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X Factor 4, Nevruz a fior di pelle

X Factor 4, Nevruz a fior di pelle



Il geniale Elio mascherato da Morgan mi mette subito di buonumore. Soprattutto dopo quella specie di sfilata Gattinoni che è la presentazione dei dodici concorrenti di X Factor 4. Si riparte, dunque. Tempo di scoprire che nella nazionale delle Far Oer (o Faroe?) giocano anche due carpentieri, e sono di fronte a Lady Tata.

Attacca Nathalie con America di Gianna Nannini: tutto considerato non male, anche se forse non graffia come dovrebbe. È la prima e paga pegno finendo in ballottaggio. Cambio stanza (non canale) per un momento: l'Italia vince tre a zero contro i pizzaioli scandinavi. Torno da Facchinella e trovo Davide alle prese con I don't wanna miss a thing degli Aerosmith. Mi tremano le vene ai polsi. Però hanno ragione: c'ha 17 anni ma è vocalmente maturo, con quel timbro appena sfibrato ma molto caldo. Non sbaglia nulla. Del fatto che giocasse a pallone, invece, non ce ne frega un ca zzo. È il turno della prima fighetta del cast, Sofia. L'arrangiamento sarebbe anche interessante, forse troppo per un esordio che occhi di ghiaccio sente parecchio. Alla fine riesce in qualche modo a tenere il pezzo per le orecchie ma c'ha un bel po’ da pedalare. Avrebbe meritato il ballottaggio.

Eppure soffia di Pierangelo Bertoli per i fratelli Borghi è un'altra di quelle scelte terroristiche che nemmeno Al Zawiri. E invece se la cavano decentemente, considerando anche che sanno stare piuttosto bene sul palco, soprattutto il più piccoletto. Nevruz prova delle manovre scivolosissime su un pezzo (Se telefonando) ancora più sdrucciolevole, per un personaggio come lui. I bassi li tiene bene, con un gran bel timbro. Sul resto fa un casotto. Ci sarà da soffrire, per lo scatenato giannizzero. Sull'orlo del baratro. Non mi piace però che i giudici lo trattino da donna barbuta. È l'unico a cui è scappata una lacrima. E infatti alla fine passa. Giannino Morandi alias Ruggero Pasquarelli fa il suo lavoro con il cavallo di battaglia A me me piace 'o blues. Sedici anni sono pochi, c'è da capire quanto possa essere versatile ed elastico. Secondo me pochino, ma forse mi sbaglio.

Mentre la rappresentativa tricolore ritrova un effimero orgoglio travolgendo i malcapitati legnaioli finnici con la quarta segnatura, le due allegre bocce di Katy Perry compaiono sul palco milanese. Apprezzabile la scelta di cantare dal vivo, abbastanza vergognosa la resa. 91-64-90 per un metro e ottanta di femmina: mi scaldo due broccoletti soffocati per scacciare l'impeto. Tenerissimo lo scambio fra Facchinella e la popstar, con la seconda che dice al primo: 'Credo tu abbia bisogno d'aiuto'. Seguito poi da un video preso da Youtube in cui un nano rincoglionito coi capelli rossi doppia un pezzo della Perry. Che pastrocchio. Ma si vede che Dj Francesco è cotto dalle pere.

Sul cinque a zero rifilato ai pescivendoli norvegesi, su una seconda manche che stenta a iniziare e sul video della litigata fra Milly D'Abbraccio e Lady Tata, rischio la sincope da prima puntata. Dagli Effetto Doppler m'aspettavo un dramma e invece esce la migliore esibizione dei gruppi con un pezzo perfetto e un'armonizzazione notevole. Se riescono a inquadrarli nel modo giusto hanno le carte in regola. A parte il solito problema dei nomi inquietanti. Il Notturno di Stefano non è perfetto. Soprattutto quando sale a volte non tiene la nota. Però è un'esibizione che dal cuore arriva alla pancia. La Casale è brava: se ci lavora con dedizione può sfornare l'outsider che non t'aspetti. Ché la musica oltre che tenerezza è anche e soprattutto tecnica. Non ne facessero il Caso Umano. Manuela è perfetta. C'è poco da dire. E non è perché ha già fatto Sanremo, quello l'ha fatto pure Leandro Barsotti. Peccato che l'abbiano vestita da foca monaca e sembri mia zia. Ha ragione Ruggeri: sembra già affermata. Dovrà piegarsi a qualche sperimentazione che magari potrebbe non inghiottire.

Di Marco Mengoni ne ho abbastanza. Mi affaccio per una (mal)sana boccata d'aria e vedo un gruppuscolo di adolescenti che trama intorno a non so cosa. Forse una dose d'eroina o un'applicazione porno per iPad. Evidentemente anche loro ne avevano abbastanza.

Dorina alias Renata Polverini se la poteva giocare ancora meglio, ma Heavy Cross dei Gossip è bellissima e lei ci si adagia a dovere. E poi quella nel ruolo pseudotostarello (per modo di dire eh!) serve. Se ne prevedono delle belle con la Tettangelo. Grattachecca e Fichetto alias Tazenda alias Kymera fanno qualche errore, tirano tutta Frozen in falsetto e cercano di strafare. Ma hanno personalità per tentare quell'arzigogolato gioco di contrappunti. Forse valeva la pena di puntare su qualcosa di più lineare. La messinscena è da cineseria anni Trenta. L'ultima è Alessandra: Grazie dei fior è una nenia. La Tatangelo sfodera la lacrima strategica per recuperarla, perché sa che rischia. E infatti finisce in sfida. Per fortuna sono finiti. Dodici dico dodici canzoni e centinaia di minuti di chiacchiere. Ho i Nevruz a fior di pelle.

Alla fine, mentre un mentecatto canticchia un motivo ispirato alle ultime produzioni di Pupo sotto le mie finestre, s'affrontano al ballottaggio Nathalie e Alessandra. Brave ma insipide. La prima spara una buona Ti sento, ma è davvero troppo nanninesca. Alessandra punta su una The scientist stile Rythms del mundo, però pare un po' affannata per quanto precisa. I giudici fanno 2 a 2 e ci manca pure l'utima pena del Tilt, il voto veloce da casa. Esce Alessandra, e non è la fine del mondo. Ma la trasmissione deve asciugarsi, tirare le fila e farsi più soda. Ah: comunque di ciccia musicale ce n'è assai meno dell'anno passato.

'Quando la persona è niente, l'offesa è zero'. Anna Tatangelo dixit.

Simone Cosimi

http://musica.excite.it/x-factor-4-nevruz-a-fior-di-pelle-N51749.html