MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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L'import delle canzoni di Natale (ci sono tutti, da Mina a Ronnie J.)

Gli americani cominciano nei dintorni di Thanksgiving, verso la fine di novembre. Ogni negozio, mall, supermercato, ristorante, ascensore, bar, comincia all'improvviso ad accendersi di canzoni natalizie: è una colonna sonora che non lascia tregua nemmeno nell'anfratto più remoto delle giungle metropolitane, se va bene almeno fino alla fine dell'anno. Con Bing Crosby buonanima che va allegramente a braccetto con le carole più classiche, e Jingle Bell di qui, e Jingle Bell Rock di là, mentre il repertorio più recente cerca di guadagnarsi spazio fra i sempreverdi. Alla fine, sinceramente, non se ne può più, ma il mercato delle canzoni natalizie non è mai stato così fiorente, aiutato dalla grande rete nella possibilità di diffondere anche una sola canzone natalizia, tanto per ricordare a tutti che si è sempre su piazza: lo hanno appena fatto i Coldplay con l'amarognola «Christmas Lights», accompagnata da un video colorato e fumettistico, e i Train con «Shake Up Christmas», venduto alla Coca Cola.

Inevitabilmente pure noi italici abbiamo cominciato a seguire il filone del martello tematico, seppure con una certa prudenza. Per ora la palma va ad Antonella Ruggiero, che da artista intelligente quale è, ha inciso «I regali di Natale» nel quale ha selezionato venti pezzi, dal Medioevo agli Anni '40, in sardo o in latino, senza negarsi «White Christmas» o «Adeste Fideles», e mettendo su un'antologia non stucchevole che reggerà oltre Pasqua; ci si è dedicata anche Mina, della quale abbiam già annunciato i 4 brani di «Piccola Strenna» incisi e cantati nel film di Aldo, Giovanni&Giacomo.

Ci sono poi rivoli di compilation sotto vari cartelli: per «Caro Papà Natale 3» si fa del bene solo con l'acquisto, visto che si aiutano i bambini lungodegenti in alcuni ospedali scelti dell'Associazione Culturale Claudio Moretti con il Credito Valtellinese: un inedito interpretato da Gino Paoli si intitola «Natale Din Don Dan», e ci sono pure i Pooh, Irene Grandi, Minghi, Massimo Ranieri e altri. Certo, la compilation è sempre un territorio a rischio, un calderone dove si trova di tutto e di più: «Io canto Christmas» vede i bambini di «Io canto» di Canale 5 che interpretano «War is Over» di Lennon come «Childhood» di Michael Jackson; «Passione» non è da confondersi con la bella colonna sonora del film di Turturro, ma è un compendio di classici in tema di voci leggendarie, da Pavarotti a Domingo, da Callas a (perfino) Julio Iglesias. Altre iniziative vogliono far divertire: «Merry Christmas&Happy New Year» mette insieme i più classici natalizi e poi accompagna direttamente al veglione di Capodanno con il raccapricciante sottofondo della Macarena e Gioca Jouer o «Tanti auguri» della Carrà, perfetta (volendo) per il brindisi di mezzanotte (il cofanetto è accompagnato da un libretto di suggerimenti e rituali per le feste). Per chi voglia imitare i negozi americani, ci sono 5 cd in un box di ben cento titoli, «Essential Christmas Songs», con l'immancabile Bing Crosby, Ella Fitzgerald, Armstrong, Jobim, Marvin Gaye, James Brown: una sorta di Treccani delle canzoni natalizie, destinata a durare per sempre.

Dal mercato internazionale, ci sono autentici torrenti di titoli che innervano la tradizione, con curiose svisate verso la stravaganza. Tornano i tre sacerdoti irlandesi The Priest, tre milioni di copie vendute con il primo album: ora tocca al gradevole «Noel»; e dall'acquasanta al "diavolo", c'è «We Wish You A Metal X-Mas», una raccolta che picchia duro per le feste del perfetto metallaro, con il buonanima Ronnie James Dio, con Alice Cooper che canta «Santa Claus is Coming to Town». Per gli amanti del pop contemporaneo e d'epoca, la Mariah Carey che almeno con le canzoni di Natale non sbaglierà repertorio: «Merry Christmas II You» contiene anche un duetto con sua madre Patricia; Susan Boyle offre «The Gift», le Indigo Girl «Holly Happy Days», i Lady Antebellum sono per un «Merry Little Christmas»; e non sia mai che non ci sia un Natale ambient, come si farebbe? Ci pensa «Whindam Hill Christmas», della storica omonima etichetta; anche il cast di Glee, la fiction yankee che va per la maggiore, si è impegnato in «Glee: the Music, the Christmas Album Soundtrack», per chi si voglia sentire un po' americano. Con tutta 'sta roba, speriamo almeno che sia davvero un buon Natale.

Marinella Venegoni

www.lastampa.it