MUSICA




​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​



​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
​​​​​​​

​​​



MUSICA
Start a New Topic 
Author
Comment
Camminando...

Stavo bene. Bene come mi accadeva sempre dopo una lunga e forzatamente estenuante camminata alla quale ormai da tempo mi sottoponevo dopo la morte di mio padre. Quella morte aveva rafforzato il senso della precarietà della vita, accentuando i costanti interrogativi che inevitabilmente, e quotidianamente, mi assalivano e diretti a comprendere il senso dell'essere pur nella consapevolezza dell'impossibilità di avere risposte. Mio padre...lui avrebbe sorriso, ed in quel sorriso avrei letto, come sempre vi leggevo, la sua natura umile e, per questo, saggia, come quella di chi non si sforza di capire ciò che notoriamente non si può spiegare. Ma io no. Io gli contestavo questa sua rassegnazione, questo lasciarsi vivere che, secondo me, a niente portava. Io no. Io ero diverso, volevo capire, vittima della mia natura che mi imponeva interrogativi che però mi portavano alle sue stesse conclusioni, cioè non conclusioni. E camminavo...in solitudine su per le colline che circondano la città superando vecchie paure, visto che prima di quella morte non avrei potuto avventurarmi in solitudine. Perchè accadeva questo? Può una perdita darti forza? No, non ero forte ma le paure non esistevano, spazzate via dalla consapevolezza che tutto ci sarà tolto. Ma no, avrei dovuto invece aver paura, preservarmi dai rischi perchè se tutto ci sarà tolto, ciò che abbiamo ha un gran valore così come lo ha il tempo. Sì, ecco il punto: il tempo. Il tempo ha valore perchè non è infinito in questa dimensione e più ne abbiamo consumato più ha valore ciò che resta così come economicamente accade per l'aumentare del valore di un bene al diminuire della sua quantità e fruibilità. E allora, allora guardavo il cielo, particolari che altre volte mi erano indifferenti, gustavo e apprezzavo dettagli del paesaggio naturale prima insignificanti, godevo del regalo. Ero grato per la possibilità di essere spettatore della vita, della natura, di poter apprezzare tutto ciò, seppur avvolto dal mistero. Ero consapevole del regalo, del privilegio di essere lì, inebriato di felicità, tristezza, solitudine...
Alberto

Re: Camminando...

bella riflessione, una nota positiva tra una mitragliata di notizie al tg tutt'altro che serene.
Io mi sono fermato (forzatamente)per un paio di settimane e staccare la spina mi ha giovato.