MUSICA




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Il vascello delle medicine segrete - di Mina - La Stampa 19.09.2010

C’era una volta, tanto tempo fa, un vascello che, non si sa perché, affondò nel golfo di Baratti portandosi sott’acqua molti tesori. Il mare e i legni pregiati del suo scafo hanno protetto questi beni preziosi per duemila anni, con un garbo e una fedeltà che nessun museo o cassaforte avrebbero potuto riprodurre. A un certo punto, nel 1974, il relitto, non potendone più della dimenticanza degli uomini, si arrese ai ricercatori del Centro Sperimentale di Archeologia Sottomarina di Albenga e cominciò a concedersi alla curiosità di chi voleva spiegare la sua storia. Insieme a vetri e vasi, saltarono fuori un arnese chirurgico, forse per craniotomie, e una ventosa per salassi e fu facile la deduzione che un medico partecipasse a quella navigazione. Medico di bordo? Luminare in viaggio premio pagato dall’industria farmaceutica? Umanitario portatore di cure in lande desolate? Ma era poi tutto lì il suo armamentario professionale? Nel 1989 insieme al vascello, per non far torto alla storia della terapia medica nei confronti di quella chirurgica, vennero alla luce confezioni di pastiglie a base di botanici intrugli. Non possiamo sapere chi si volesse curare e per quali malattie, con composti di carote, cavoli, fiorellini ed erbe mediche.

Oggi, i ritrovamenti e le domande che ne derivano sono affidati a istituti scientifici intenti a decriptare i metodi e le intenzioni di chi anticamente provava a fare del bene a un malato. La biologia molecolare e la genomica sono ingaggiati nella individuazione degli elementi delle ricette misteriose. Scienziati dagli obiettivi misti e ben bilanciati, capaci di scoprire e inventare, guardare avanti e indietro con la stessa precisione e meticolosità sapranno decifrare i segreti delle pasticche del «vascello del medico». Probabilmente ci sarà da riscrivere anche la storia, oltre che la storia della medicina, visto che in quelle pillole sono stati trovate tracce di girasole, una pianta la cui comparsa in Europa viene fatta risalire a dopo la scoperta delle Americhe. Mah... Interessante? Non saprei dire. Comunque auguri, ragazzi. Fateci sapere. Fatemi sapere. Mi basterebbe poco. Mi riterrei soddisfatta di ricevere una prescrizione come quella di ciucciare una violaciocca o annusare una Achillea millefolium o ungermi con estratto di liquirizia o ingerire una pillola artigianale nell’intento di abolire qualche dolorino autunnale.


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