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X-Factor tra il buono, l'alternativa e il cattivo

Ospiti beneauguranti i Take That, Elisa Aldo Giovanni e Giacomo

Il buono, l'alternativa e il cattivo. Questi i finalisti della quarta edizione di X Factor, in onda stasera su RaiDue (presenta Francesco Facchinetti, ospiti Take That, Elisa e Aldo Giovanni e Giacomo). Il buono è Davide Mogavero, 17enne in squadra con Mara Maionchi. Carino, innegabilmente dotato e già pronto al successo radiofonico, come dimostra il singolo (smorto) di Francesco Renga. L'alternativa è Nathalie Giannitrapani, 30 anni e look da centro sociale, crisi di nervi se le assegnano Ray of Light di Madonna e inizio in sordina. Poi, come un diesel che ha per carburante il rock di Janis Joplin e le paturnie di Tori Amos, ha rivelato potenzialità non comuni. Voce sporca, un po' alla Morissette e un po' alla Nannini, è l'unica ad aver presentato un brano tutto suo. Buona presenza scenica, soprattutto da quando hanno smesso di vestirla come una Gegia di sinistra, spazia da Fortissimo di Rita Pavone a Let the sunshine In.

Il cattivo è Nevruz Joku. Il favorito di Elio, che allena gli over 25. In bilico perenne tra creatività e disastro. Fisicamente sembra il nipote sfigato di Ozzy Osbourne, musicalmente vorrebbe essere il trait d'union tra grunge, prog e rock deviato: un po' troppo, verosimilmente. Se in forma, è capace di omaggiare Gianni Morandi, ridare vita a Ivan Graziani (la cover di Pigro è notevole) e destrutturare l'insulso Luis Miguel. Quando però le pose da maudit diventano caricaturali, si sopravvaluta e inciampa sui Nomadi o Ancora di De Crescenzo, rovinandoli dalle fondamenta.

Amato e odiato, durante il concerto di mercoledì scorso ai Magazzini Generali si è buttato sulla folla, che però nel frattempo si era aperta: lo «stage diving» ha sfiorato la tragedia. Al tempo stesso, quando i giudici lo valutano, indossa lo sguardo del tenerone. Da qui l'accusa: Nevruz c'è o ci fa? È rock o ta-rock? Il personaggio è più mediatico che talentuoso, ma nessuno prima di lui aveva osato portare a X Factor Demetrio Stratos, Balletto di Bronzo e Pasolini.

Sarà una finale di buon livello, cosa non scontata per un'edizione caratterizzata dal «caso» Stefano Filipponi. Scelto da Mara Maionchi, coach dei ragazzi 16-24enni, nella speranza di scoprire un Susan Boyle italico. Balbuziente, insicuro, sensibile. All'inizio ha convinto, scegliendo brani esili. Poi, col passare delle settimane, ha sbagliato quasi tutto, da Vasco a Gloria Gaynour, da Gaber a Battiato. Eppure il pubblico lo salvava, eliminando voci più dotate (Manuela e Dorina su tutte).

Dei tre nuovi giurati, Elio ha convinto appieno, sia per numero di finalisti (2 su 3) che per capacità di dominare un contesto a lui non vicinissimo. Sconfitti invece Anna Tatangelo ed Enrico Ruggeri. La prima è stata pavida nei giudizi e il pubblico l'ha punita, anche per prevenzione, decimando fin dall'inizio la sua squadra (ragazze 16-24 anni). Il secondo non è stato capace di trovare talenti nuovi: se il miglior gruppo vocale sono i Kymera, duo gay col mito del falsetto e una compulsiva propensione al barocco, l'Italia è messa maluccio. Ruggeri ha poi sofferto il ruolo di quarto incomodo: Elio ha sostituito benissimo Morgan, tornato a X Factor con gli altri ex giudici per la terzultima puntata; la Maionchi è ormai un moloch.

Stasera il vincitore. Davide è minorenne, quindi se andrà alla fase finale dovrà cantare prima di mezzanotte. Il favorito è lui, ma Nevruz ha molto seguito e Nathalie è in crescita. Comunque vada, sarà un successo. Forse.




Andrea Scanzi

www.lastampa.it