MUSICA




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Anche i Nomadi si danno alle cover - Cantautori doc, omaggio a Stratos

Beppe Carletti, con i suoi Nomadi, ha fatto ciò che nessuno si sarebbe aspettato più a questo punto, dal gruppo più longevo del pop italiano, sulle scene dal '63: un disco di cover, «Raccontiraccolti», in uscita oggi, dedicato alla prediletta canzone d'autore che viene qui completamente «nomadizzata» nello stile, com'è ovvio che sia per un gruppo dall'impronta così forte. Arricchito da un duetto con Zucchero su «Hey Man», l'album trascorre poi da Bennato («L'isola che non c'è») a De Gregori («La leva calcistica della classe '68»), da Venditti («Piero e Cinzia») al Vecchioni di «Stranamore» e a Ruggeri, con l'ovvia presenza di un omaggio al cugino Guccini con «Autogrill», e con l'inconsueta scelta di Ivan Graziani troppo spesso dimenticato, in una canzone come «Mona Lisa» dai risvolti impegnativi. Scelte lontane dalla prevedibilità del troppo sentito, con anche la predilezione per tanti emiliani, che Carletti spiega così: «Intanto, ci siamo scritti un lungo elenco di nomi. Poi abbiamo deciso di impegnarci con cantautori ai quali siamo legati da stima e amicizia: anche Ligabue, per esempio, che abita a 12 chilometri da noi; avendo già ricordato Battisti e Bertoli, abbiam voluto mandare un pensiero pure a Demetrio Stratos con "Chi mi aiuterà", che egli interpretava con i Ribelli, usando la voce come uno strumento. Una bella sfida per il nostro cantante, Danilo Sacco».

E' questo l'ultimo album, dopo trent'anni di contratto, con la Warner, all'epoca della firma una multinazionale che non aveva ancora inglobato la CGD. Allora, se ne occupava un'altra loro conterranea, Caterina Caselli: «Non sappiamo ancora se andremo avanti da soli o con Warner, ma di sicuro faremo altri album», giura Carletti. Che assicura il totale disinteresse per Sanremo, dove invece la band si era esibita in febbraio con Irene Fornaciari: «Abbiamo un disco nuovo, andiamo in tour e non possiamo inciderne un altro domattina per obbedire alle regole festivaliere. Mi aspetto una chiamata dell'amico Gianni Morandi, ma siamo presi». Voi Nomadi, con una tradizione di storia nell'ambiente della sinistra, non avete avuto preconcetti verso il taglio ultracompetitivo con televoto degli ultimi Sanremo? «Lasciamo stare la politica. Siamo già dei privilegiati perché possiamo vivere di una passione bellissima, la musica, dove ognuno raccoglie quello che semina. I Nomadi non hanno una tessera di partito in tasca, la nostra scelta è dentro ognuno di noi».

I concerti: 13 novembre Ascoli Piceno, 16 Firenze, 18 Roma, 20 Torino.

Marinella Venegoni

www.lastampa.it