Oxa. Anche lei era già confermata. E se era una voce, era una voce data per certa. La cantante barese è al suo 14esimo passaggio al Festival. L'ultimo risale al 2006 con la canzone "Processo a me stessa", scritta insieme a Pasquale Panella e Alessandra Miori. Nella serata per l'Unità di Italia canterà "'O sole mio". L'inedito si intitola "La mia anima d'uomo"

Max Pezzali. L'altro colpo messo a segno da Morandi è riportare sul palco dell'Ariston l'883 che al Festival c'era già stato nel 1995 in versione solitaria, senza Mauro Repetto. Cantò "Senza averti qui". Quest'anno come brano edito proporrà "Mamma mia dammi 100 lire", l'inedito si intitola "Il mio secondo tempo"

Roberto Vecchioni. Il professore torna in gara dopo 37 anni, nel 1973 era stato a Sanremo con "L'uomo che si gioca il cielo a dadi". Nel 1968 aveva scritto "Sera" per Gigliola Cinquetti e Giuliana Valci e nel 1985 "A lei" per Anna Oxa. Nel 2006 era salito sul palco ospite dei Nomadi nella serata dei duetti. Quest'anno nella serata delle canzoni storiche interpreterà "O surdato 'nnamorato", il suo brano inedito è "Chiamami ancora amore"

Tricarico. Torna con un testo di Fausto Mesolella, Avion Travel. Sul tricolore, sull'Italia. A tema con l'anniversario della sua unità. La gestazione del brano ha una storia complessa, alla fine è piombato sul cantautore milanese che all'Ariston c'era già stato nel 2008 quando aveva vinto il Premio della Critica Mia Martini con il brano "Vita tranquilla", per poi tornarci l'anno successivo con "Il bosco delle fragole", eliminato la prima serata dalla giuria demoscopica. Quest'anno si esibisce con "3 colori"

Al Bano. Torna in gara con "una storia vera, quella di una prostituta nordafricana, uccisa a Milano", ha anticipato il cantautore in un'intervista a Tv Sorrisi e Canzoni, parlando di "Amanda è libera", il brano che porterà al festival. "Il testo della canzone - ha spiegato - è di Fabrizio Berlincioni, io ho aggiunto solo un po' di poesia che secondo me mancava. Questa è una canzone contro la violenza sulle donne o comunque contro la violenza verso il genere umano. E' una storia triste e struggente. Ma a questo punto della mia carriera credo di potermi permettere una parentesi così intensa".

Nathalie. Secondo il regolamento la vincitrice di X Factor 4 arriva al Festival "In punta di piedi" (brano firmato da lei stessa con il quale ha vinto la trasmissione di Rai Due). Direttamente tra i big. Viene definita la Fiona Apple italiana. Promessa da mantenere con il brano "Vivo sospesa"

Emma e i Modà. Reduce dal successo dell'album "A me piace così", la cantautrice fiorentina era una delle poche già annunciate da Morandi stesso tra le donne in gara al Festival. La notivà è il suo abbinamento al gruppo guidato da Kekko Silvestre: una band che si era fatta notare a Sanremo giovani nel 2005 con il brano "Riesci ad innamorami". Sia Emma che i Modà vengono dalla scuderia di "Amici" di Maria De Filippi, a Sanremo portano "Arriverà"

Davide Van De Sfroos. Sarà in gara alla 61esima edizione del Festival di Sanremo con "Yanez", un brano scritto e cantato in dialetto tremezzino (o laghée) sul celebre corsaro portoghese Yanez De Gomera che segue fedelmente il bornese Sandokan nel ciclo romanzesco dei Pirati della Malesia, nato dalla penna del famoso scrittore italiano di romanzi d'avventura Emilio Salgari. Nato a Monza nel 1965 Van de sfroos significa letteralmente vanno di contrabbando (vanno di frodo) in lombardo diffusa sulle sponde del Lago di Como.

Patty Pravo. Nicoletta Strambelli torna all'Ariston dopo la partecipazione del 2009. L'anno scorso il brano "E io verrò un giorno là", composto da Andrea Cutri, non era stato ammesso alla seconda parte della gara. A Sanremo 2010 porta "Il vento e le rose".

Giusy Ferreri. Nonostante le smentite, la cantante lanciata da X-Factor alla fine sarà a San Remo, ma non con i La Crus, come inizialmente ipotizzato. Per Giusy è la prima volta all'Ariston: nel 2005 il suo brano "Il Pary" venne scartato dalla selezione per le nuove proposte. La canzone di quest'anno si intitola "Il mare immenso"

Anna Tatangelo. Reduce anche lei da X-Factor (lato giuria), la signora Tatangelo è un'habitué del Festival, che la lanciò nel 2002 con la vittoria del brano "Doppiamente fragili" nella categoria Giovani. Da allora, ha già partecipato a cinque festival, conquistando anche un secondo e un terzo posto nella categoria donne. Quest'anno si cimenta con "Ba stardo".

La Crus. Mauro Giovanardi e Cesare Malfatti partecipano per la prima volta al Festival con "Io confesso". Il loro ultimo album "Io non credevo che questa sera" è uscito nel 2008.

Luca Barbarossa e Raquel Del Rosario. Vincitore di Sanremo nel 1992 con "Portami a ballare", il cantautore romano torna all'Ariston in coppia con la cantante spagnola, moglie del pilota Ferrari Fernando Alonso. Canteranno insieme "Fino in fondo"



www.repubblica.it

Sanremo, ce n'è per tutti i gusti. La sola cosa che manca è il rock

Ebbene sì, non è più il Fe­stival di una volta: annunciato il cast, regolarmente partiva il tirassegno delle critiche a pal­lettoni. Stavolta non si può: in gara c’ètutto,a parte il rock ma questa non è una novità, dai ammettiamolo, in fondo San­remo non è mai stato Wood­stock. La musica alta, quella sa­rà garantita dall’ Alieno di Luca Madonia e Franco Battiato, da Io confesso dei rinati La Crus, dal Vecchioni di Chiamami an­cora amore , dai 3 colori di Trica­rico e senz’altro dall’impreve­dibile (per il grande pubblico) Davide Van de Sfroos che can­terà in dialetto tremezzino, il cosiddetto laghèe , un brano ispirato alla figura che, forse an­cor meglio di Sandokan, con­ferma la ruvida e ironica lealtà di Emilio Salgari, ossia Yanez , l’incrocio corsaro tra Richelieu e Cola di Rienzo. Il glamour, si sa, è cosa per Patty Pravo, natu­ralmente Anna Oxa (con can­zone dal titolo ambiguo: La mia anima d’uomo ) e pure Raquel del Rosario, moglie di Fernando Alonso e superstar in Spagna, una tipa tosta che piace persino ai tostissimi astu­riani e che con Luca Barbaros­sa garantisce un bell’equilibrio tra scrittura e presenza sceni­ca.

E se si parla, per esempio, di tradizione, nessuno meglio di Al Bano, alla sua quindicesima volta, per di più con un brano che lui stesso ieri ha definito «contro la violenza sulle don­ne » e quindi già candidato al battimani corale. Lui dice: «Al testo scritto da Fabrizio Bellin­cioni ho aggiunto un po’ di poe­sia ». Poi, certo, da ex giudice di X Factor la Tatangelo (la sua Ba­stardo promette bene da tutti i punti di vista) introduce il ra­mo talent, che è più secco del prevedibile, visto che c’è solo Nathalie, appena incoronata appunto da X Factor. In fondo, Giusy Ferreri ha ormai una sua carriera più o meno consacra­ta e anche Emma cammina con le sue gambe visto che per di più si presenta con i Modà, la band quasi neorealista che è l’autentica rivelazione dell’an­no (e il prossimo vedrete). E persino il lato B del Festival, quello sempre inesorabilmen­te nascosto, ossia l’alternative o underground o chiamatelo come volete, è garantito dai ponderosi La Crus, uno dei po­chi gruppi che abbiano saputo distillare musica colta e mai troppo autoreferenziale. In­somma, chapeau (e anche Max Pezzali, con umiltà, si gio­ca il Mio secondo tempo ).

Sen­za dubbio, Gianni Morandi ha messo in piedi un cast da can­tante, mica da presentatore e si sarà fatto pure «molti nemici», come ha detto tempo fa, ma la qualità gli sorride. E Gianmar­co Mazzi battezza il suo mi­glior Sanremo dei sei che ha fi­nora confezionato in crescen­do. Se poi aggiungete le super­vamp del momento (Belèn e Canalis) e due incrociatori del­la risata come Luca e Paolo, la macchina è perfetta. Ai box, per ora. Poi in pista vedremo.

Di sicuro lo specchio della real­tà è questo, se volete è dramma­ticamente questo. In gara, per un pubblico di Raiuno non cer­to giovanissimo e per un mer­cato molto alterato dalle regole del web,c’è un parterre che fo­tografa l­a musica che gira intor­no a queste coordinate ( e atten­zione: tra i giovani ci sono an­che l’hip hop di Neks e il reggae di Anansi). Per farla breve, non si vedranno cose tipo i Lordi dell’Eurofestival, gruppo hea­vy metal finlandese vestito co­me uomini di Neanderthal, che ha un bel seguito folcloristi­c­o ma suona come i Twisted Si­ster nel 1982. E non c’è nean­che - ma come potrebbe ­l’avanguardia di rottura, i gio­vanissimi musicisti che, come si dice, sono ancora in cantina a fermentare nuova musica.
D’altronde non è un caso se Gianni Morandi - per capirci: nel 2011 festeggerà 49 anni di carriera, mica due - ha detto che «non pensavo fosse così im­pegnativo organizzare Sanre­mo ». Le regole dello show che par­tirà all’Ariston il 15 febbraio, in fondo, sono molto cambiate in molto poco tempo. Devono sempre passare, ovvio, sotto le forche caudine dell’Auditel, che impongono dosi massicce di pettegoli scintillii. E fare i conti con le sconfortanti lacera­zioni economiche della disco­grafia, che ha il fiato corto e sempre meno propensione a sfide ai limiti del rischio. Per di più, ci sono esigenze di ritmo (obbligatorio essere martellan­­ti), di varietà (ci devono essere tanti temi portanti) e di trasver­salità (ormai la maggiorparte dei telespettatori può vedere tutti canali del mondo e quindi ha più termini di paragone). In­somma, non è facile. E neppu­re si può pretendere che tutta la musica inizi e finisca qui. Ma, insomma, qualcuno ha presente quanto siano patinati e volatili i Grammy Awards? Ec­co, non dimentichiamolo.




Paolo Giordano

www.ilgiornale.it